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Cronaca

Diabete Romagna, il bilancio del 2019: 2,8 milioni di euro di valore sociale

Lo Sroi complessivo dell’associazione corrisponde a 23,09 euro per ogni euro investito

2.844.847: sono gli euro che corrispondono al valore sociale generato dalle entrate dell’associazione Diabete Romagna riferite all’anno 2019 e rendicontati nel bilancio sociale disponibile in modalità interattiva in questi giorni sul sito dell’associazione al link https://bit.ly/diabeteromagnaBS. Numeri importanti per progetti importanti caratterizzati dal grande impegno di tutte le componenti di un’associazione, nata a dicembre del 2014 e che, forte delle esperienze trentennali delle associazioni di pazienti con diabete di Forlì, Cesena, Cesenatico e Rimini, ha saputo in questi anni coinvolgere migliaia di persone a favore di una causa spesso sottovalutata, ma definita pandemia perché colpisce 425 milioni di persone al mondo e 78.000 in Romagna.

Lo Sroi, il social return on investment, ritorno sociale dell’investimento, è un metodo di misurazione dell’impatto che generano le azioni sul mondo che ci circonda e da anni l’associazione Diabete Romagna, che basa il suo operato unicamente sulla generosità dei suoi sostenitori e sulla condivisione di valori comuni, rendiconta nel bilancio, anche grazie allo Sroi, le ricadute di ogni euro investito in ogni singolo progetto. Lo Sroi misura il cambiamento secondo modalità rilevanti per le persone e le organizzazioni che lo sperimentano o vi contribuiscono. Non solo misurazione quantitativa del lavoro svolto, ma qualitativa tradotta in numeri per essere più facilmente compresa.

Lo Sroi complessivo dell’associazione corrisponde a 23,09 euro per ogni euro investito. In pratica, una donazione di un euro genera 23 euro a beneficio dei pazienti, dei famigliari e della collettività ad esempio in termini di ritardo dell’esordio nel diabete di tipo 2, nella prevenzione delle complicanze legate alla malattia, nella possibilità di poter continuare a lavorare per i famigliari di pazienti in età scolare o non autosufficienti, di minori costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Quest’ultimo aspetto è stato particolarmente rilevante in questi mesi che hanno visto i nostri ospedali sotto stress e in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.

"La vita di una persona con diabete è un’eterna lotta nella gestione della glicemia che il corpo da solo non riesce più a regolare in maniera autonoma ed è un sistema estremamente delicato - spiega Pierre Cignani, presidente Diabete Romagna -. Il diabete, quando non gestito in maniera corretta, provoca gravi complicanze a carattere sistemico e le persone con diabete, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono tra quelle più a rischio di complicanze in seguito a infezione da Covid-19.Chi ha il diabete non grida al mondo il senso di impotenza che vive per non riuscire a tenere sotto controllo la glicemia. Perché se la glicemia non è sotto controllo, e se hai il diabete il tuo corpo non la regola più in maniera autonoma, semplicemente non puoi vivere. E l’impegno che in ogni istante della tua vita il diabete chiede può essere soffocante".

"Per una persona con diabete, anche se affetta da altre patologie, è il diabete che viene prima di tutto, perché solo quando la glicemia è sotto controllo l’organismo riesce ad affrontare il resto - continua -. Per questo la necessità di poter contare su corsi di attività motoria adattati alla malattia, dietisti, psicologi, podologi, eventi formativi come i campi scuola per bambini con diabete e le loro famiglie e sull’assistenza di un medico a domicilio quando la persona non è autosufficiente. Questo è reso possibile dal sostegno di privati, aziende e enti, ringraziati uno ad uno nel bilancio sociale e che hanno a disposizione una pagina bianca da poter compilare e far avere all’associazione raccontando perché la sostengono.

“La redazione del bilancio sociale è un momento davvero nevralgico del nostro anno perché ci permette di orientare la rotta, ma soprattutto di dire grazie. Sapere che ci sono persone come Paola e Cristina che sulla base del nostro impegno ci hanno dato così tanta fiducia da decidere ad esempio di sottoscrivere un lascito a favore dell’associazione ci riempie di gratitudine e ci obbliga in maniera ancora più forte a trovare sempre nuove strade per rendere migliore la vita di ogni singola persona con diabete che incontriamo nel nostro cammino - conclude -. Nelle prossime settimane ad esempio saremo impegnati come da tradizione nella nostra Giornata Mondiale del Diabete, che quest’anno si vestirà di una veste nuova e non vediamo l’ora di poterla condividere con i nostri amici di sempre e con nuovi sostenitori per coinvolgere un numero sempre maggiore di persone alla nostra causa".

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