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Cronaca

Dimissioni dell'assessore Bellini, pioggia di reazioni politiche: tutte le opinioni

Le dimissioni di Alberto Bellini, ormai ex assessore comunale all'Ambiente e alla mobilità continuano a destare reazioni politiche di segno opposto. Bellini ha rassegnato la dimissioni annunciandole in Consiglio comunale, suscitando un vespaio

Le dimissioni di Alberto Bellini, ormai ex assessore comunale all'Ambiente e alla mobilità continuano a destare reazioni politiche di segno opposto. Bellini ha rassegnato la dimissioni annunciandole in Consiglio comunale, suscitando un vespaio di opinioni, e contrapponendo chi ha sempre sostenuto l'impostazione alle politiche ambientali di Bellini e chi, invece, le ha avversate, ritenendole troppo poco “incisive”. Resta il fatto che la molteplicità di commenti, che hanno destato dal torpore ferragostano molti politici locali, denotano che Bellini, dal ruolo praticamente tecnico con cui affermava di essere partito all'inizio del suo incarico di assessore, aveva un ruolo politico a tutto tutto nell'amministrazione di Davide Drei e ancora prima di Roberto Balzani.

VALENTINA ANCARANI (SEGRETARIO PD FORLI'): "Alberto Bellini è un punto di riferimento importante per Forlì e per il territorio perché ha saputo interpretare il proprio ruolo di amministratore con un elevato tasso di innovazione e competenza. In questi anni con la sua azione ha saputo trasmettere idee e conoscenze che oggi restano patrimonio di tutto il Pd forlivese e non solo, e per questo gli sono molto riconoscente. Per non disperdere questo patrimonio il Partito democratico, assieme ai propri rappresentanti istituzionali ed amministratori, rinnova il proprio impegno a raggiungere gli obiettivi che si è prefigurato, a partire dalla società post incenerimento. E lo fa con un interlocutore in più, la Regione, che riconosce oggi il valore di queste idee apprestandosi a votare una legge sui rifiuti, unica nel suo genere, che pone al centro alcuni principi chiave quali il recupero, il riciclo, il riuso delle materie e la tariffazione puntuale – continua Ancarani -. Fino a poco tempo fa, in pochi avrebbero scommesso sul fatto che oggi ci saremmo trovati a questo punto, e cioè ad un passo dall’approvazione di una legge regionale che pone al centro la sostenibilità del sistema, in cui cioè non ci sono prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. E questo dimostra che la politica può cambiare il corso delle cose quando la volontà e gli obiettivi sono chiari e condivisi. Va aggiunto che se oggi siamo qui non è certamente per caso e lo dobbiamo anche al dibattito che da Forlì, dal Pd forlivese, si è aperto e alimentato in questi anni e che si è allargato via via a territori intra ed extra regionali. Non finisce tutto qui dunque. A livello locale abbiamo davanti un percorso ancora lungo, in cui il prossimo atto è la concretizzazione del progetto in house del bacino forlivese, progetto su cui attualmente c’è grande interesse anche da parte di altri Comuni romagnoli. A livello regionale e nazionale abbiamo invece il compito di allargare sempre di più l’interesse per la costruzione di una società sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale”.

EX SINDACO BALZANI – Tra i primi commenti vi è proprio quello dell'ex sindaco: “Bellini si è dimesso con eleganza e sobrietà, salvaguardando le politiche che l'Amministrazione, a partire dal sindaco Davide Drei, stanno coraggiosamente portando avanti. Contro l'incenerimento. Per l'economia circolare. Contro lo strapotere, anche politico, delle grandi aziende che si occupano in regime di monopolio di pubblici di servizi. Alberto si è dimesso perché non ritiene, allo stato attuale degli atti deliberati e nonostante gli innegabili sforzi compiuti dalla giunta Bonaccini, che le amministrazioni riusciranno a impedire l'incremento anziché favorire la diminuzione dell'incenerimento in Emilia Romagna. Anche il governo, del resto, non aiuta. Mentre Obama parla di stop alle emissioni e si sciolgono i ghiacciai, noi stiamo qui a domandarci se ha senso o meno limitare l'incenerimento! Siamo proprio indietro: i partiti sono oggetti polverosi, di mille anni fa. Sono lenti come la burocrazia regionale, che naturalmente, ai vertici, si para il didietro e non si pone alcun problema. Continuiamo come sempre! Avanti così! Oggi Alberto ha staccato la spina, e io gli auguro di mettere la sua intelligenza al servizio di istituzioni per le quali, un giorno, valga la pena battersi. Noi ci abbiamo provato. E non siamo pentiti di averlo fatto”.

MARCO DI MAIO (DEPUTATO PD) - “Le dimissioni dell'assessore comunale all'ambiente di Forlì, Alberto Bellini (che anche pubblicamente, dopo averlo fatto privatamente in più occasioni, invito a ritirare) non devono rappresentare una battuta d'arresto dell'impegno forlivese nei confronti delle politiche ambientali. Anzi, devono stimolare tutti a fare di più e a farlo meglio e a completare i progetti avviati come la raccolta dei rifiuti porta a porta e la realizzazione della società 'in house' per la raccolta dei rifiuti. A maggior ragione ora che si riscontrano segnali concreti di inversione di tendenza rispetto al passato da parte della Regione (che ha accettato di concedere un ambito territoriale ad hoc per la costituzione della società in house e avviato uno studio di fattibilità sul progetto), con provvedimenti che vanno nella direzione da noi auspicata come il nuovo piano dei rifiuti e la legge sull'economia circolare. Tutti provvedimenti su cui peraltro hanno lavorato direttamente, tra gli altri, anche i consiglieri regionali forlivesi Paolo Zoffoli e Valentina Ravaioli, da sempre in prima linea come molti di noi su questi argomenti. L'articolo 35 dello "Sblocca Italia" non è un positivo. Infatti assieme ad alcuni deputati emiliano-romagnoli avevo presentato addirittura un emendamento soppressivo. Respinto quell'emendamento, ho lavorato con i colleghi della commissione ambiente (pur non essendone parte) per modificarlo profondamente ottenendo alcune correzioni significative come, ad esempio, un ruolo determinante per le Regioni che inizialmente non era previsto. Su quella legge è stata poi posta la fiducia, che coerentemente con il nostro impegno politico abbiamo votato. Abbiamo quindi lavorato sulla Regione, che ascoltando anche le istanze forlivesi ha stretto un accordo con Hera e Iren (unanimemente accolto con approvazione, anche dall'Amministrazione comunale di Forlì) che prevede limitazioni e paletti precisi, tradotti lunedì scorso in una delibera della giunta regionale. E' sufficiente? No, occorre vigilare sul rispetto di questi impegni facendo anche valere la quota di maggioranza che in quelle aziende è detenuta dai soci pubblici. Bisogna insistere su questo punto. Si può perdere una battaglia, altre si possono vincere, altre ancora si possono vincere solo in parte; è così in politica come nella vita. Quello che conta è continuare a battersi per l'obiettivo primario, anche quando si trovano resistenze e difficoltà dentro la propria famiglia. Per questo avrei preferito che Alberto, con cui ho condiviso il percorso fatto fin qui con le sue asperità e successi, fosse rimasto in squadra da titolare e non da supporter esterno".

BRUNO MOLEA (DEPUTATO SCELTA CIVICA): “Una sincera riconoscenza per il suo convinto impegno a favore della comunità forlivese e per la responsabilità che si è assunto nel porre in questi anni il tema della qualità dell'ambiente (che significa qualità della vita della collettività) al centro dell'agenda politica locale. La scelta dell'Assessore di lasciare l'incarico, che sono sicuro sia stata combattuta e ben ponderata, non fa che confermare la stima si è guadagnato in questi anni all’interno dell’Amministrazione, tanto più quando a pesare in decisioni come queste è anche la difficoltà quotidiana a garantire il massimo impegno nell'attività politica ed, al tempo stesso, in quella professionale".

ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE - Per Il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì parla il coordinatore Alberto Conti: “Le contraddizioni interne al PD hanno portato ad una sconfessione dell’Assessore all’Ambiente della Regione Emilia Romagna che, alcuni giorni fa, aveva preannunciato un accordo con Hera ed Iren per una gestione degli inceneritori di Forlì e Parma non applicando l’Art.35 dello Sblocca Italia, che prevede il passaggio degli inceneritori da D10 a R1, ed evitando l’aumento della portata annuale dei rifiuti da incenerire. Immediata conseguenza di quanto sopra sono state le dimissioni dell’Assessore  all’Ambiente di Forlì Alberto Bellini. Nel riconoscere a Bellini il suo costante impegno per una società post incenerimento, cavallo di battaglia delle giunte Balzani e Drei, dobbiamo purtroppo rilevare che gli interessi economici delle multiutility, favoriti dalle politiche del governo centrale, hanno prevalso sulle giuste esigenze dei cittadini volte alla tutela della salute e dell’ambiente in cui vivono.  Non possiamo al riguardo non evidenziare che la politica del governo nazionale sia finalizzata  non solo ad annullare la sovranità decisionale degli enti locali ma anche a provocare pesanti ricadute su di essi con scelte ambientalmente incompatibili, come quelle  contenute nello Sblocca Italia. Si pone ora la necessità di dare comunque seguito all’azione intrapresa non solo dal Comune di Forlì ma anche dai comitati di cittadini e dalle associazioni ambientaliste volte a sostenere la Legge regionale di iniziativa popolare  sui rifiuti, giunta ormai al dibattimento in Consiglio Regionale per l’approvazione, una modifica sostanziale del Piano regionale di gestione dei rifiuti coerente con tale Legge, e la costituenda Azienda locale per l’autogestione territoriale della raccolta dei rifiuti. Per quanto riguarda l’applicazione dell’Art.35, vogliamo sottolineare che, prima di bruciare rifiuti provenienti da altri territori, occorre che l’inceneritore di Forlì superi la valutazione di impatto ambientale relativa all’aumento di portata e del carico termico, poiché attualmente rimane in vigore il piano provinciale di gestione dei rifiuti che impone il tetto massimo di 120.000 t/a per rifiuti urbani prodotti solo dal territorio provinciale FC  e il divieto di bruciare rifiuti speciali”.

DESTINAZIONE - “Bellini lo aveva detto fin dall'inizio del mandato che non sarebbe arrivato fino alla fine dei 5 anni. Aveva detto che se non si fosse cambiato l'art. 35 dello Sblocca Italia si sarebbe dimesso e così ha fatto. Ora viene da chiedersi come potesse pensare di non doversi dimettere. A livello locale e nazionale sono anni che si lavora per autorizzare gli inceneritori a bruciare rifiuti provenienti da ogni dove per non farli andare in bancarotta (nonostante gli incentivi vergognosi). Hanno cominciato allargando il bacino all'interno del quale andavano prese le decisioni, dalla Provincia alla Regione, dimenticandosi che l'unico ad averne realmente titolo era il Comune (come da Costituzione Italiana). Le uniche cose che si sarebbero potute fare non sono state fatte e nemmeno seriamente provate. Portare a regime il Porta a Porta in un anno e portar via la raccolta degli urbani ad Hera almeno tre anni fa, quando c'era il vuoto normativo. È stato vergognoso non fare ricorso, a gennaio 2015, contro l'articolo 35 come si è fatto in altre Regioni, proprio dopo una campagna elettorale fondata sulla difesa a denti stretti dell'ambiente. Tutte queste cose non si sono volute fare, ma si è voluto dar credito a sciocchezze colossali come la volontà presunta della Regione di impostare una gestione virtuosa dei rifiuti e l'accordo Regione-Hera-Iren per non accettare i rifiuti da fuori provincia. Ora il Sindaco Drei con uno scatto d'orgoglio, prima di continuare a perdere altri pezzi di Giunta e di Consiglio, riuscirà a sfruttare l'unica arma che gli è rimasta in mano per bloccare l'autorizzazione all'aumento di potenzialità di Hera da 120.000 tonnellate annue a 180.000? Non si contano più le volte in cui, prima l'associazione Clan-Destino e poi, in Consiglio Comunale, DestinAzione Forli hanno supplicato di sfruttare la delibera provinciale sulla qualità dell'aria che già bloccò definitivamente la centrale Elettra (turbogas da 800 MW) circa 10 anni fa. Ci riproviamo ancora una volta. Chissà che un miracolo non possa succedere”.

DANIELE MEZZACAPO (LEGA NORD) - “Fallimento istituzionale e politico, solo così si può riassumere l’operato dal Sindaco Drei e della sua Giunta dalla data di insediamento ad oggi – afferma il Consigliere Comunale Mezzacapo della Lega Nord. Le dimissioni dell’assessore Alberto Bellini sono il segnale di una palese crisi di Giunta, incapace quest’ultima di raggiungere qualunque minimo risultato. “Mi sono sentito e mi sento solo” ha affermato Bellini giustificando al Consiglio Comunale i motivi delle proprie dimissioni, non negando tra l’altro, l’opportunità di una carriera all’Università degli Studi di Modena, dove lo stesso è titolare di una cattedra. Parole già usate dall’ex Sindaco di Forlì Roberto Balzani che ora vengono usate da un suo uomo, già assessore nel passato mandato di governo che palesano un evidente malcontento nel Partito Democratico. Abbiamo accolto in Consiglio Comunale con piacere le dimissioni dell’assessore Bellini prendendo atto dell’incapacità della Giunta e del Sindaco Drei di amministrare la città di Forlì. È innegabile che queste dimissioni siano un fulmine a ciel sereno per i tanti Sindaci e amministratori dell’Unione dei Comuni che fino a qualche mese fa, hanno ospitato l’assessore Bellini nelle proprie assise comunali, il quale li rendeva edotti dei vantaggi che sarebbero derivati ai piccoli comuni della pianura forlivese, entrando in qualità di soci in Livia Tellus. E così il progetto della società in House di Bellini per la gestione autonoma da parte dei Comuni dell’Unione Forlivese, subirà un brusco rallentamento, con le dimissioni dell’asserito direttore d’orchestra. “Questo è il fallimento di un partito che dovrebbe prendere coscienza di non avere le competenze per amministrare, con assessori che hanno troppo spesso sottovalutato “questioni chiave” per la citt. Questo deve portare il Sindaco Drei e la sua Giunta ad un gesto di responsabilità verso i cittadini, le immediate dimissioni”.

RIFONDAZIONE COMUNISTA – Così Palmiro Capacci e Nicola Candido: “Per il PD è impossibile promuovere Politiche Ambientali non asservite alle lobby. Con le dimissioni dell'assessore all'ambiente del Comune di Forlì il nodo dei rifiuti è venuto al pettine. D’altra parte, con l'approvazione dello “Sblocca Italia” si sapeva che questo momento sarebbe arrivato perché le scelte di questo Governo sono chiare ed inequivocabili. Eppure dall’Amministrazione Comunale Forlivese continuavano ad arrivare messaggi tranquillizzanti del tipo : “Niente paura, ci pensiamo noi, al governo ci sono i nostri, il nostro parlamentare ci supporterà, abbiamo parlato col Presidente della Regione, scritto al responsabile ambiente del PD. Metteremo in riga HERA e arriveremo al post-incenerimento”. Non è passato nemmeno un mese dall'annuncio trionfalistico: “Accordo in Regione. No ai rifiuti extra-regionali. No all'aumento del potenziale degli inceneritori. Alla domanda se chiuderanno gli inceneritori, la risposta è sì”. Qualcuno ci ha creduto e fra questi, a quanto pare, anche l'assessore Bellini che ha avuto probabilmente il torto di fidarsi. Le sue dimissioni, pertanto, certificano e confermano il fallimento del tentativo di promuovere politiche ambientali non asservite alle lobby. Il trucchetto per cui a Roma si decide una cosa e a Forlì si promette il contrario non poteva durare in eterno. Non vi è dubbio che quest’Amministrazione perda pezzi e non sia in grado di mantenere le promesse sull’implementazione del porta a porta e sulla realizzazione della società post-incenerimento”.

SEL - "La Federazione forlivese di Sinistra Ecologia e Libertà esprime tutta la propria solidarietà all'assessore Bellini che con un gesto di grande dignità ha rassegnato le dimissioni. L'assurda legge che il governo ha emanato in materia di incenerimento ha prodotto la classificazione R1 per l'inceneritore di Hera a Forlì trasformando la nostra città, che si distingue per la raccolta differenziata porta a porta, nella discarica d'Europa. Come al solito si antepongono gli interessi economici alla salute dei cittadini. Hera agendo contro la volontà del Sindaco e della Giunta dimostra ancora una volta di che "pasta" è fatta!
Spetta ora la Regione intervenire rapidamente, nel rispetto della volontà dei cittadini ma anche del programma elettorale teso ad uno sviluppo virtuoso nella gestione del ciclo dei rifiuti nei nostri territori".

STEFANO MEZZETTI (RESP. AMBIENTE PD ER) - “Mi dispiace molto che Alberto Bellini abbia deciso di dimettersi dall’incarico di assessore all’Ambiente del Comune di Forlì. Ho lavorato con Alberto e ne ho sempre apprezzato capacità, impegno e competenza sui temi della sostenibilità ambientale e della difesa del territorio. Spero ritorni sui suoi passi e decida di proseguire la sua attività nell’amministrazione di Forlì. Le preoccupazioni da lui espresse in merito alla possibilità dei Comuni di tenere sotto controllo e di limitare l’incenerimento dei rifiuti sono comprensibili per un amministratore attento ai cittadini della propria comunità. Tuttavia mi sento di rassicurare Bellini rispetto al fatto che da questo punto di vista la Giunta regionale si è mossa con chiarezza e si è impegnata per vigilare – e lo faremo anche noi, come Partito Democratico dell’Emilia-Romagna - affinché vengano rispettati i regolamenti in tutte le procedure di smaltimento e sul fatto che le multiutility rispettino l’impegno appena sottoscritto dalla Regione”.

PAOLO ZOFFOLI (CONSIGLIERE REGIONALE PD) - “Dal 2006, quando, per iniziare a fare la raccolta porta a porta a Forlimpopoli, ho rischiato il linciaggio, sulla politica dei rifiuti nel nostro territorio di strada ne è stata fatta tanta! Sicuramente Alberto Bellini e la Giunta Balzani hanno dato un impulso fondamentale perché la politica assumesse, come prioritario, il tema dei rifiuti. La competenza e la determinazione di Bellini hanno guidato tutti noi verso traguardi, che solo pochi mesi fa erano impensabili, soprattutto quando nell’estate del 2014 è stato emanato il famigerato decreto “sblocca Italia” con il suo art. 35. Oggi sulla politica dei rifiuti sono stati raggiunti alcuni traguardi: possibilità da parte di 13 Comuni del Forlivese di costituire una società in house per gestire la raccolta porta a porta; la giunta ha deliberato la nuova legge sui rifiuti per realizzare “un’economia circolare” dove non ci sono prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Lunedì scorso la giunta Regionale ha fatto una delibera nella quale, oltre a criticare pesantemente l’art.35, si impegna a fare tutto quello che è nelle sue possibilità per annullarne gli effetti pratici, cioè formalizzare l’accordo con i gestori degli inceneritori nel quale siano fissate le regole: non si aumentano le potenze degli inceneritori, non si bruciano rifiuti da fuori degli ambiti territoriali, se non per particolari emergenze e per tempi brevi e concordati, e a Forlì si bruciano soltanto rifiuti urbani”.

VALENTINA RAVAIOLI (CONSIGLIERE REGIONALE PD): “Le dimissioni di Alberto Bellini rappresentano una ferita grave per il nostro territorio e per i tanti cittadini che in questi anni hanno visto nelle politiche emergenti dal “laboratorio forlivese”, su questo fronte, un segnale di speranza nella costruzione di una società più sostenibile, volta alla tutela dei beni comuni e non degli interessi particolari. Si tratta di percorsi importanti e difficili, nella complicata transizione dall'economia lineare a quella circolare, resi ancora più duri da situazioni di solitudine o indifferenza, quando non di aperta ostilità, assai frequenti nel momento in cui si toccano argomenti tanto delicati ed economicamente rilevanti. Nutro il massimo rispetto per la decisione assunta da Alberto Bellini, pur non condividendola. Intanto perché in un momento così cruciale per il nostro territorio, anche alla luce del percorso intrapreso verso la società in-house per la gestione dei rifiuti, c’è un grande bisogno di persone così determinate e competenti, e poi perché voglio credere che i termini dell'accordo col gestore, sul quale la Regione si è esposta, garantendo il rispetto delle condizioni e dei limiti attualmente vigenti, ovvero portata massima 120 mila tonnellate di rifiuti urbani, provenienti dal solo territorio regionale, escluse emergenze temporalmente limitate, saranno rispettati. Ritengo che sia importante ribadire i contenuti di tale accordo, confermati dalla delibera di Giunta approvata nei giorni scorsi, anche per ripristinare una corretta informazione rispetto alle notizie circolanti in merito all'aumento di portata dell’inceneritore”

LAURO BIONDI (CONSIGLIERE FORZA ITALIA) - “Le dimissioni dell'assessore all'ambiente Alberto Bellini sono soltanto l'ultimo atto dello scollamento fra il partito di maggioranza, il Pd che governa o meglio: sgoverna la città, e la società civile. Uno stato di abbandono e di insipienza politica che non ha precedenti. aver tartassato i cittadini con l’aumento dell’addizionale Irpef ai massimi livelli resosi necessario per coprire i conti in rosso, per non parlare dell'enorme buco di bilancio costituito dalle spese legali non ancora pagate per l’affidamento di 159 cause di vario genere affidate a 9 avvocati esterni per un ammontare complessivo di 1 milione e 429mila euro. Una cifra che per essere ripianata vedrà esaurire le risorse che il Comune doveva destinare alle emergenze ambientali. Come dire casse del Municipio sempre più vuote e servizi sempre più inefficienti da propinare ai cittadini: strade rovinate, fogne da rifare perchè alla prima pioggia si allagano i quartieri , marciapiedi pericolosi, zone abbandonate e degradate, centro storico “occupato” da immigrati anche clandestini , parcheggi mancanti e autobus vuoti”.

SCELTA CIVICA - Così segretario provinciale Roberto Orlandi: "Ieri a Forlì due notizie hanno tenuto banco, una cattiva l'altra buona. Quella cattiva è che l'inceneritore di Forlì è stato classificato R1, cioè impianto di recupero energetico, e brucerà quasi certamente rifiuti provenienti da altre Regioni, così come previsto dallo Sblocca Italia, non era una notizia inattesa, visto che la norma c'è da qualche tempo e che la Regione a guida PD non ha battuto ciglio per contestarla concretamente (nonostante l’opposizione degli Enti locali forlivesi). L'altra notizia sono le dimissioni dell'Assessore Bellini, docente universitario ed Assessore part-time. Sarà ricordato per l'assurdo abbattimento di un viale di pini perfettamente sani per dar seguito ad un progetto "estetico" che di estetico non aveva nulla, neppure la brutalità dell'intervento (che pure, talvolta, una sua "estetica" ce l'ha); per l'incapacità di dialogo con la cittadinanza condita da ipertrofica supponenza; per lo scaricabarile sugli orribili lampioni-bare di via Giorgina Saffi (costati, pare 450.000 euro); per avere obbligato i forlivesi all’infinita sperimentazione di un "porta a porta" di sicuro molto, molto migliorabile; per avere promosso o cercato di promuovere società pubbliche post-incenerimento che si sarebbero alimentate di denaro pubblico mentre, appunto, lo Slocca-Italia preparava le condizioni per far bruciare a Forlì i rifiuti di mezza Italia. Bellini lascia rivendicando una orgogliosa coerenza, lui dice, “con gli impegni assunti con i cittadini forlivesi su ambiente ed inceneritori” , ma è un altro volo di fantasia. L’Asssessore part-time, infatti, non è mai stato eletto, avendo accuratamente evitato di misurarsi con la prova del voto, e perciò non è dato capire quando e con chi questi impegni li abbia assunti: di sicuro non con gli elettori forlivesi. Se le dimissioni saranno mantenute (e se a settembre ci sarà risparmiata la sceneggiata di un ripensamento) la dipartita dell’Assesssore part-time è una boccata di aria  fresca, in attesa di essere intossicati dai moltiplicati fumi dell'inceneritore cittadino (mentre gli abitanti di Forlì continueranno a dannarsi con i sacchetti introvabili e giorni comandati per consegnare questo o quel rifiuto)".

VERDI - "Non abbiamo voluto accodarci allo stuolo di chi grida “Bellini santo subito “ nè di quelli che ora , dopo silenzi durati mesi, ne criticano l’operato e ne sottolineano il fallimento politico e vogliamo, a mente fredda metterci, come abbiamo fatto costantemente in tutto questo tempo ad analizzare la vicenda in cui Bellini presumendo troppo da sé è rimasto stritolato, secondo previsioni. La vicenda viene da lontano e quello che è accaduto ha molti padri e madri, tutti nel suo partito, tutti proni agli interessi delle mutiutility. Molti forse non ricordano che circa 3 anni fa era stato presentato da Hera un progetto di trasformazione dell’inceneritore in impianto R1 e che alla bocciatura la multiutility rimase sorprendentemente inerte. La ragione è presto detta : se la legge non lo consente la modifichiamo e così nel “collegato ambientale” del ministro Orlando comparve , scritto sotto dettatura, un testo simile a quello poi approvato con lo Sblocca Italia. Non ci fu alcuna battaglia parlamentare e/o politica contro quell’articolo, anzi si pretendeva, qui a Forlì, nonostante Bellini, di  accettarne le conseguenze nel programma di Drei. Dovemmo fare muro perché nel programma del Sindaco comparisse l’impegno di contrastare l’arrivo dei rifiuti da fuori. L’assessore e il Sindaco si sono lagnati del fatto che non ci siamo accodati alle loro iniziative perdenti in partenza come hanno fatto altri. Non li abbiamo indeboliti noi ma l’assenza al loro fianco dei parlamentari delle città in cui ci sono impianti come quello di Forlì, della subordinazione silente di questi ultimi ai voleri del padre padrone del loro partito. Li ha indeboliti la Regione che non ha buttato il proprio peso politico sulla questione acconsentendo alla fine di fare accordicchi con Hera e Iren tanto strombazzati quanto vuoti di reali significati. Li ha indeboliti la mancanza di una strategia e di un peso politico che o ci sono o non possono essere sostituiti da presunte superiori competenze tecniche, ammantate da elucubrazioni “teoriche” stranote da decine di anni a chi mastica un po’ la questione rifiuti.  Sappiamo bene cosa c’è in ballo veramente , il prossimo affidamento  ( tramite gara ? ) della gestione dei rifiuti ancora scandalosamente in regime di proroga. Questo sarà il vero terreno di accordo con la multiutility, non le cose che si leggono in queste ore di fonte regionale e politica, tutte volte a sviare l’attenzione dal vero tema. Era un atto dovuto? derivava da una legge ? c’erano obblighi europei?  O più semplicemente è mancato il manico? Quando motivazioni “tecniche” prendono il sopravvento sulla politica si dimostra come questa ultima sia ridotta al lumicino.  E se è così Bellini ha fatto bene a dimettersi. Non si arrabbi se ripetiamo che non capisce nulla di politica, almeno sappia che gli riconosciamo la coerenza dimostrata. Ci aspettiamo adesso che il Comune impugni questo atto in via amministrativa e che in tale sede chieda in via incidentale al Tribunale di valutare se non siano stati violati dall’art.35 dello Sblocca Italia alcuni principi costituzionali, e conseguentemente chieda di inviare il testo alla suprema Corte. Se non farà neppure questo vorrà dire che abbiamo assistito a una penosa pantomima, tutta ipocritamente giocata sulle spalle di uno che almeno, al di là dei limiti politici, ci credeva".


NOI CON DREI - Il commento di Mario Peruzzini, consigliere comunale  “NOI con Drei ”: “In questo anno di esperienza consiliare abbiamo conosciuto ed apprezzato Alberto Bellini per le sue competenze professionali, l'onestà, la determinazione e la passione che ha infuso nella sua attività amministrativa. Pur rispettandone le scelte ed il pensiero, non condividiamo la sua ferma presa di posizione. In una giunta che sosteniamo ma che non ci appartiene e, nel suo complesso, non ci entusiasma, lui era, indubbiamente, il giocatore d’eccellenza. Riteniamo che sia facile e comodo sbattere la porta ed uscire, a meno che non ci siano sotto traccia altri interessi od obiettivi; se poi, invece, si spera di smuovere le “coscienze” pensando di stimolare soggetti interni ed esterni al proprio riferimento politico, per formare una “massa critica” capace di far rinsavire la politica regionale e nazionale, beh !!! ce lo auguriamo, ma non siamo così ottimisti. Invece crediamo che questo gesto sia stata un’ulteriore occasione di dare corda e voce ai falchi e sciacalli di gran parte dell’opposizione che non aspetta altro per polemizzare anche sulla polvere. Purtroppo sarà l’ennesimo grido sordo nella stanza dei bottoni, in una società dove le emergenze sono diventate una regola e non una eccezione. Avremmo preferito un pizzico di coraggio in più; quel coraggio per rimanere al proprio posto e combattere una battaglia ancora lunga e complessa che oggi segna un passo indietro con ulteriori ostacoli. Una battaglia che, comunque, vale la pena di essere affrontata per dare forma ai progetti “incompiuti” che proprio l’assessore Bellini aveva messo in moto e che, ora più di prima, proprio in virtù della peggiorativa qualificazione dell’inceneritore di via Grigioni, bisognerà portare avanti senza riserve.  Spesso non bastano le capacità professionali per portare a casa il risultato migliore, ci vuole altro. Il Professore Alberto Bellini per le sue competenze potrebbe essere anche il miglior assessore all'ambiente che Forlì possa avere, ma abdicare in questo periodo e per i motivi da lui indicati non è stata una scelta oculata, coraggiosa e politicamente corretta per la città”.

UNIONE DEI COMUNI - Stima e gratitudine ad Alberto Bellini vengono espresse in modo congiunto dai tredici Sindaci dei Comuni del forlivese che stanno portando avanti il progetto di gestione del servizio rifiuti attraverso una società interamente pubblica: "In questi anni - afferma Nevio Zaccarelli, Presidente del coordinamento soci di Livia Tellus - è avvenuto un importante cambio di passo nei confronti dei temi dell’ambiente, dell’energia, delle risorse e della mobilità sostenibile e a Bellini va riconosciuto il merito di essere stato un punto di riferimento in questo nuovo percorso grazie alle competenze scientifiche e professionali, alla tenacia e alla capacità di muoversi in squadra, nell’interesse dei cittadini e delle differenti realtà. Con questa consapevolezza, i tredici sindaci rinnovano piena convinzione rispetto ai progetti e agli obiettivi intrapresi a cominciare dal progetto di gestione del servizio rifiuti attraverso una società in house, quale strumento per ottenere la separazione proprietaria delle fasi di raccolta, recupero e smaltimento. Nel ringraziare Alberto Bellini tengo a sottolineare che con convinzione e ancor più tenacia porteremo avanti il progetto di gestione del servizio rifiuti attraverso una società in house per perseguire gli obiettivi sfidanti che ci siamo posti sia in termini di politiche ambientali, sia in tema di riduzione dei rifiuti”.

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