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Dimore storiche, cresce l'interesse dei turisti nei borghi: "Un patrimonio da tutelare e valorizzare"

Il prossimo appuntamento che vedrà protagonista le Dimore Storiche sarà in occasione della Festa dell’Agricoltura in programma il prossimo 16 ottobre in tutta la Regione e nel territorio nazionale

"La Giornata Nazionale ha dimostrato ancora una volta di riuscire a catturare l’interesse dei cittadini. I dati delle visite alle Dimore Storiche dell’Emilia Romagna lo testimoniano. Ora dobbiamo lavorare ulteriormente insieme alle Istituzioni per tutelare e valorizzare questo patrimonio culturale privato". È questo il commento di Beatrice Fontaine, presidente dell’Associazione Dimore Storiche sezione Emilia Romagna, dopo aver archiviato con successo la Giornata Nazionale Dimore Storiche Italiane dello scorso 22 maggio, che ha visto aprire le porte di oltre 16 dimore private in tutta la Regione.

"C'è un grande patrimonio culturale nelle nostre città e nei nostri borghi, un patrimonio che non aspetta altro di essere conosciuto e riconosciuto. Oltre a essere un patrimonio storico-architettonico di rara bellezza, le dimore storiche sono anche un volano di attrazione turistica, culturale e sociale per le realtà in cui si trovano", spiega Fontaine, nominata qualche giorno fa membro di Giunta Esecutiva dell’Associazione. 

“Da una parte si stimolano i giovani ad avvicinarsi a nuovi lavori e professioni e, dall’altro, si riescono a tramandare conoscenze, mestieri e tradizioni", prosegue la presidente che, sulla manutenzione delle dimore storiche, aggiunge: “non può prescindere dall’impegno dei proprietari-custodi e dal fondamentale lavoro qualificato di (tra gli altri) artigiani, restauratori, giardinieri e maestri vetrai. Il loro lavoro e gli investimenti dei proprietari contribuiscono al decoro delle vie, delle piazze, dei rioni nei quali le dimore storiche si trovano, aumentandone sicurezza e vitalità”. 

In sintesi, questo insieme di sforzi aumenta la capacità d’attrazione, la qualità dei centri storici e dei territori.  “Esiste infatti una connessione diretta fra l’efficace gestione degli immobili storici e lo sviluppo economico delle loro aree di riferimento - evidenzia Fontaine - nonché il positivo impatto sull’ambiente circostante, le sinergie con i settori di istruzione e ricerca e con il mondo delle imprese, l’impulso per la nascita di nuove opportunità professionali e la valorizzazione di storia, tradizioni, produzioni territoriali, la riscoperta di tecniche artigiane che si stanno perdendo e andrebbero invece recuperate e valorizzate”. 

Il prossimo appuntamento che vedrà protagonista le Dimore Storiche sarà in occasione della Festa dell’Agricoltura in programma il prossimo 16 ottobre in tutta la Regione e nel territorio nazionale. L’evento, realizzato in collaborazione con Confagricoltura, è infatti finalizzato a promuovere iniziative comuni volte a favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali in grado di coniugare sostenibilità, innovazione e territorio.

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