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Diocesi, l'appello del vescovo Corazza: "Vedo banchi più vuoti, i nostri preti si fanno in quattro"

Le considerazione di Corazza partono da quanto vissuto durante il periodo della pandemia: "Era un momento difficile e inedito, ma non ci siamo abbattuti e, insieme, abbiamo superato la prova"

"Le nostre comunità cristiane stanno attraversando momenti difficili". Il vescovo di Forlì-Bertinoro, Livio Corazza, attraverso una lettera, ha esternato alcune preoccupazioni attraverso una lettera che è stata letta domenica scorsa nelle messe officiate nelle chiese del territorio. "I banchi sono più vuoti, i nostri preti sono sempre più impegnati - ha evidenziato -: letteralmente si fanno in quattro, dovendo correre per le tante parrocchie, ognuna delle quali un tempo aveva un parroco residente che ora non c’è più". Da qui un invito ai laici "di rinnovare l'impegno attivo nella comunità, nella pazienza e nell’amore di Cristo".

Le considerazione di Corazza partono da quanto vissuto durante il periodo della pandemia: "Era un momento difficile e inedito, ma non ci siamo abbattuti e, insieme, abbiamo superato la prova. Speravamo che le sofferenze fossero finite e, invece, siamo dentro una nuova prova non meno grave e piena di minacciose incognite per il futuro. Ma abbiamo anche ringraziato il Signore per la reazione generosa e unanime da parte di molte persone ed Istituzioni, in questi tempi. Anche la nostra chiesa si è dimostrata viva mettendosi concretamente accanto a chi era nel bisogno".

Corazza ha ricordato nella missiva che nel mese di ottobre nella chiesa di via Correcchio a Coriano si sono svolti i consueti incontri di formazione e programmazione, che hanno dato "un nuovo stimolo per andare avanti con fiducia. Abbiamo toccato con mano che la chiesa ha delle belle risorse ed è meglio di quello che pensiamo e di come talvolta viene descritta.  Nel cambio d’epoca che stiamo vivendo c’è bisogno della presenza attiva di tutti. Dobbiamo ripensare con fiducia a come vivere in modo nuovo la nostra presenza di chiesa. I gruppi sinodali, in questo secondo anno, potranno essere il luogo dove ascoltare lo Spirito che parla alla sua chiesa e continuare a dialogare in modo bello e costruttivo".

"Chiederò - ha proseguito - in particolare ai consigli pastorali di individuare linee concrete di attuazione del cammino sinodale, tenendo conto anche di quello che era emerso durante il primo anno del cammino sinodale". Infine un appello, "in comunione con papa Francesco e con tutte le chiese del mondo, diventiamo davvero costruttori di pace e di speranza per tutti. Pace e speranza sono più che mai il desiderio e il grido di ogni uomo e sappiamo bene che possiamo solo riceverle come dono". 

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