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Pochi sacerdoti e un disagio giovanile sempre più diffuso, la fotografia della diocesi nel secondo anno di Sinodo

Il vescovo Livio Corazza ha incontrato la stampa locale in occasione del secondo anno di Sinodo per i tradizionali auguri di Pasqua

Carenza di sacerdoti e di animatori nelle parrocchie, a fronte di un disagio giovanile sempre più diffuso - soprattutto in età adolescenziale - collegato ai contraccolpi psicologici della pandemia, con un impegno costante per rispondere alle esigenze e ai cambiamenti della comunità diocesana. Sono stati questi i temi al centro dell’incontro voluto dal vescovo della diocesi di Forlì-Bertinoro, Livio Corazza, con i rappresentanti delle testate d’informazione locale, in occasione del secondo anno di Sinodo indetto da Papa Francesco e a pochi giorni dalla Pasqua, dal quale sono emerse tre priorità: formazione dei laici, maggiore valorizzazione della donna e revisione degli strumenti di partecipazione.

L’attenzione del vescovo si è focalizzata sui giovani, sulle loro necessità e sull’importanza di saper comunicare con gli strumenti e con i linguaggi adeguati. “Stiamo vivendo la fatica del cambiamento di un’epoca - ha detto il vescovo - ma il cambiamento non è solo un’incognita, è una sfida che dobbiamo portare avanti, soprattutto per i nostri ragazzi. Pochi giorni fa è venuto da me il padre di un giovane che non esce più di casa, e poi c’è quel gruppo di ragazzi che da più di un anno si arrampica sul campanile della chiesa di San Giovanni Evangelista di notte e suona le campane e quelli  che si siedono sulle scale dell’abbazia di San Mercuriale e passano le giornate a fissare il telefonino. A loro è importante dare risposte e la nostra amarezza è che molti li perdiamo dopo la Cresima”. 

L’altra preoccupazione, già espressa dal vescovo in occasione della presentazione del restauro della pavimentazione della basilica di San Mercuriale, è la carenza di persone e di volontari che si prendano cura dei luoghi di culto, pena la chiusura negli orari in cui non sono previste funzioni religiose. Ma i segnali positivi non mancano, per una chiesa diocesana che il vescovo definisce “viva e fragile allo stesso tempo perché fatta di uomini” e che il prossimo 6 e 7 maggio festeggerà il centenario del movimento Scout che conta 2.070 aderenti sul territorio. Una comunità alimentata anche dalla spiccata sensibilità delle giovani generazioni per i temi ambientali, che fa di Forlì il primo Comune, in ambito regionale, per la presenza di comunità energetiche. 

L’incontro con la stampa locale è stata anche l’occasione per un confronto sul ruolo della comunicazione alla comunità diocesana, una comunicazione improntata all’immediatezza e alla continuità che ha senza dubbio avuto un cambio di passo e una nuova stagione dopo l’insediamento, nel 2018, del vescovo Corazza. “Siamo in presenza di un cammino sinodale per una chiesa che è in movimento - ha detto il vescovo -, un cammino che dobbiamo affrontare con maggiore determinazione in un contesto di grande cambiamento sociale e, per fare questo, è necessaria la collaborazione di tutti".
 

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