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Cronaca

Il documentario che racconta l'Emilia-Romagna in Germania salta del tutto Forlì: è bufera

"Vengono indicate 6 tappe: Modena, Parma, Bologna, Ferrara, Ravenna e Rimini. Il buco si vede. Eccome", sottolinea Cna

Tutto il territorio forlivese e la città di Cesena tagliati fuori da un documentario sull'Emilia Romagna, di 110 minuti e riguardante ben 50 località regionali, che venerdì sera è stato trasmesso su una tv nazionale tedesca per rappresentare la nostra regione, passando per 50 eccellenze. Il documentario è stato sostenuto dalla Regione, tramite il coordinamento della società per il turismo Apt Servizi (che specifica di non aver finanziato il documentario). Sul caso protestano i rappresentanti degli operatori economici del turismo di Cna e Confcommercio.

"Già si è notato come tra queste eccellenze manchi in toto il territorio di Cesena Val Savio e di tutto il forlivese. Mentre è rappresentata Cesenatico e le eccellenze enogastronomiche e artigianali di Sogliano al Rubicone, per le quali siamo peraltro orgogliosi. La parzialità della rappresentazione diviene ancor più palese quando, nel corso del video, vengono indicate 6 tappe: Modena, Parma, Bologna, Ferrara, Ravenna e Rimini. Il buco si vede. Eccome":  sottolinea Cecilia Milantoni, presidente di CNA Turismo e Commercio Forlì-Cesena

Ma davvero si tratta di una questione di campanili o, in una strategia turistica regionale, sarebbe meglio ragionare di contenuti? "La riteniamo un’occasione persa –– continua Milantoni - perché a quanto pare si è scelto di non valorizzare alcuni elementi con cui possiamo caratterizzarci ulteriormente. Come non considerare, ad esempio, il parco delle foreste casentinesi e la biblioteca Malatestiana, entrambi patrimonio dell’umanità per l’Unesco? Per non dire del turismo termale, dell’ospitalità romagnola con i fantastici borghi, le proposte culturali dei Musei San Domenico, l’eredità di Pellegrino Artusi. Il nostro è un territorio, nel quale anche i visitatori più esigenti possono trovare stimoli interessanti grazie all’offerta di turismo esperienziale e al ricco calendario di eventi, che vanno dalle sagre agli spettacoli live. Il nostro intento è valorizzare tutto il territorio attraverso azioni concrete e le reti tra imprenditori ed in questo caso sarebbe stato davvero un’ottima occasione di promozione attraverso un’azione ampia e organica”. 

“Non vogliamo usare il manuale Cencelli – prosegue Marco Lucchi, responsabile di CNA Turismo e Commercio Forlì-Cesena – ma prendere questo come sintomo del fatto che, in ambito turistico, la rappresentazione parziale della ricchezza della nostra regione, rappresenta un errore che, forse, in un’ora e cinquanta minuti di documentario, poteva essere colmata. Siamo sicuri che nel futuro se ne terrà conto”. 

Ed interviene anche il direttore di Confcommercio Forlì Alberto Zattini: "Pensavo fosse impossibile dimenticarsi di una città di 120mila abitanti, e tralascio dal conto per carità di patria il comprensorio, ma di impossibile, a questo punto, non c'è niente". Che continua: "Tra i 50 motivi per amare l'Emilia - Romagna', nel documentario realizzato con il coordinamento di Apt regionale, non ce n'è uno riconducibile a Forlì e comprensorio.  Quanto successo è allucinante e intollerabile per una questione di rispetto per i nostri operatori economici. Forlì, questa la domanda, deve forse scontare qualcosa? Perché è evidente che qualcuno ci ha voluto penalizzare. Nessuno ha considerato Forlì e il territorio circostante, dove le attrattive non mancano, che siano i percorsi termali, via via fino al patrimonio razionalista, che da Predappio a viale della Libertà a Forlì offre tante opportunità per i turisti".

Ed infine: "Dunque è questa l'attenzione che la Regione ha nei nostri confronti? Forse è esagerato parlare di autonomia, ma di certo bisogna ragionare sui ruoli della Romagna e dell'Emilia. Credo che quanto accaduto con il documentario sia un segnale da non trascurare. Quando l'Apt o altri vorranno tornare sull'argomento turismo, si ricordino che a Forlì, grazie all'impegno di imprenditori privati, c'è anche un aeroporto funzionante e che offre tante mete interessanti. Quindi, non solo ci sono tanti motivi per amare le nostre zone, ma è anche più facile raggiungerle".
                                    

Le reazione politiche

Commenta in una nota il parlamentare Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna: “Dimenticanza, per così dire, ‘politica’ o banale superficialità? Ha dell’incredibile la notizia che Forlì e Cesena siano state escluse da un lungo documentario di promozione turistica realizzato da un gruppo televisivo tedesco con il coordinamento di APT servizi Emilia-Romagna. Fra i ‘50 motivi per amare l’Emilia-Romagna’, questo il titolo del filmato promozionale, non hanno trovato posto le tante rinomate località del nostro territorio provinciale, compresi i due capoluoghi, come non sono neppure citati i prodotti agroalimentari e artigianali di eccellenza locali. Unica eccezione il porto canale di Cesenatico. Per il resto, zero. Non ci sono, per fare due esempi, i Musei di San Domenico di Forlì, ma neppure la Biblioteca Malatestiana, Memoire du monde, di Cesena".

Ed ancora: "E non ci sono neppure le nostre splendide e incontaminate vallate appenniniche. Inutile sottolineare che è l’Emilia a fare la parte del leone. Scelte di Apt? Sicuramente sì, gli autori tedeschi del filmato si sono certamente appoggiati all’Azienda che è punto di riferimento per gli operatori turistici emiliano-romagnoli e il cui presidente è nominato dalla Giunta regionale. Ma crediamo anche che qui il CdA di Apt c’entri il giusto. Non è indifferente, invece, il fatto che ai vertici regionali manchi un assessore che rappresenti il territorio forlivese e cesenate. Questa non vuole essere, ovviamente, una ‘guerra di campanile’, ma la denuncia di una situazione ingiustificabile. E’ Apt, semmai, che ha fatto una scelta ad excludendum di cui dovrà spiegare i motivi”.

Interviene anche  Davide Minutillo, capogruppo comunale di Centrodestra per Forlì: “E questa, chiamiamola così, dimenticanza, si aggiunge ad un'altra gravissima svista di pochi anni fa, quando Forlì nel 2021 non era stata mai citata nel percorso di promo-commercializzazione turistica “Le Vie di Dante” come elenco dei luoghi attraversati dal Sommo Poeta al momento del suo esilio, una mappa curata  da Apt servizi Emilia-Romagna, braccio operativo dell’Assessorato al Turismo della Regione Emilia-Romagna. Direi che già due indizi fanno una prova: la società di promozione turistica della Regione snobba Forlì. Dobbiamo pensare che la giunta di Bonaccini, uomo di punta del Pd, in predicato di diventarne il segretario,  non ama la città governata dal centrodestra?”: si domanda Minutillo anche a nome dei colleghi del gruppo  Centrodestra per Forlì.

“Troviamo paradossale che, solo per fare qualche  esempio, il San Domenico e le sue grandi mostre premiate in tutto il mondo, il Quartiere razionalista di viale della stazione e piazzale della Vittoria, l'abbazia di San Mercuriale uno dei simboli dell'intera Emilia-Romagna, o il drammaturgo Diego Fabbri conosciuto in tutto il mondo... solo per restare a Forlì, o il  Parco nazionale delle Foreste Casentinesi non meritassero di essere indicate al mercato turistico tedesco  come 'perle inimitabili' del nostro comprensorio. Davvero incredibile. E inaccettabile”, elenca Minutillo.

“A questo punto, riteniamo doveroso che l'assessore al Turismo della Regione Emilia Romagna, Andrea Corsini, e l'assessore alla Cultura Mauro Felicori forniscano le dovute spiegazioni. Dobbiamo dire: 'basta' a queste sistematiche discriminazioni. Forlì non è 'figlia di un Dio minore', Forlì non merita di essere cancellata dalle mappe  storiche, artistiche, gastronomiche della nostra regione. Forlì ha pari dignità delle altre città capoluogo. Forlì non può essere penalizzata a cause delle bizze, delle dimenticanze più o meno volute o scientemente discriminata – come in materia sanitaria e infrastrutturale – dai politici di centrosinistra attualmente al governo in Regione. A Bonaccini diciamo: 'non si conducono battaglie politiche penalizzando i cittadini e l'economia dei territori. È   ora di finirla!”: conclude il  capogruppo comunale di Centrodestra per Forlì, Davide Minutillo.
 

Aggiunge infine Albert Bentivogli, Segretario e consigliere comunale Lega: "Ieri l’esclusione dal percorso del Tour de France oggi dal documentario che racconta l’Emilia Romagna ai tedeschi. Fuori dalla cartina geografica politica? Una svista oppure un’inspiegabile accanimento? Forlí per la seconda volta in brevissimo tempo si vede penalizzata o meglio esclusa dalla cartina geografica regionale. Nel documentario intitolato “50 motivi per amare l’Emilia-Romagna” non vi è traccia del comprensorio forlivese mentre sono citati tutti gli altri capoluoghi di provincia. Uno smacco nei confronti di tutti quei operatori locali che negli anni hanno reso la nostra terra un’eccellenza nazionale ed internazionale. Come dimenticare il patrimonio artistico culturale dei Musei del San Domenico e delle sue grandi mostre? Il quartiere e l’architettura razionalista unico in Italia e nel suo genere? La terra dell’enogastronomia? Avrei un elenco interminabile del nostro patrimonio storico culturale unito alla grande dote di noi romagnoli chiamata ospitalità che ci contraddistingue in tutto il mondo. Insomma elementi che ricordassero la nostra bellissima e accogliente città non mancavano sicuramente. A questo punto esigiamo delle risposte a quesiti che ultimamente si ripetono troppo spesso. Il rischio di pensare ad una volontaria discriminazione è alto e sarebbe un clamoroso autogol dei vertici politici regionali che hanno il dovere morale e politico di tutelare l’immagine e le ricchezze di tutti i territori che compongono la nostra regione".

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