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Cronaca

Il mito della discoteca-simbolo Cocoricò in un documentario "made in Forlì" con tante immagini di allora

Manca davvero poco al completamento del documentario e sulla piattaforma ideaginger.it è possibile dare una mano ad ultimare la post-produzione del film attraverso donazioni che prevedono premi e ricompense targati Cocoricò Tapes

Gli anni d’oro del Cocoricò e della Riviera Romagnola diventano un documentario, che uscirà l’anno prossimo nei cinema e verrà proposto ai festival nazionali e internazionali più importanti. Cocoricò Tapes — questo il titolo del film — nasce dal ritrovamento casuale di alcune VHS contenenti immagini amatoriali inedite. Contenuti mai visti che permettono di entrare direttamente nella mecca della musica techno e riscoprire gli anni in cui il Cocoricò era al centro della scena dance mondiale, gli anni ’90, insieme alla generazione che ne è stata protagonista. Queste immagini, unite a un ricco materiale video e fotografico di archivio e interviste ai protagonisti dell’epoca, fanno rivivere una stagione entrata nella storia per il suo carico di libertà, eccesso e sperimentazione.

Il film è in corso di preparazione grazie anche a professionalità di Forlì. Cocoricò Tapes vede la regia di Francesco Tavella ed è prodotto da La Furia Film di Cesena e Sunset Studio di Forlì, due giovani case di produzione romagnole che, dopo diverse esperienze e numerosi premi raccolti in giro per il mondo, con questo documentario vogliono raccontare qualcosa che non può essere raccontato, grazie a un viaggio emozionante che attraversa il tempo e  riesce a riportare sullo schermo momenti irripetibili, per chi li ha vissuti, per chi li avrebbe voluti vivere e per chi ne ha solo sentito parlare. Un progetto che parla di un luogo, il Cocoricò, di un periodo, gli anni ’90, e di quella generazione che allora stipava la sua libertà, i suoi sogni, i suoi desideri sotto la piramide di Riccione.

Il documentario

Cocoricò Tapes è un documentario indipendente, sostenuto dalla Film Commission della Regione Emilia-Romagna, che vive anche dell’entusiasmo di tantissime persone che non vedono l’ora di poterlo vedere in sala, come dimostra il successo della campagna di sostegno al documentario, che in pochi giorni ha già raccolto più di 3.000 euro. Manca davvero poco al completamento del documentario e sulla piattaforma ideaginger.it è possibile dare una mano ad ultimare la post-produzione del film attraverso donazioni che prevedono premi e ricompense targati Cocoricò Tapes: dal link per vedere il documentario ai ringraziamenti nei titoli di coda, dalle magliette, le shopper, i poster e gli adesivi con grafica originale Cocoricò Tapes, fino alla VHS del film. Per farlo è sufficiente cercare il progetto “Cocoricò Tapes” su www.ideaginger.it e scegliere la donazione che si preferisce. 

Fai la donazione su Ideaginger

In Cocoricò Tapes Loris Riccardi, storico Art Director della discoteca, il direttore Renzo Palmieri, i Pr Silvia Minguzzi e Giuseppe Moratti e il Principe Maurice, il performer per eccellenza, raccontano le notti che hanno segnato un intero decennio. Alcuni lo faranno con le parole di oggi, altri attraverso le interviste inedite di quegli anni. Il documentario, quasi tutto realizzato attraverso materiali d’archivio, diventa così un’occasione per tornare a rivivere quei momenti, un ricordo dirompente delle notti indimenticabili passate sotto la Piramide e della generazione che queste notti le ha vissute. Cocoricò Tapes diventa così testimonianza diretta della storia, perché il Cocoricò non era solo un locale, ma un vero e proprio tempio del divertimento, un luogo di espressione artistica, politica e sociale.

Ma come ha fatto il Cocoricò a diventare una delle discoteche più famose d’Europa, tanto da essere invitata a rappresentare l’Italia alla Love Parade del 1996? È il 1993 quando Loris Riccardi viene nominato Art Director del Cocoricò. La sua direzione trasforma la discoteca da classica sala da ballo a luogo di provocazione e riflessione. È infatti il contesto storico-culturale a ispirare le scelte artistiche e a trasformare la Piramide del Cocoricò in un simbolo. Le serate dialogano direttamente con gli eventi che succedono all’esterno — da Tangentopoli alla Guerra del Golfo, dall’epidemia di AIDS al conflitto nei Balcani — e la diversità è il valore aggiunto delle nottate al Cocoricò.

In questo modo, la discoteca di Riccione inizia a innovarsi a ogni stagione come un vero e proprio museo di arte contemporanea e diventa spazio di espressione delle angosce, delle emozioni e delle esigenze di un’intera generazione. A frequentare il Cocoricò ospiti come Krisma, Enrico Ghezzi, Manlio Sgalambro, Dean e Dan e Franco Battiato e star internazionali del calibro di Roger Eno, RuPaul, Aphex Twin e Grace Jones. E protagonista di quelle notti è anche la generazione che balla i beat inconfondibili dei migliori dj di allora — tra cui Saccoman, Cirillo, DJ Ralf, Sven Väth, David Love Calò e molti altri. È allora che la frase «sabato allora andiamo al Cocco!» entra di fatto nella cultura popolare. Cocoricò Tapes racconta questa storia leggendaria, la velocità di quegli anni, i sogni e i desideri di quella generazione, grazie a immagini mai viste prima.

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