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Cronaca

Don Ciotti socio numero 1 di "Gestire l'ingestibile": successo per il convegno

Ha catalizzato l'attenzione l'intervento di Don Ciotti, fiero simbolo dell'antimafia, che ha puntato il dito sull'indifferenza dilagante delle istituzioni e dell'opinione pubblica sul fenomeno mafioso

Un impegno consapevole e concreto un vero e proprio monito diretto alle coscienze è ciò che ha auspicato Don Luigi Ciotti durante il convegno "I mille volti della violenza" che venerdì scorso ha riempito il teatro Verdi di Forlimpopoli.  L'associazione italiana professioni di aiuto “Gestire l'Ingestibile”, che ha sede a Forlì, ha messo in campo un tema poco battuto dai mass media:  "Le professioni di aiuto sono spesso chiamate a operare in situazioni difficili e di alto rischio, ma chi aiuta gli aiutanti?"

Personalità di spicco si sono passate il testimone sul palco, un work-shop tecnico al mattino con gli interventi del neuropsicologo e poliziotto Marco Ravaioli, del professore dell’Università di Bologna, Andrea Antonilli, del direttore del Dipartimento Salute mentale di Forlì, Claudio Ravani, del direttore UO Dipendenze patologiche di Forlì, Edoardo Polidori e di Mario Ravaglia, direttore di Medicina d'urgenza Ausl di Lugo. Una sala gremita da tantissime persone: politici di spicco, imprenditori, studenti, sanitari, operatori e rappresentanti delle forze dell’ordine e tante altre persone, ognuna con una professionalità ma soprattutto una sensibilità eccezionale giunte da Palermo, Messina, Firenze, Perugia e da tutta l’Emilia-Romagna.  Al pomeriggio il focus si è spostato sulla violenza nelle sue diverse manifestazioni. Particolarmente toccante il reading di tre scrittori, il casalese Raffaele Sardo testimonial anticamorra, l'inviata di guerra Barbara Schiavulli, che ha raccontato le storie delle vittime e infine Claudia Vincenzi, che, vittima per anni di un sedicente mago, ha avuto il coraggio di denunciare il suo aguzzino che solo d poco è stato condannato e si trova recluso nel carcere di Forlì.

"Gestire l'ingestibile. I mille volti della violenza" (fotoservizio Alessandra Salieri)

Ha catalizzato l'attenzione l'intervento di Don Ciotti, fiero simbolo dell'antimafia, che ha puntato il dito sull'indifferenza dilagante delle istituzioni e dell'opinione pubblica sul fenomeno mafioso, che va combattuto con la cultura e la cittadinanza attiva. L'inviato Rai, Antonio Farnè, ha guidato gli interventi del sociologo Costantino Cipolla, del segretario nazionale Cisl Piero Ragazzini, del vice-Ministro dell'Interno Filippo Bubbico, del segretario nazionale del Siulp Felice Romano e del giornalista e conduttore della popolare trasmissione Matrix, Luca Telese. Ognuno ha posto un tassello ed è emerso che spesso a innescare la violenza è la guerra fra i poveri, la sensazione di essere abbandonati da uno Stato che non si mostra forte né nel combattere l'illegalità, né nel proteggere gli ultimi. Numerosi gli spunti di riflessione e le questioni rimaste aperte, che l'associazione "Gestire l'ingestibile" si propone di approfondire, coinvolgendo la cittadinanza.

Don Luigi Ciotti è il socio numero 1 di questo neonato organismo no-profit, che ha appena aperto un sito (www.gestirelingestibile.it) e si prepara a coinvolgere altre città italiane sulle emergenze all'interno delle professioni di aiuto.

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