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Cronaca

Don Germano Pagliarani nuovo parroco di San Giuseppe Artigiano: "Persone accoglienti e generose"

Germano, 41 anni, è cresciuto nelle parrocchie di Regina Pacis e Santa Caterina

Don Germano Pagliarani ha fatto sabato pomeriggio il suo ingresso a San Giuseppe Artigiano, succedendo a don Carlo Guardigli. Alla funzione ha partecipato anche il vescovo Livio Corazza, che ha affidato la nuova comunità a don Germano, diventando parroco per la prima volta e che ora avrà la cura pastorale di circa 3900 persone e 1500 famiglie. Germano, 41 anni, è cresciuto nelle parrocchie di Regina Pacis e Santa Caterina. Diplomato al Liceo Scientifico, nel 2005 si è laureato in medicina e nel settembre del 2007 è entrato in seminario. E’ stato ordinato sacerdote nel 2015, nominato cappellano dell’unità pastorale Santa Rita-Ronco-Selva e assistente diocesano dell’Agesci, attualmente è anche insegnante di religione al Liceo scientifico.

L'ingresso di Don Germano Pagliarani a San Giuseppe Artigiano

"Ci sono alcune cose che in particolare custodiscono il mio cuore in questo momento - ha esordito alla vigilia di questa nuova tappa del ministero -. Tra esse la preghiera personale, come dialogo silenzioso partendo dalla Scrittura e dalla liturgia delle ore, di cui ho un grande bisogno. A richiamarmi sono anche i dialoghi personali e le confessioni e i dialoghi con gli studenti della scuola in cui insegno.

Sulla comunità di San Giuseppe Artigiano: "All’inizio non conoscevo assolutamente nulla. Dal momento in cui mi sono affacciato in punta di piedi, posso dire di aver trovato persone accoglienti e generose, aperte e desiderose di conoscermi e intessere una relazione calda e personale. Devo confermare le voci secondo cui il ministero di don Carlo in parrocchia ha contribuito a generare una comunità vivace e attenta, e per questo lo ringrazio.

Poi una parola per i suoi nuovi parrocchiani: "Suor Maria Grazia, nel secondo “Lunedì di Coriano”, guidandoci nella meditazione del Vangelo, ha messo a confronto l’atteggiamento calcolatore dei discepoli, che tende a mancare di sguardo e di speranza e quello di Gesù, che ha occhi per vedere la fame del cuore delle persone, e invita a partire da quello che abbiamo, anche se non sembra molto. Prego il Signore di saper guardare insieme a voi il bello che c’è, e che avremo la lucidità e il coraggio di valorizzarlo ponendolo come priorità rispetto al calcolo".

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