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Cronaca Predappio

Don Massimo Bonetti entra parroco anche a Fiumana

L’ingresso ufficiale di don Massimo Bonetti a Fiumana e S. Agostino è in programma sabato

Fiumana in festa per l’arrivo del nuovo parroco. Già entrato il 18 ottobre scorso a Predappio, Predappio Alta, San Cassiano e San Savino, il sacerdote meldolese, classe 1974, farà il suo ingresso nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta sabato alle 17. Ad attendere il nuovo curato sarà il vescovo di Forlì-Bertinoro mons. Livio Corazza, il diacono Giuseppe Valezzi e il neo parroco di Premilcuore don Massimo Tumini. Non ci sarà il predecessore don Carlo Camporesi, che, dopo ben 46 anni di servizio pastorale a Fiumana, ha già lasciato chiesa e comunità per il meritato congedo.

Nativo di Ricò e sacerdote dal 2006, don Bonetti ha avviato il suo cammino vocazionale nel Duemila, l’anno del Giubileo. Dopo gli studi di teologia ha frequentato l’Istituto di liturgia pastorale presso l’abbazia di Santa Giustina a Padova. Una volta ordinato prete, ha svolto il suo ministero per alcuni mesi ai Cappuccinini di Forlì, per poi operare come cappellano a Meldola e divenire nel 2008 parroco a Galeata e Pianetto, scegliendo di andare a vivere in comunità a Civitella con don Massimo Masini.

Nel 2017, alla partenza di quest’ultimo per San Martino in Strada, Grisignano, Collina e S. Lorenzo in Noceto, don Bonetti ha assunto anche la cura pastorale di Civitella, Cusercoli, Nespoli e Voltre, fino alle ultime disposizioni del vescovo Corazza, che nel giugno scorso l’ha destinato a Predappio e Fiumana. La parrocchia di S. Maria Assunta conta circa 500 famiglie e 1.500 abitanti. In totale, don Massimo sarà responsabile di una vasta unità pastorale, interamente dislocata nella Valle del Rabbi, con oltre 4.800 abitanti e 1.860 famiglie. Tra le particolarità di Fiumana si segnala la devozione alla “Madonna del Colera”. E’ una statua in legno del 1636 eseguita dallo scultore forlivese Fabrizio Veggiani.

“Per intercessione di Maria – si legge nelle cronache locali - la nostra terra di Fiumana fu risparmiata dalla peste, quella descritta dal Manzoni nei Promessi sposi, e che in Romagna mieté moltissime vittime”. La festa della “Madonna del Colera” si celebra l’ultima domenica di ottobre. “La sera del giovedì, la statua viene portata processionalmente dalla Chiesa Antica alla Chiesa Nuova e qui resta fino la sera della domenica per il culto; in processione viene poi riportata alla Chiesa Antica”. Se la chiesa di Santa Maria Assunta è stata aperta al culto nel 1951, la pieve antica, riportata allo splendore originario nel 2002 dopo un accurato “maquillage”, non riesce proprio a nascondere i mille anni di vita. Il primo documento che parla dell’abbazia, appartenuta ai monaci Vallombrosiani dimoranti a San Mercuriale di Forlì, risale al 1068.

A Fiumana, don Bonetti dovrà occuparsi pastoralmente anche della straordinaria chiesa di S. Agostino in Rocca d’Elmici. Risalente all'anno Mille, è di stile romanico, con l’interno ad una sola navata costruita con grossi blocchi di pietra locale, chiamata spungone. L'abside è semicircolare e conserva alcuni affreschi, tra cui quella che viene definita la Danza degli scheletri: si tratta di una sorta di “trionfo della Morte” fungente da monito per gli abitanti del luogo. 

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