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Cronaca

Don Nino guiderà tutte le parrocchie del centro: “Una grande responsabilità”

L’ingresso solenne di don Antonino Nicotra avverrà domenica, alle 16 a San Mercuriale. Don Nino è il primo sacerdote nella storia della chiesa forlivese a raccogliere, sotto un’unica responsabilità pastorale, tutte le comunità del Centro Storico.

“Abbiano tanto da dare alla Diocesi e alla città”. Parola di don Antonino Nicotra. Il neo parroco dell’Unità pastorale Centro Storico farà l’ingresso ufficiale domenica, alle 16, nella chiesa di San Mercuriale. Classe 1979, don Nino, come lo chiamano tutti, è il primo sacerdote nella storia della chiesa forlivese a raccogliere, sotto un’unica responsabilità pastorale, tutte le comunità del Centro, ossia le sette parrocchie di San Mercuriale, Cattedrale, Santa Lucia, San Biagio, Sant’Antonio Abate in Ravaldino, SS. Trinità e Santa Maria in Schiavonia. Originario di Fiumefreddo, in provincia di Catania, è approdato a Forlì nel 1997, l’anno d’iscrizione al corso universitario in Scienze internazionali diplomatiche, di cui ha conseguito la laurea nel 2004. Durante gli studi frequenta il Centro diocesano degli Universitari, all’epoca guidato dal prete-teologo don Erio Castellucci, oggi arcivescovo di Modena Nonantola e vescovo di Carpi. 

Su consiglio dell’allora vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Vincenzo Zarri, comincia un’accurata verifica vocazionale che lo porterà, il 26 novembre 2006, all’ordinazione diaconale, ultima tappa prima della consacrazione sacerdotale avvenuta il 22 settembre 2007 nel Duomo di Forlì. A Roma, alla Pontificia Università Gregoriana, ha approfondito gli studi in storia ecclesiastica. Nell’ottobre 2014 è stato nominato parroco di Roncadello, Barisano, Malmissole, San Giorgio e Poggio, che ora saranno affidate all’amministrazione di don Andrea Carubia. 

Don Nicotra, che sabato scorso è stato caldamente salutato a Roncadello da decine di fedeli dell’Unità pastorale che ha servito per 7 anni, domenica a San Mercuriale sarà accolto dal vescovo mons. Livio Corazza, che gli consegnerà le nuove comunità. Il neo parroco del Centro ora dovrà occuparsi pastoralmente di 13.500 persone e oltre 6000 famiglie. “La responsabilità che mi aspetta è grande – dichiara il giovane sacerdote – trattandosi di comunità con una vita bella ma molto articolata, che avrò bisogno di ascoltare bene per condividere appieno il comune percorso”. Don Nino garantisce tutto l’impegno possibile per una sempre maggiore integrazione fra le parrocchie del Centro, continuando così nella politica avviata dai parroci che l’hanno preceduto. Domenica il neo curato “unico” rinnoverà le promesse fatte il giorno della sua ordinazione e riceverà il benvenuto da un rappresentante dei parrocchiani, per poi presiedere la santa messa. Don Nino subentra a don Enrico Casadio, trasferito da San Mercuriale a Meldola, a don Sergio Sala, dimissionario per motivi di salute e a don Enrico Casadei, parroco della SS. Trinità e Schiavonia, che dal gennaio scorso è stato nominato vicario generale della diocesi. Facciamo notare al nuovo responsabile pastorale del Centro storico, che il centro cittadino è costellato di comunità, ma anche di chiese di alto valore artistico e monumentale. Chiaro il riferimento a gioielli del calibro di San Mercuriale e della SS. Trinità. 

“E’ un discorso lungo e complesso – risponde – e in questa sede mi limito ad esprimere la mia gratitudine a don Enrico Casadio per tutto l’impegno profuso sino all’ultimo nella salvaguardia della chiesa simbolo dei forlivesi”. Accanto alla tutela dei mattoni e delle pietre, il neo parroco invoca anche la necessità di procedere alla loro valorizzazione: spicca il risalto dato alla ricognizione scientifica dei resti mortali del proto vescovo San Mercuriale, oltre al fatto che la festa del compatrono è stata riportata ai fasti che merita, diventando un momento sempre più significativo nella vita della città. “Ai miei nuovi parrocchiani – conclude don Nicotra - vorrei dire che sono contento di condividere con loro questo tratto di strada, e spero che ci sosterremo a vicenda. Le incognite non mancano e ci vorrà sapienza, audacia, e anche fatica per imboccare le vie che il Signore ci indica”.

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