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Cronaca

Sessant'anni fa la morte di don Pippo: Forlì non lo dimentica

Messa solenne a San Mercuriale, per ricordare monsignor Giuseppe Prati a 60 anni dalla morte. La figura del popolare don Pippo rimane indissolubilmente legata al salvataggio della secolare abbazia di piazza Saffi

Messa solenne oggi, alle 19, in San Mercuriale, per ricordare monsignor Giuseppe Prati a 60 anni dalla morte. La figura del popolare don Pippo rimane indissolubilmente legata al salvataggio della secolare abbazia di piazza Saffi, di cui era divenuto parroco il 19 marzo 1944. E proprio nella centralissima basilica che si affaccia sull’antico Campo dell’Abate, il vescovo monsignor Lino Pizzi presiederà la liturgia eucaristica di suffragio, affiancato, tra gli altri, dall’attuale curato di San Mercuriale don Enrico Casadio.

“Ciò che monsignor Giuseppe Prati è stato per la città – scrive nel 1962 don Mario Vasumi sul periodico cattolico Il Momento - non è stato ancora sufficientemente valutato. Quando qualcuno avrà animo di farlo, potrà forse parlare di un'epoca nuova per la storia cristiana di Forlì, segnata da un prete che non si è limitato a una testimonianza personale, ma ha creato un ambiente, uno stile, una tradizione”. Don Pippo chiuse per sempre gli occhi il 9 novembre 1952, poco prima di mezzogiorno. Non stava bene già da alcuni giorni, ma non voleva disturbare amici e familiari e si era ritirato in canonica, sentendo prossima la fine. Tanto che la mattina dell’8 aveva voluto vedere i coniugi Maiolani, chiedendo loro di dare corpo al suo progetto di una casa famiglia per i giovani disabili della città. Elisabetta “Bettina” Piolanti fu di parola, e poche settimane dopo, in via Cerchia, fondò l’Opera Don Pippo.

“La mattina che morì – ricorda il dottor Franco Fabbri, medico urologo classe 1947 – ero a San Mercuriale con i miei genitori, desiderosi di conoscere le sue condizioni di salute. Il dolore stampato sul volto dei miei alla notizia del decesso, mi è rimasto impresso in modo indelebile. Avevo 7 anni quando ci lasciò, ma ricordo bene quella tonaca impolverata, tipica di un uomo abituato a lavorare e a darsi da fare, a relazionarsi con la gente, affabile con tutti e grande educatore”.

Don Pippo partecipò, con Mario Baldelli, alla nascita dello Scoutismo a Forlì: il lieto evento si materializzò nella primavera del 1923 presso l’oratorio “San Luigi” della parrocchia di San Biagio, che ancora non era gestita dai Salesiani. Al suo attivo, questo straordinario sacerdote vanta anche la fondazione del Partito Popolare a Forlì, nel 1919. Sempre in quell’anno, Don Pippo dette vita pure a “Il Momento”, il periodico cattolico retto sino alla morte. Il ricordo più concreto rimane l’Opera Don Pippo. Sorta l’anno della sua morte come scuola professionale femminile per iniziativa di Elisabetta Piolanti, detta “Mamma Bettina”, l’onlus di via Cerchia, nel 1960 ha aperto una casa famiglia per ragazze disabili e nel 2005 ha dato vita anche al centro Luigi Lago. Nel 2010 è stato inaugurato il fabbricato polifunzionale con i nuovi laboratori, il centro diurno e i mini appartamenti per famiglie con figli diversamente abili. A breve aprirà anche un gruppo appartamento riservato a persone con lieve disabilità e buona autonomia.

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