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Venerdì, 29 Settembre 2023
Alluvione, il caso

Alluvione e donazioni, il sindaco: "Polemiche strumentali, niente è deciso. Faremo la volontà dei cittadini"

Zattini interviene con un messaggio sui social: “Non diamo soldi alle banche, l’idea era offrire un sostegno concreto: se ci sono stati problemi mi scuso. Si decide in Commissione”

Un intervento “chiarificatore” sulla destinazione delle donazioni per le famiglie alluvionate che il Comune di Forlì ha ricevuto. E’ quello che il sindaco Gian Luca Zattini, nella mattina di lunedì, ha diffuso sui canali social. Un chiarimento che definisce “indispensabile” a partire dai numeri e che ha, a tutti gli effetti, il sapore di un dietrofront rispetto alla possibilità di utilizzare la cifra raccolta a favore delle famiglie alluvionate per garantire mutui personali tra i 10 e i 20 mila euro, abbattendo i tassi di interesse, come annunciato dall’assessore al Bilancio, Vittorio Cicognani, in risposta a un question time nel corso dell’ultimo consiglio comunale.

“La cifra a oggi presente nel conto corrente del Comune per gli alluvionati è di 1 milione 100 mila euro - dice Zattini -, abbiamo contemporaneamente raccolto 3mila richieste di Cis (Contributo di immediato sostegno) e, facendo i conti, questo equivale a una distribuzione delle donazioni che porterebbe a un ristoro di circa 300-400 a richiedente. L’idea che ci eravamo fatti - precisa - era che in un momento come questo, visti i ritardi nei ristori previsti e vista la necessità immediata delle famiglie di ripristinare in maniera minimale la casa, per poter rientrare e avere una qualità della vita che in un momento del genere è indispensabile prima dell’autunno, era di moltiplicare la disponibilità di denaro. Ma, lo ribadisco, non c’è niente di deciso”.

La valutazione viene ora demandata alla Commissione speciale alluvione che si insedierà giovedì. “Io non mi innamoro di nessuna idea - precisa -. La nostra intenzione era di andare incontro alle esigenze dei cittadini. La distribuzione in maniera diffusa delle donazioni porterebbe a 300-400 euro a richiedente, a mio avviso insufficienti per qualsiasi evenienza. L’idea che mi ero fatta, che ci eravamo fatti, era di permettere un meccanismo ponte che portasse ad attivare un rapporto con i sistema bancario - prosegue - con la possibilità di accedere a mutui garantiti dal Comune con un abbattimento degli interessi garantito e gestito dal Comune stesso, in una maniera che incidesse negativamente anche sulle banche, perché per le banche, in un momento in cui i prestiti personali veleggiano attorno al 9-10-11%, poter avere una modalità che permettesse a tante famiglie di avere un accesso al credito veloce e semplice con un pre ammortamento, con la possibilità di restituire la prima rata fra 12-18 mesi, in tempo per i ristori che arriveranno sicuramente dal Governo, credevamo fosse un sistema che poteva dare un vero sostegno alla ripresa delle famiglie”.

Niente è compromesso per il primo cittadino, che non manca di criticare aspramente le polemiche che ne sono seguite, definite “strumentali”, con un messaggio che precede di poche ore la manifestazione annunciata da Forlì Città Aperta in piazza Saffi  per mercoledì alle 18,30, riguardante anche il tema della destinazione delle donazioni.

“Faremo la distribuzione dei soldi nel modo in cui ci verrà richiesto - dice -. Mi dispiace che molti abbiano strumentalizzato le nostre intenzioni, che già avevo già presentato in un incontro in Municipio con i rappresentanti dei quartieri e da cui non erano emerse obiezioni. Chi ha voluto strumentalizzare la proposta non fa il bene della città: prima di tutto perché potrebbe interrompere o rallentare la disponibilità di contributi da parte di altri soggetti e che potrebbe esacerbare ulteriormente gli animi e fare quello che nessuno deve mai fare: accrescere il malessere in chi già tanto soffre”.

“Perciò - conclude il sindaco - se c’è stato un problema me ne scuso, se c’è stata disinformazione me ne scuso, ma sia chiaro che l’idea non era di dare soldi alle banche, è una bufala clamorosa, ma un aiuto consistente alle famiglie. Ma se questo non è, all’interno della Commissione speciale verrà definito un nuovo percorso. Se la volontà della città è un’altra ne prendiamo atto e faremo ciò che ci chiedono i cittadini. Il nostro primo e unico interesse sono i forlivesi”. 

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