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Cronaca Dovadola

Dovadola, come cambiano le strade: uno studio ha fotografato la situazione

Lo studio, elaborato su incarico dell'amministrazione dovadolese al tecnico Paolo Rosetti, ha avuto come base l'ultimo elenco delle strade comunali e vicinali di uso pubblico che risale a oltre cinquanta anni fa

L'amministrazione comunale di Dovadola ha commissionato uno studio sullo stato della viabilità del territorio allo scopo di avere un'analisi dettagliata sulle problematiche del reticolo viario che nel corso dei secoli si è formato e che è importante per la mobilità delle persone e delle cose. Il lavoro ha permesso di fotografare le criticità e darà la possibilità di prendere i conseguenti provvedimenti. Infatti la competenza in capo al Comune della disciplina di gran parte delle strade affida all'ente gravose responsabilità che recenti accadimenti in territori limitrofi hanno evidenziato mettendo quei Comuni in gravissime difficoltà economiche per pagare risarcimenti a cittadini vittime di incidenti.

Lo studio, elaborato su incarico dell'amministrazione dovadolese al tecnico Paolo Rosetti, ha avuto come base l'ultimo elenco delle strade comunali e vicinali di uso pubblico che risale a oltre cinquanta anni fa, di fatto superato e in molti casi non più corrispondente alle modifiche intervenute in alcuni punti del territorio. Le strade sono state analizzate una alla volta confrontando sulla mappatura precedente i dati catastali attuali, le informazioni contenute nelle più recenti cartografie regionali e le foto satellitari di Google Hearth. "Tutti questi elementi, -precisa l'assessore Marco Carnaccini -, sono stati confrontati fra di loro; in particolare le mappe catastali sono servite per individuare i sedimi delle vecchie strade e addirittura le mulattiere che servivano da collegamento tra poderi per capire dove si trovavano i tracciati storici rispetto a quelli attuali".

Non a caso dal rilievo effettuato emerge che il territorio ha subito un forte cambiamento sia dal punto di vista sociale sia morfologico e di conseguenza anche diverse strade o loro diramazioni hanno di conseguenza mutato la loro funzione. Con il progressivo abbandono della coltivazione di gran parte dei poderi della collina e della montagna il dissesto idrogeologico con continui smottamenti e frane ha raggiunto ovunque livelli preoccupanti e il reticolo stradale, che veniva curato da chi viveva in quelle zone, è ora quasi completamente abbandonato e in progressiva rovina. A questo proposito si può fare un esempio esplicativo; la strada vicinale San Martino Calboli risulta essere presente nelle mappe catastali ma dalle foto satellitari e in seguito a un sopralluogo si è potuto appurare che ora è un campo coltivato. "A questo punto -, dichiara il sindaco Gabriele Zelli -, è nostro intendimento presentare lo studio alle associazioni che rappresentano gli agricoltori e ai privati cittadini per raccogliere suggerimenti e proposte. Successivamente lo studio sarà sottoposto al Consiglio Comunale per procedere alla declassificazione dei tracciati stradali che non hanno più le caratteristiche di viabilità pubblica".

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