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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Predappio

Duemila "nostalgici" a Predappio per ricordare la Marcia su Roma

I partecipanti, arrivati con mezzi propri e pullman da diverse regioni d'Italia, si sono dati appuntamento in Piazza Sant'Antonio

Nessun problema d'ordine pubblico. Erano circa 2mila i "nostalgici" a celebrare domenica mattina, nel giorno del 74esimo anniversario della Liberazione di Predappio, la ricorrenza della 'Marcia su Roma', che il 28 ottobre 1922 portò al potere Benito Mussolini. I partecipanti, arrivati con mezzi propri e pullman da diverse regioni d'Italia, si sono dati appuntamento in Piazza Sant'Antonio per poi formare un corteo che, portando a braccio un tricolore di oltre una decina di metri e alcuni striscioni, ha raggiunto il vicino cimitero di San Cassiano dove si trova la cripta della Famiglia Mussolini, riaperta dopo alcuni lavori.

COMMEMORATA LA MARCIA SU ROMA - IL VIDEO

Il peggioramento delle condizioni atmosferiche, con vento e scrosci di pioggia, hanno indotto ad accelerare la fine della manifestazione. Il corteo è stato presidiato da Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale. I "nostalgici" hanno preso quindi d'assalto i negozi di Predappio specializzati in souvenir e abbigliamento dedicati al Duce, oltre a bar e ristoranti della zona.

I "nostalgici" celebrano la Marcia su Roma (28-10-2018)

Duro il commento del deputato Marco Di Maio sulla sua pagina Facebook: "Anche quest'anno a Predappio, in occasione dell'anniversario della marcia su Roma, è andata in scena la carnevalata dei nostalgici del fascismo. Puntualmente la Questura, immagino, provvederà a denunciare i protagonisti della messa in scena per il reato di apologia di fascismo; e vedremo se anche questa volta la magistratura deciderà di non procedere. Perchè le leggi ci sono e il fascismo - mi spiace deludere chi si appella alla libertà di pensiero e di manifestazione -, non è un'opinione: è un reato, sancito come tale dalla Costituzione e da leggi attuative".

Ha proseguito Di Maio: "Quest'anno poi si raggiunge l'apice: dall'apologia si passa addirittura al negazionismo. Una donna impegnata nell'organizzazione esibisce con orgoglio una maglietta che ribattezza il più grande campo di sterminio della storia col nome di un parco giochi e lo definisce "Auschwitzland". Come se la Shoah non fosse mai esistita e non fosse costata la vita a milioni di persone. Tutto questo è ancor più insopportabile nell'80° anniversario delle leggi razziali.  Occorrono le leggi, che vengano applicate e che la giustizia irroghi le sanzioni previste per chi le viola. Più di tutto, però, servono la cultura e la conoscenza: gli unici antidoti contro l'ignoranza, il revisionismo e il pericolo che ciò che è successo possa ripetersi. Perchè se è accaduto una volta, significa che può verificarsi di nuovo".

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