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Cronaca

Electrolux, Fiom contro la Uil: "110 esuberi? Solo propaganda. Era un calcolo per il contratto di solidarietà"

Lo stabilimento di Forlì dell'Electrolux non avrebbe mai rischiato il reale licenziamento di 110 addetti in esubero. E' quanto sostengono alcuni sindacalisti Cgil

Lo stabilimento di Forlì dell'Electrolux non avrebbe mai rischiato il reale licenziamento di 110 addetti in esubero. E' quanto sostiene Augustin Bruno Breda, Componente Fiom Coordinamento nazionale Gruppo Electrolux, assieme alla Rsu Fiom Electrolux di Susegana e Forlì e l'area di minoranza della Cgil “Radici del Sindacato”. La critica viene mossa al sindacato metalmeccanici Uil-Uilm, tacciato di fare “propaganda e semplificazione”.

Questo “per tenere buone le persone, visto che perdendo reddito, soffrono. La solidarietà non paga il 100% del salario e in tempi di paghe già magre e inflazione alta è un bel problema. Così ponendo simbolicamente un rischio più grande si possono dichiarare i presunti scongiuri occupazionali, si calmiera il sentimento di comprensibile frustrazione e preoccupazione dei lavoratori”, sostiene una nota. Attacchi anche ai media per aver dato spazio alla posizione della Uilm, che vengono accusati di “sensazionalismo”. 

Invece, per la Rsu Fiom-Cgil “l'azienda in questa circostanza non ha aperto nessuna procedura di licenziamento, atto necessario per avviare confronti su licenziamenti collettivi e soluzioni alternative. Di conseguenza non avendo previsto licenziamenti non ha previsto strumenti alternativi come gli incentivi all'uscita volontaria”.

“Mentre per legge è necessario allegare alla domanda del contratto di solidarietà, un rapporto – matematico - tra riduzione oraria prevista e personale eccedente (100 Porcia 110 Forlì) coerente con il fabbisogno produttivo a orario pieno di 8 ore e da lì ricavare la riduzione oraria attuata per ridurre la produzione ai livelli utili in rapporto al calo vendite. Le ore di solidarietà sono pagate dall'Inps. Per questo si stabilisce chi e quante persone sono coinvolte e quante ore in meno servono di lavoro, per fare la ridotta produzione prevista. Tutto qui. L'impresa non ha mai inteso ne attuare e neanche annunciare, in questa fase, anche per le ragioni poste dai sindacati friulani, delle riduzioni ulteriori di personale”, prosegue la nota.

“L'obiettivo Electrolux era ottenere la solidarietà, visto che la cassa ordinaria sta finendo e non ci sono altri strumenti di flessibilità gestionali. Chiarimento questo, fatto per onestà di evoluzione del confronto e della delicata situazione che attualmente attraversa Electrolux e di riflesso i lavoratori dipendenti.  È una fase di crisi che resta molto complessa e per ora in tendenziale peggioramento, ed è questo che dovrebbe preoccupare, non per l'immediato ma per un futuro anche se non imminente. Giusto pretendere e fare le assemblee con gli interessati prima della decisione finale”, conclude la nota. 
 

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