Eleonora, centista al "Carducci": "Completata una tappa importante della mia vita. Sono impaziente di compiere passi avanti"
Si definisce "una ragazza “maturata”, ma curiosa di crescere ulteriormente; conoscere altre persone, luoghi e fare esperienze"
Eleonora Milandri è tra le tre studentesse del Liceo "Carducci" di Forlimpopoli ad aver concluso il ciclo di studi col massimo dei voti. Si definisce "una ragazza “maturata”, ma curiosa di crescere ulteriormente; conoscere altre persone, luoghi e fare esperienze. Sono sempre stata abbastanza chiusa in me stessa, impaurita dal giudizio altrui e cercavo di piacere a tutti; ad essere sincera non è passato del tutto, ma sicuramente è migliorato e continuerò a farlo. Mi considero anche una persona ottimista, anche se rimango sempre coi piedi per terra, ma qualsiasi ostacolo cerco di superarlo nel miglior modo, credendolo come se il destino mi voglia mettere alla prova, consapevole che crescendo essi saranno sempre più complicati. Nel corso degli anni ho scoperto varie passioni, molte sfuggevoli e poche rimaste, tra le quali quella per la pallavolo che è sempre stata un mezzo di sfogo anche nei periodi difficili a scuola, e mi ha fatto avvicinare ad amici a cui tengo particolarmente".
Come mai ha scelto il Liceo "Carducci"?
"La scelta del Liceo "Carducci" è stata presa all’ultimo, visitandola nell’ultimo open day a ridosso della data in cui bisognava iscriversi alle scuole superiori. Infatti nel corso delle visite nelle altre scuole nessuna mi aveva convinto particolarmente, mentre uscita dal "Carducci" avevo trovato più sicurezza, in particolare per le materie nuove che ero curiosa di affrontare, oltre che la scuola piccola, nella quale percepivo ulteriore serenità".
La sua materia preferita?
"Sin dalla prima, innamorata delle novità, fui incantata da psicologia, una delle quattro sottomaterie che comprende il grande insieme delle scienze umane, appunto. Infatti capii da quel momento che mi sarebbe piaciuto non solo lavorare “con” le persone, ma “per” loro, essere utile e renderle, per quanto mi sia possibile, felici. Poi dal triennio iniziai una nuova materia della quale mi appassionai tantissimo, ovvero filosofia. Sin da subito la considerai “facile” da studiare ma perché mi piaceva tantissimo, e più certi filosofi erano lunghi e complicati da comprendere, e io più mi divertivo a conoscere e ad affrontarlo. Così fino all’ultimo anno, nella quale ho sempre trovato in questa materia, oltre che una prof molto brava a spiegare, sempre più qualcosa di interessante da affrontare".
Gli anni, prima per la pandemia e poi la recente alluvione, hanno messo a dura prova gli studenti. Come li ha vissuti?
"Gli anni della dad nei quali ho affrontato metà seconda e tutto il terzo anno credo che siano stati appunto i più complicati, in particolare con l’inizio del triennio dove sono stata meno stimolata nell’impegno e ho sofferto non poter vedere i miei compagni a causa delle “classi a metà”. Per quanto riguarda l’alluvione, fortunatamente non sono stata colpita personalmente, ma ho saputo ed assistito a delle realtà davvero tristi, e anche quando sono andata ad aiutare, mi sentivo quasi inutile, visto che il danno era davvero grande rispetto al piccolissimo che sono stata in grado di compiere".
Cosa ricorda della dad?
"Ciò che mi ricordo maggiormente della dad è stato il fatto di dover salutare due professoresse a causa della pensione a cui sia io che la mia classe ci eravamo particolarmente legati attraverso uno schermo, alla fine del biennio. Con la notizia arrivata casualmente e senza riuscire a porgere un degno addio è quello che più mi ha colpito, riuscendo a comprendere maggiormente quanto i rapporti e gli incontri dal vivo siano importantissimi".
Come ha affrontato l'esame di maturità?
"L’esame di maturità l’ho affrontato in realtà in modo tranquillo, anche se non fare gli scritti da una parte mi è dispiaciuto visto che durante gli anni mi sono sempre impegnata nei temi e avrei voluto dare un’ultima dimostrazione. Ero abbastanza serena visto che ero sicura del percorso che ho fatto durante l’anno e sempre seguito le lezioni con studio costante, ma allo stesso tempo non volevo rovinare il mio impegno di 5 anni in un’ora, quindi un po' di preoccupazione l’ho provata, in particolare poco prima di entrare dentro l’aula d’esame. Inoltre le mie amiche che lo hanno affrontato prima di me mi hanno tranquillizzato e allo stesso modo anche la mia famiglia mi ha appoggiato e creduto in me".
Si aspettava il massimo dei voti?
"Ad essere sincera no, mi aspettavo comunque un voto alto, sul 90 ad esempio, ma anche se durante l’anno ho dato importanza ai voti che prendevo nelle verifiche, non sarei voluta essere delusa da quello finale, quindi avevo deciso di porre le mie aspettative in modo realistico così da essere più tranquilla nel caso non fosse andato come sperato. Ma dopo l’esame orale, in cui è andato tutto bene, ammetto che un po' lo speravo. In realtà ancora non ho realizzato, ma sono molto contenta sia di aver reso orgogliosa me stessa sia tutti quelli che mi hanno sempre supportato".
E' già proiettata verso il futuro o è nostalgica del periodo vissuto al Carducci?
"Io sono sempre stata una ragazza che ha avuto fretta di crescere e di diventare “grande”, quindi anche questo importante traguardo ho sempre voluto affrontarlo dimostrando ancora una volta di star crescendo. Compiuto ciò, nei giorni successivi mi sono resa conto di aver davvero completato una tappa importante della mia vita; infatti certe volte mi fa strano parlare al passato delle mie esperienze al liceo, un luogo che mi ha visto crescere, in particolar modo dal punto di vista proprio di maturità interiore. Ma allo stesso tempo sono impaziente di compiere passi avanti, iniziare la nuova avventura che sarà l’università e diventare pian piano sempre più autonoma, ma con la consapevolezza che si potranno apprendere sempre cose nuove, perché come insegna la scuola, così come la vita, non si smette mai di imparare".