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Cronaca

Elezioni, debutta la lista del Pd: "Non indietreggiamo di un millimetro su quanto realizzato in decenni"

“Non vogliamo indietreggiare di un millimetro sulle politiche costruite in decenni dal centro-sinistra, che hanno creato un sistema universalistico per scuola, sanità, anziani

“Non vogliamo indietreggiare di un millimetro sulle politiche costruite in decenni dal centro-sinistra, che hanno creato un sistema universalistico per scuola, sanità, anziani, famiglie; politiche che rivendichiamo con grande forza e che danno a Forlì una qualità della vita buona, superiore al livello nazionale. In molti lo danno per scontato, ma scontate non sono . Per esempio abbiamo 31 metri quadri di verde pubblico per cittadino, è vero che questo oggi ci dà qualche difficoltà a garantire la piena manutenzione e questo muove critiche a buon diritto, ma nessuno farebbe cambio con colate di cemento accanto alle nostre case e scuole; abbiamo un ospedale nuovo ed attrezzato, su cui si continua a investire in edilizia, tecnologia e personale,  per servirsene il cittadino può contare su un parcheggio gratuito che non esiste nelle altre città vicine: tutto questo è frutto di scelte politiche precise”: è il biglietto da visita che Valentina Ancarani, segretaria del Pd forlivese, ha scelto per presentare la lista dei 32 candidati consiglieri del Partito democratico. Il Pd fa da nerbo  alla coalizione di centro-sinistra che sostiene Giorgio Calderoni, formata anche da altre 4 liste (quella personale di Calderoni con elementi di Articolo 1-Mdp, quella dei cattolici moderati 'Forlì bene comune', quella del Psi-Verdi ed una civica che deve ancora debuttare composta in larga parte da under 30). 

Elezioni 2019, la lista del Partito Democratico

Come è formata la lista del Pd? Lo spiega il segretario comunale Massimo Zoli: “Una squadra composta da 16 donne e 16 uomini, con un'età media di 47 anni. Gli under 40 sono 10. Di questo gruppo, eterogeneo per provenienza territoriale, 24 candidati sono ‘nuovi’, ovvero non sono consiglieri uscenti o assessori. La lista è stata formata nelle ultime settimane col coinvolgimento dei circoli e non ultimo un passaggio in assemblea comunale,  un organo che è importante in un partito come il nostro, non una formalità, ma un motivo di orgoglio per noi dato che siamo l’unico partito in Italia che ormai è costituito da organi rappresentativi.  La lista è stata depositata con 505 firme”. 

“Calderoni, un candidato che non si fa i selfie dal barbiere”

Calderoni spesso ha spiegato di rappresentare un punto di discontinuità col passato. E anche Ancarani, pur rappresentando il partito al governo uscente e tradizionalmente egemone a Forlì parla di “cambiamento”, declinandolo come “nuovi strumenti e modalità con cui amministrare, per continuare a sostenere la crescita della città, un cambiamento di cui la nostra città ha bisogno in questa fase storica, con un candidato che, col suo bagaglio professionale, conosce bene le procedure per garantire la massima trasparenza della macchina comunale”. Il Pd, con Calderoni, si gioca la carta della competenza e dell’affidabilità e non sono  mancate le frecciatine all’avversario di centro-destra, Gian Luca Zattini: “Abbiamo scelto di sostenere un candidato che qualcuno critica per l’eccessiva cautela ad apparire, oggi che la presenza sui social pare essere determinante, un candidato che non ama farsi selfie dal barbiere o che si fa trascinare per la città come un burattino per qualche effimero momento di notorietà”. Invece, sempre per Ancarani, Calderoni “col suo modo gentile, affabile, attento all’ascolto può cambiare il rapporto tra Comune e cittadino, tra Comune e imprese, tra Forlì e i Comuni vicini e la Regione, risolvendo alcune criticità dato che in questi ultimi anni abbiamo visto una macchina comunale troppo lenta e la partecipazione dei cittadini non sufficiente”.

Commentando il fronte avversario attacca Ancarani: “Si mettono in lista sindaci uscenti che non si ricandidano nel loro comune per tentare la fortuna a Forlì, tutto ciò ha dell’incredibile. Il loro candidato sindaco va in giro a dire ai moderati che saprà tenere a bada i leghisti e poi si fa manifesti enormi e costosissimi assieme alla faccia di Salvini. Tutte incoerenze difficili da sottacere".

I rapporti tra Pd e sindaco. Calderoni: “Chiedo e do lealtà”

Ancarani non evita un tema che è stato cruciale negli ultimi 5 anni, vale a dire i rapporti tesi tra il sindaco uscente Davide Drei e il partito di cui era espressione, vale a dire il Pd. Dice la segretaria: “Serve un sindaco e una giunta che non si perdano in litigi interni, un sindaco che non perda tempo dietro a teste calde,  ma che abbia la testa china sui progetti e sono tanti quelli pronti a partire”. Sono stati prese misure preventive? “La migliore prevenzione è curare dal principio i rapporti all’interno dell’amministrazione, centrale è il rapporto tra sindaco e gruppo consigliare, collaborare assieme fin dal principio su tutto. Noi siamo un partito abituato a discutere e confrontarsi,  non abbiamo un capo che detta la linea, siamo diversi ed è un valore aggiunto per noi”. 

Anche Calderoni non evita il tema: “Chiedo e prometto due cose ai candidati consiglieri: lealtà e legalità. La lealtà la chiedo non in gerarchia al loro partito, ma all’istituzione che rappresenteranno. Mi dicono di un  abbassamento del dialogo istituzionale dentro il Consiglio comunale,  i consiglieri dovranno ridare dignità a questo consesso, i cittadini si disaffezionano alla politica quando non dà il buon esempio”. Contemporaneamente, però, Calderoni si impegna “pubblicamente davanti al Pd al massimo dialogo con il gruppo consigliare, con un rapporto diretto e franco, con i progetti illustrati preventivamente a tutti i gruppi della mia coalizione, sono pacato ma determinato”. E il dialogo lo estende “anche ai gruppi di minoranza”. E sul suo stile compassato Calderoni lo spiega così: “Lo stile e il linguaggio fanno l’uomo politico, per me questo è fondamentale”. Un suo riferimento politico? “ Il mio modello è Beppe Sala a Milano,  che sta facendo la sua corsa da indipendente  con una storia professionale,  ma che si riconosce nei valori di centro sinistra”. 

I candidati della lista del Pd

Ecco chi sono i candidati: Valentina Ancarani, 41 anni, ricercatrice in ambito oncologico; Marco Bandini, 39 anni, tecnico ambientale; Ugo Berti, 69 anni, artigiano e cavaliere della Repubblica; Sara Biguzzi, 26 anni, laureanda in Giurisprudenza; Matteo Casetti, 33 anni, consulente informatico; Patrizia Castellucci, 29 anni, impiegata fiscale; Sergio Ceccarelli, 40 anni, imprenditore agricolo; Carla Cecchi, 47 anni imprenditrice agricola; Annalisa Chiodoni, 50 anni, avvocato; Sara Conficconi, 38 anni, impiegata nel settore giustizia; Francesca Fantini, 37 anni, insegnante scuola primaria; Massimo Freschi, 51 anni, impiegato nel settore trasporti; Cosetta Gardini, 56 anni, imprenditrice e direttore artistico; Laura Giannelli, 41 anni, educatrice; Antonella Greggi, 56 anni, imprenditrice nel settore dei servizi tecnici per l’edilizia; Soufian Hafi Alemani, 22 anni, laureando in Diritto tributario; Massimo Marchi, 55 anni, responsabile commerciale; Elisa Massa, 45 anni, formatrice; Cesare Paganelli, 53 anni, amministratore di società; Loretta Prati, 62 anni, insegnante di scuola dell'infanzia in pensione; Angelo Ricci, 55 anni, bancario; Alessandra Righini, 60 anni, insegnante e storica dell'arte; Tania Romualdi, 42 anni, manager di progetti internazionali educativi e sportivi; Sara Samorì, 39 anni, ricercatrice ed attuale assessore allo Sport; Emilio Savarino, 62 anni, agente immobiliare; Eraldo Taioli, 69 anni, bancario in pensione; Marco Valentini, 51 anni, avvocato, Maurizio Valli, 57 anni, imprenditore nel settore del mobile imbottito; Nada Zani, 67 anni, istruttore amministrativo in pensione; Jacopo Zanotti, 34 anni, avvocato; Matteo Zattoni, 38 anni, libero professionista in campo editoriale; Massimo Zoli, 44 anni, impiegato tecnico metalmeccanico.
 

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