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Cronaca

Elezioni, il centro-destra presenta Zattini. Lui: "Non sono un urlatore, l'alternanza è il sale"

Parte l’avventura del centro-destra per le prossime elezioni comunali del 2019. I partiti dell’alleanza hanno presentato ufficialmente la candidatura di Gian Luca Zattini a sindaco di Forlì

Parte l’avventura del centro-destra per le prossime elezioni comunali del 2019. I partiti dell’alleanza (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Pri, Udc e Nuovo Psi, più eventuali civiche che si potrebbero formare) hanno presentato ufficialmente la candidatura di Gian Luca Zattini a sindaco di Forlì. Il voto si terrà il 26 maggio e quindi Zattini parte col vantaggio di avere più tempo dei candidati degli altri schieramenti per farsi conoscere e girare la città. La presentazione pubblica, invece, si terrà sabato 22 dicembre.

Morrone (Lega): "Far diventare Forlì la città più sicura d'Italia"

Jacopo Morrone, segretario della Lega Nord Romagna e sottosegretario del governo Conte, carica di aspettative la candidatura: “Ho chiesto a Zattini un solo obiettivo, far diventare Forlì la città più sicura d’Italia,   un obiettivo alto, ma che possiamo cogliere. Nulla è impossibile, sarà un governo modello”. Morrone identifica Zattini come “il personaggio della svolta, il candidato giusto per cacciare la sinistra”. E quindi conclude, per tagliare corto su un dibattito che aveva preso la piega del toto-nomi: “Non farò il toto-giunta prima della vittoria, quindi tranne Zattini, Daniele Mezzacapo (confermato come vicesindaco in caso di vittoria, ndr) e Rosaria Tassinari (indicata come potenziale assessore, ndr),  nessun altro potrà parlare a nome della coalizione”. Affermazione contestata da Lauro Biondi in conferenza stampa, che poi ha smorzato i toni indicando che non si tratta di un dissenso sui nomi indicati.

Nella presentazione di Zattini, sindaco uscente di Meldola, cambiano anche alcuni registri verbali visti nelle tornate elettorali precedenti. Per esempio Morrone non manca di includere nei ringraziamenti gli ex candidati sindaci: “Dalla bella esperienza di Rondoni (candidato nel 2009, ndr) che arrivò ad uno storico ballottaggio e che speriamo sia della partita fino a colui che fu la prima persona che ha tentato di rompere il muro a Forlì, Marino Bartoletti (candidato nel 2004, ndr), che ho sentito telefonicamente e che ha espresso la sua vicinanza”.

Presentato Gian Luca Zattini

Bartolini (Forza Italia): "Dicevano che non sapevamo amministrare"

Cambia il registro verbale anche di Luca Bartolini, commissario reggente di Forza Italia di Forlì-Cesena: “Chiediamo solo la continuità”, spiega utilizzando un termine insolito. “Continuità  - chiarisce – con ciò che Zattini ha fatto a Meldola. Ci dicevano che non sapevamo amministrare e invece, con Zattini e altri sindaci,  abbiamo dimostrato di saperlo fare e bene”. Ed ancora: “Chiediamo a Zattini di fare quello che ha fatto a Meldola, quando ha vinto dopo tanti anni di sinistra e dove ha stravinto la volta dopo, in occasione del voto europeo del 2014, quando il Pd prese il 41% a livello nazionale, il 55% a Meldola, ma poi nella scheda per la scelta del sindaco il 64,5% dei meldolesi scese di riconfermarlo”. Per Bartolini “Forlì non merita il declino che vediamo, dovuto all’incapacità del PD, Zattini saprà dare alla città il prestigio che merita”.

Zattini: "Voglio essere 'per' e non 'contro'. Non sono un urlatore"

E Zattini, 63 anni, alle sue prime dichiarazioni pubbliche non manca di marcare la sua individualità, citando in primis il civismo e all’istituzionalità, consapevole che a Meldola il successo è arrivato grazie ad un consenso prima di tutto personale:  “Amministrare Meldola è un’esperienza civica che ho vissuto come una grande gratificazione, e fino al 26 maggio sarò sindaco di Meldola a pieno regime”. Ed ancora: “Ritengo di avere una dote: per fare bene il sindaco non si deve essere ‘contro’ niente, ma bisogna essere  ‘per’  qualcosa, connettere l’amministrazione della città ai cittadini, credo di poterlo fare”.  Per Zattini “è una sfida per vincere. In tutte le esperienze l’alternanza è il sale, senza questa vengono a mancare stimoli ed entusiasmo”. Specifica inoltre di non avere alcuna tessera di partito in tasca.

VIDEO - Zattini si presenta: "Una sfida che facciamo per vincere"

Ed ancora: “Il mio mantra è la squadra, il sindaco può essere bravo quanto si vuole ma senza una buona squadra non va da nessuna parte”. Ed indicando gli esponenti politici che lo circondano sostiene di essere stato “candidato da persone molte più competenti di me, io che sono a curriculum zero,  persone che saranno al mio fianco”.  Non manca il fair-play da ‘sindaco a sindaco’ : “Davide Drei è un amico e una persona che stimo e rispetto. E’ stato un decennio difficile per chi deve presiedere un Comune, essere amministratore è risolvere problemi che non sono né di destra, né di sinistra". Il suo discorso politico quindi sarà improntato nel “dire cosa faremo, mentre nelle cose che abbiamo fatto ci abbiamo messo il cuore e l’onestà”.

Quindi un breve e fugace riferimento ad elementi programmatici, indicando come prioritario il degrado urbano, la viabilità, ma soprattutto la burocrazia, che a volte “si supera prendendosi dei rischi” e “col buon senso”. Ed ancora: “Vogliamo costruire un programma in ascolto di quello che Forlì vuole, è una città sfaccettata e tutto va valorizzato”.  Cita infine la promessa scout: “In qualsiasi mia esperienza mi impegno a fare il meglio”. Zattini non rinnega i suoi trascorsi “Quando ero ragazzo c’è stata un'adesione alla Dc, ma un’esperienza di altri tempi”. E marcandosi ancora di più come moderato dice di sé: “Non sono un urlatore, non mi sentirete mai urlare”. 

L'avversario è il Pd: "Il loro fallimento non fa trovare loro un candidato"

E tornando agli avversari politici si indica nel Pd il principale avversario da sconfiggere, Pd che non ha ancora indicato un suo candidato sindaco. Dice Morrone: “In passato la sinistra era in grado di esprimere per tempo un candidato,  il loro fallimento si ripercuote anche come incapacità di individuare un candidato ed una squadra. Noi invece siamo maturi. Abbiamo una squadra ed è inutile tenerla in panchina. Zattini inizierà a girare casa per casa, partendo da quel forese dimenticato che non ha mai visto la presenza di un assessore. Partiremo dalle zone più rosse della città”. Sullo stesso tono Bartolini di Forza Italia: “Ci si riconoscerà l’intelligenza della scelta,  nessuno ha piazzato la bandierina, lo stesso Zattini come si è visto non ha la bandierina di nessuno in mano, credo che sia da apprezzare”. 

Con Zattini anche Mezzacapo e Tassinari

Con Zattini sarà candidato “braccio destro” Daniele Mezzacapo, attuale capogruppo del Carroccio in consiglio comunale: “Siamo coi piedi per terra perché consapevoli che è difficile,  ma c’è la possibilità di vincere a Forlì. Presenteremo un programma serio per rilanciare la città e quando vinceremo sarà la festa della liberazione da 60 anni di colonialismo di sinistra”. Terza dei candidati in pectore è Rosaria Tassinari, sindaco uscente di Rocca San Casciano, di area Forza Italia: “L’ esperienza non è un disvalore, il mio impegno è civico, è un servizio al cittadino, il programma sarà nell’ottica dell’ascolto e avrà come scopo il tirar fuori di nuovo l’orgoglio di essere forlivesi”. 
 

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