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Cronaca

Covid, la crisi economica colpisce anche il gattile. I volontari: "E' tutto fermo da due mesi. Abbiamo bisogno d'aiuto"

Le spese, continua lo sfogo, "pare essere le sole a non avere subito il lockdown e continuano ad aumentare"

Tra le realtà che devono fare i conti con le conseguenze economiche innescate dall'emergenza sanitaria da covid-19 c'è anche quella di "Emergenza Randagi", formata da un gruppo di volontari che si occupa del benessere dei gatti randagi e di colonie feline presenti sul territorio, procurando loro cibo, cure veterinarie e strutture. "In seguito alla chiusura totale delle attività, da oltre due mesi ormai è tutto fermo - è il messaggio pubblicato sulla pagina Facebook dell'associazione -: adozioni, iniziative di raccolte alimentari presso i punti vendita e di raccolta fondi per coprire le ingenti spese mensili".

Le spese, continua lo sfogo, "pare essere le sole a non avere subito il lockdown e continuano ad aumentare. Soprattutto spese veterinarie e per l'acquisto di cibo specifico per i tantissimi mici che abbiamo in carico, tanto in struttura quanto presso le colonie feline che gestiamo, non fanno che crescere". L'associazione chiede un aiuto, "perchè esiste il rischio di giorno in giorno più concreto, di non essere più in grado di curarli tutti e di trovarsi nella drammatica condizione di dover decidere quale gatto curare e quale no. Il solo pensiero per noi è straziante".

Le buone notizie

Dall'associazione non solo una "fotografia impietosa della situazione", ma anche buone notizie. Dalle donazioni l'associazione si è presa cura di Ali. Si tratta di una gatta che "è stata abbandonata in rifugio poco prima dell'entrata in vigore della quarantena, in condizioni pietose. Pesava appena 1,800 chili e una volta vistata dal veterinario, abbiamo scoperto avere problemi a reni e fegato, oltre che una brutta gengivite. Ad aggravare il quadro clinico, l'ipertiroidismo di cui Ali è soffre. Non può assolutamente mangiare alcun tipo di cibo medicato appositamente per reni e tiroide, nè assumere farmaci per bocca, perchè inizia a stare male con vomito e diarrea".

"Dopo vari tentativi il veterinario ha consigliato di applicare all'interno del padiglione auricolare una crema specifica per l'ipertiroidismo, oltre che sottoporre Ali a sedute laser per curare le gengive (si è optato per il laser perchè l'utilizzo del cortisone peggiorerebbe la condizione dei reni, già di per sè complessa) - prosegue -. La terapia con la crema sarà da somministrare a vita, ha un costo molto elevato ed un tubetto dura circa un mese. Per capire se le terapie intraprese funzionano, inoltre, Ali deve ripetere tutte le analisi a cadenza mensile. Ad oggi sta meglio, ha preso peso, ma perchè non peggiori di nuovo dovrà sottoporsi a cure continue. Questa è la storia di Ali, ma come lei in rifugio vivono tanti altri gatti in precarie condizioni di salute e che necessitano di cure e terapie continue". E' possibile fare donazioni consultando il portale "https://www.emergenzarandagi.it/sostienici/".

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