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Cronaca

Coronavirus, gli ultimi aggiornamenti. "In Emilia Romagna non ci sono focolai"

Lo ha precisato l'assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, facendo il punto giovedì pomeriggio in conferenza stampa in Regione

C'è un andamento comunque confortante della situazione legata al coronavirus in Emilia-Romagna, dove non ci sono focolai: i casi emersi sono finora tutti riconducibili ai territori fuori regione. Lo ha precisato l'assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, facendo il punto giovedì pomeriggio in conferenza stampa in Regione. "Dobbiamo pensare, in particolare, che su 97 persone risultate positive ben 54, oltre la metà quindi, stanno facendo trascorrere la malattia a casa propria e gli altri si trovano nei reparti 'normali' di Malattie infettive, cosa che può succedere di fronte ad una malattia sconosciuta".

"Se queste caratteristiche vengono mantenute - sospira Venturi - vuol dire che ci siamo presi molte precauzioni. Le precauzioni non sono mai esagerate, ma potremmo tirare un respiro di sollievo abbastanza presto". Aggiunge in quest'ottica l'assessore regionale: "Anche i casi di altre regioni sono tutti riconducibili ai focolai noti, questo fa ben sperare per il futuro. Auspico un rallentamento dell'attuale regime, certamente: abbiamo tutti bisogno di essere piu' fiduciosi e i dati ci stanno dando ragione, la qualita' della malattia e' medio-bassa". Insiste Venturi: "Abbiamo bisogno di ricominciare a fare le cose che facevamo fino ad una settimana fa. La gradualita' delle nuove misure la decidera' comunque la nuova giunta regionale", che si insedia venerdì.

Sono in corso approfondimenti sui casi modenesi: "Non abbiamo al momento la sicurezza di poter dire che tutti possano far riferimento al primo contagio del carpigiano. Ci sono tre persone sulle quali, per motivi differenti, dobbiamo approfondire la questione dei contatti. Ma, come è accaduto finora, sono fiducioso che possa essere comunque ricondotto tutto al focolaio lombardo". Sul fatto che non ci siano stati casi finora nel bolognese, Venturi osserva: "Essendoci cosi' pochi focolai in questa malattia, questo dipende dalla casualita'. Il caso di Carpi e' di una persona che ha lavorato per tre settimane nel basso lodigiano, e' tornato portandosi con se' questo ricordo non piacevole che ha causato in sostanza 18 positivita'. Fosse venuto da Bologna le avremmo avute allo stesso modo qui. Anche per Parma e' andata piu' o meno cosi', a proposito del pullman dei ballerini a Codogno: li sono stati piu' fortunati, ad oggi ci sono 10 positività".

Presidi di protezione distribuiti a breve, anche ai medici di base

L’assessore ha ricordato che si sono già svolti alcuni degli incontri previsti in assessorato con i medici per fronteggiare insieme le criticità, a partire dalla mancanza dei presidi di protezione. Rispetto a martedì, quando si è svolta la riunione con i medici ed è stato rivolto anche dal presidente Stefano Bonaccini un appello a livello nazionale per reperire il materiale necessario a tutela degli operatori, la situazione è migliorata: sono già stati ripartiti tra le Aziende sanitarie i quantitativi (sulla base della popolazione e dei casi presenti); nelle prossime ore avverrà la distribuzione e anche i medici di famiglia disporranno dei presidi di protezione individuale. Tra gli incontri già svolti, anche quello, giovedì mattina, con le Organizzazioni sindacali del comparto e Confederali, giudicato proficuo e conclusosicon un verbale di incontro su varie tematiche relative al personale, tra cui le assenze dal lavoro.

Immissione a scuola dei bambini: nessun certificato medico necessario

Come già chiarito mercoledì, non è necessario alcun certificato medico per il rientro a scuola (di ogni ordine e grado) degli studenti. È necessario, invece, se l’assenza da scuola è dovuta a una malattia di durata superiore a cinque giorni: in questo caso, a stabilirlo è il decreto del presidente del Consiglio dei ministri fino al 15 marzo la riammissione a scuola dovrà avvenire, appunto, dietro presentazione del certificato medico, in deroga alle disposizioni vigenti in Emilia-Romagna dove la certificazione di riammissione scolastica è stata abolita da anni.

Per evitare afflussi eccessivi negli ambulatori dei medici di base e dei pediatri di libera scelta, il consiglio è di non presentarsi direttamente ma di contattare preventivamente il medico. E, per i pazienti con la febbre o con sintomi respiratori, rimane valida la raccomandazione di non recarsi negli studi dei medici senza averli contattati prima per telefono. Naturalmente, anche in questo periodo e come sempre, i medici rilasceranno ai propri assistiti certificazioni sul loro stato di salute che attestino i dati anamnestici raccolti e i rilievi clinici constatati o oggettivamente documentati. Quindi i lavoratori che vogliono fruire del congedo per l’assistenza ai figli minori potranno ottenere gratuitamente dal medico, generalmente il pediatra di base, il certificato che attesti unicamente lo stato effettivo di malattia del figlio. Non possono essere chiesti certificati di malattia o di riammissione scolastica se non per i casi in cui lo stato di malattia sia effettivamente intervenuto.

Laboratori per i tamponi e numero verde regionale

Ai laboratori per l’analisi dei tamponi di Bologna (Crrem del Sant’Orsola) e Parma (laboratorio dell’Università),per i quali è stata rafforzata l’operatività con l’acquisto di ulteriori tecnologie, si aggiunge da oggi il laboratorio Unico del Centro Servizi dell'Ausl Romagna,con sede a Pievesestina di Cesena. Anche il numero verde regionale, 800.033.033 (oltre a quelli attivati direttamente dalle Aziende sanitarie e al numero nazionale 1500) per ricevere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti. Al numero verde regionale 800.033.033 oggi sono arrivate 1.899 chiamate, con una percentuale di risposta del 75,9 %.

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