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Cronaca

Emilia Romagna in zona "gialla", Donini in diretta Facebook con Di Maio: "Il virus deve continuare a fare paura"

Donini ha ricordato come il virus continui a "circolare molto, anche se in misura inferiore rispetto alle settimane scorse

L'Emilia Romagna è ritornata ufficialmente in "zona gialla", ma l'emergenza è tutt'altro che è finita. "Il virus deve continuare a fare paura", è il monito dell'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, intervenuto sabato pomeriggio nell'appuntamento di pubblica utilità sulla pagina Facebook del parlamentare Marco Di Maio e del professor Claudio Vicini, direttore del Dipartimento Testa-Collo dell'Ausl Romagna.

Donini ha ricordato come il virus continui a "circolare molto, anche se in misura inferiore rispetto alle settimane scorse. In ragione di questo calo si è ridotto l'indice di trasmissione Rt, sceso sotto l'1, e per questo siamo in zona gialla. La situazione è frutto delle restrizioni e dei sacrifici fatti dal sistema sanitario, dal sistema economico e sociale e dai cittadini. Ma non dobbiamo pensare che l'epidemia sia alle nostre spalle. Il passo epidemiologico è più lento e gli ospedali hanno una meno pressione".

L'assessore regionale ha approfondito il concetto: "Per diminuire l'intensità dell'epidemia ci vogliono tre settimane di sacrifici e restrizioni", ma per ritornare in una situazione d'emergenza bastano "pochi giorni di disattenzione. Al di là delle ordinanze, la pandemia ha imposto le sue regole: con gli assembramenti si corre un maggior rischio, il 5% dei contagiati finisce in ospedale o in terapia intensiva. Tutti devono contribuire a comportamenti responsabili, prudenti e timorosi per contenere la curva. Il virus deve continuare a fare paura".

"Il sacrificio ripaga, ma non è ancora finita", è l'osservazione del professor Vicini, che ha fatto il punto sulla situazione negli ospedali: "La seconda ondata non ci ha tramortiti e l'ordinario è stato garantito. Ma questo non significa che non vi sia pressione, si va riducendo. Nella nostra regione il 49% dei posti letto è dedicato al covid, in particolare il 33% per le terapie intensiva. Le restrizioni delle ultime tre settimane hanno pagato, ma dobbiamo continuare ad essere responsabili perchè ci vuole giorno per far riprendere la grande diffusione e non lo vogliamo più perchè abbiamo sofferto abbastanza".

Concetto ribadito da Donini: "Rispetto alla prima fase di marzo-aprile ed altre regioni non abbiamo interrotto le prestazioni sanitarie. Stiamo combattendo su due ambiti: da un lato contro il covid, dall'altro teniamo duro per garantire le prestazioni per garantire tutte le prestazioni sanitarie in tutti gli ambiti. Abbiamo recuperato l'80% delle prestazioni disdettate nella prima ondata, un autentico capolavoro-miracolo. E stiamo continuando ad erogare le prestazioni, dai trapianti fino agli interventi di diagnostica di precisione. Ed ciò che dobbiamo mantenere. Inoltre siamo andati incontro al virus, costituendo 82 Usca per la gestione dei pazienti a domicilio. Sono state svolte 100mila prestazioni. Il covid è un'emergenza, ma ci sono tantissime patologie per le quali bisogna mantenere la cura e la presa in carico".

L'assessore regionale ha anche fatto il punto sulla campagna di vaccinazione antinfluenzale: "La Regione lo scorso anno prese un milione di dosi e ne somministrammo 850mila. Quest'anno, in ragione del covid, ne abbiamo ordinato in tempo ad aprile 1,4 dosi. Abbiamo chiesto ai medici di quantificare le fasce di popolazione che hanno bisogno e sono circa 100mila. Entro mercoledì arriveranno circa 50mila dosi e 65mila sono in distribuzione, rispondendo al fabbisogno tracciato dai medici di medicina generale. Dal 7 al 15 dicembre arriveranno altre 60mila dosi. In questo modo vaccineremo le persone che ne hanno necessità. 1,4 milioni di persone vaccinate è un record storico e siamo la regione che sta vaccinando di più in rapporto alla popolazione. I medici sentinella prevedono una diffusione molto bassa dell'influenza e questo alleggerirà la pressione ospedaliera".

La vaccinazione antinfluenza, ha proseguito Donini, rappresenta "una prova generale" in vista della campagna di vaccinazione contro il covid: "Se riusciamo a vaccinare quasi un terzo della popolazione contro l'influenza, per il vaccino anticovid dobbiamo porci un obiettivo ambizioso. Auspicabilmente dovremo avere tra gennaio e febbraio le dosi che servono per vaccinare la popolazione sanitaria. Inoltre abbiamo aggiunto operatori socio-sanitari e chi ha frequentazioni stabili nella case di riposo. E quando arriveranno le altri dosi in primavera immaginiamo che vi sia la necessità di compiere una vaccinazione di massa, che non sarà obbligatoria. Ma in Emilia Romagna dovremo dare il buon esempio ed essere i primi a livello nazionale. Il vaccino è un'opportunità da cogliere pienamente. Siamo pronti, manca solo il vaccino da distribuire. Non lesineremo sforzi per vaccinare le persone nel minor tempo possibile".

Molte domande dal pubblico hanno riguardato anche i tamponi rapidi. "Abbiamo già fatto circa 200mila test in pochissime settimane. Proponiamo un upgrade, per fare il tampone rapido nelle farmacie, bellissima opportunità che potrebbe vedersi realizzata nelle prossime settimane. Con gli ospedali privati abbiamo fatto un accordo, che sottoscrivere con associazioni datoriali e sindacati, in modo che le imprese medio e piccole possano richiedere indagine epidemiologica col tampone rapido". 

In conclusione Donini ha annunciato un "Piano screening che tra metà dicembre e febbraio che riguarda tre milioni di persone, oltre ai 20mila tamponi che la sanità pubblica referta e che hanno consentito di sviluppare un contract tracing significativo a livello nazionale anche nel momento peggiore. Stiamo ampliando questa fascia, tornando ad un livello che sia massimamente efficace. Abbiamo assunto 6mila professionisti tra medici, infermieri, oss, tecnici e amministrativi e il nostro obiettivo è stabilizzarli. Vogliamo sviluppare una sanità integrata e andremo avanti con la massima determinazione in questa direzione".

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