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Cronaca

"Equità, soldiarietà e partecipazione: le basi per un nuovo welfare di comunità"

"L’emergenza Covid ha reso evidenti alcune criticità già esistenti nel nostro sistema socio-sanitario e su cui non è più rinviabile una riflessione".

"L'eccessiva aziendalizzazione della sanità ha fatto perdere di vista, in taluni casi, la centralità delle persone e dei loro bisogni". E' l'osservazione dei medici Elisabetta Fratesi e Germano Pestelli e del consigliere dell'associazione della lista civica "Forlì Cambia Stefano Gagliardi, secondo i quali "l’emergenza Covid ha reso evidenti alcune criticità già esistenti nel nostro sistema socio-sanitario e su cui non è più rinviabile una riflessione".

"Pensiamo alla condizione degli anziani, delle persone disabili, dei più fragili, di persone con patologie e cronicità che necessitano di servizi di prossimità - evidenziano -. Riteniamo che questa emergenza renda necessaria una riflessione sul nostro modello di welfare, l’assistenza, la domiciliarità, sull’integrazione dei servizi sociali e sanitari che negli anni si è andata indebolendo, su una eccessiva aziendalizzazione della sanità che ha fatto perdere di vista, in taluni casi, la centralità delle persone e dei loro bisogni".

"Pur riconoscendo il livello di avanzamento regionale e romagnolo in questi contesto rispetto al resto del Paese, non possiamo negarci che anche il nostro sistema abbia negli anni ceduto eccessivamente ad una privatizzazione senza i necessari contrappesi, generando disparità nell’accesso ad alcune prestazioni, in particolare per i cittadini dei comuni più periferici, insieme ad una eccessiva centralità degli ospedali rispetto all’esigenza dei territori più isolati e con un’età media di popolazione più avanzata", rimarcano Fratesi, Pestelli e Gagliardi.

Da qui il via al confronto tra "persone interessate a come rendere migliore la qualità della vita dei nostri cittadini a partire dal diritto alla salute, temi su cui riteniamo necessario ragionare fuori dagli steccati politici e dalle diverse provenienze, per costruire un progetto condiviso per il territorio e favorire un confronto tra le varie parti politiche e istituzionali". E annunciano: "Stiamo lavorando ad un documento che a partire da tre capisaldi, equità, soldiarietà e partecipazione, costituisca la base di discussione di una proposta per un Welfare di comunità e su cui invitare al confronto esponenti del mondo sanitario locale e altri amministratori del territorio".

A febbraio potrebbe esserci un incontro pubblico, "con l’obbiettivo di riportare il tema del welfare di prossimità al centro dell’attenzione. Il nostro vuole essere un cantiere aperto e un appello a prenderne parte. Ci rivolgiamo ad amministratori e rappresentanti di tutto il mondo politico locale che hanno a cuore queste tematiche e a cui chiediamo di esprimersi in merito a questa nostra proposta di dialogo e di collaborazione, per il futuro dei nostri cittadini".
 

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