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Venerdì, 19 Aprile 2024
Meteorologia e natura

L'eruzione esplosiva del vulcano Tonga-Hunga, un viaggio di 17mila chilometri: l'onda d'urto arriva anche in Romagna

L'INTERVISTA - E' arrivata anche in Romagna l'onda d'urto che si è sviluppata a seguito dell'eruzione esplosiva del Tonga-Hunga HaʻApai

Un viaggio di circa 17mila chilometri ad una velocità di 1.108 chilometri orari. E' arrivata anche in Romagna l'onda d'urto che si è sviluppata a seguito dell'eruzione esplosiva del Tonga-Hunga HaʻApai, un vulcano sottomarino situato nell'arcipelago delle Isole Tonga, quasi agli antipodi rispetto all'Italia. Chi dispone di una stazione meteo sabato serà ha notato un rapido sbalzo di pressione. L'eruzione, spiega Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti), "è stata talmente forte da produrre un'onda d'urto che ha solcato tutto il globo terracqueo, alterando i valori di pressione atmosferica di tutte le stazioni meteorologiche dotate di sensore di pressione. Naturalmente l’interferenza si è propagata dal punto dell’esplosione impiegando un tempo via via superiori allontanandosi da esso".

Randi, si parla di sbalzi di pressione. Che dato è stato misurato?
Tutti i barometri delle varie stazioni meteorologiche sparse per il territorio nazionale hanno registrato uno sbalzo quasi istantaneo della pressione, dell'ordine di 1,5-2 hPa (circa il 2 per mille del suo valore assoluto); sulla nostra regione questo sbalzo è stato registrato poco dopo le ore 21 locali.

Quanto è durata l’anomalia?
E' durata poco, il tempo di un'esplosione, appunto; poi i valori sono tornati quelli precedenti. In realtà c'è stato un piccolo rimbalzo verso il basso; lo stesso che si registra al passaggio di un'onda quando siamo immersi in mare. Provate a farci caso: succede spesso. D'altra parte l'aria è un fluido come l'acqua; è solo meno denso, ma molte proprietà assomigliano a quelle dell'acqua. Nelle ore successive si sono registrate altre tre variazioni di pressione (l’ultima poco prima delle 3 locali della notte tra sabato e domenica), leggermente meno ampie, dovute alla stessa onda d'urto arrivata, però, da direzioni differenti. La “botta” è arrivata da quattro differenti direzioni poiché si tratta di un'onda circolare che si propaga su una superficie sferica, e noi siamo pressappoco dall'altra parte della Terra rispetto alla sorgente.

Oltre alla variazione di pressione sono stati rilevati cambi di vento o variazioni di temperatura?
Non si sono registrate altre anomalie relative ad altre grandezze meteorologiche, anche perché si è trattato di una forzante di durata troppo breve per poter influire su altri parametri.

Come è possibile che gli effetti dell’eruzione del vulcano sottomarino Tonga siano giunti fino in Italia?
L’esplosione è stata davvero imponente, e l’onda d’urto si percepisce anche dalle immagini da satellite, quindi è riuscita a percorrere (attenuandosi ovviamente, infatti sotto il profilo acustico non si è udito alcun “bang”) una distanza di circa 16.500 chilometri (10.200 miglia), arrivando fino a noi. Naturalmente, essendosi sviluppata enormemente in altezza, dove l’aria è più rarefatta, ha potuto attraversare praticamente tutto il Pianeta. Una curiosità semiseria (sorride, ndr): il fatto che ci siano state 4 onde di pressione nell’arco di qualche ora, è la più semplice dimostrazione che “i terrapiattisti” sbagliano: la Terra è effettivamente una “sfera”. 

La potenza sviluppata dall’eruzione è equiparabile a quella generata da una bomba atomica?
Non è ancora stata stimata con sufficiente approssimazione, ma è certo che eventi di questo tipo sono di gran lunga più potenti di una qualsiasi esplosione atomica, almeno tramite le armi attualmente a disposizione. 

Questa eruzione potrà avere conseguenze sulla circolazione atmosferica globale?
A un primo sommario esame essa, per quanto potente, sembra essere stata troppo breve per poter avere effetti climatici a scala locale o globale. Molto dipenderà da quanta SO2 è stata immessa in atmosfera e ciò non è stato ancora calcolato con precisione; la nube è arrivata fino a circa 20 chilometri di altezza, e al momento attuale l’evento sembra inferiore a quello del Pinatubo del 1991, quantomeno in merito alla quantità si SO2 immessa in atmosfera. L’eruzione del Pinatubo provocò un lievissimo raffreddamento del Pianeta (peraltro non omogeneo) nell’anno successivo, ma nel caso di sabato è ancora prematuro fare congetture, anche se è più probabile che gli effetti siano tra il modesto e il trascurabile. A meno che non si abbiano nuove esplosioni.

Lo sbalzo di pressione-2

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