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Cronaca

Esauriti i posti over 70 tramite Cup, ma si può anche dal medico di base. "Nel pomeriggio riaperte anche in farmacia"

L'APPROFONDIMENTO - A Forlì da lunedì pomeriggio, gli over 70 non avevano più nessuna possibilità di prenotare il vaccino anti-covid, tramite Cup e farmacia. Ma un'alternativa per la fascia di età tra i 70 e i 74 anni è la chiamata al proprio medico di base

A Forlì da lunedì pomeriggio, gli over 70 non avevano più nessuna possibilità di prenotare il vaccino anti-covid, tramite Cup e farmacia. A Cesena, invece, lunedì sera era rimasta qualche residuale disponibilità di prenotazione per la serata del 14 aprile dalle 22 alle 24. Tanto che fioccano le proteste di chi lunedì pomeriggio ha tentato di prenotare la propria vaccinazione, ma alla fine è rimasto senza l'appuntamento. Ogni farmacia ha distribuito circa un centinaio di appuntamenti e le prenotazioni sono arrivate fino al 24 aprile. Ed oggi, martedì mattina, la situazione è rimasta uguale, solo che dalle 10 di mattina non ci sono più nemmeno i posti a Cesena. Tutte le prenotazioni sono stati indirizzate al Punto Vaccini delle fiere di Forlì e di Cesena, più su un'altra decina di centri vaccinali minori sparsi nei piccoli comuni. 

Vaccinazione in farmacia

Questo è quanto ha conferma Alberto Lattuneddu, presidente di Federfarma di Forlì-Cesena e segretario Federmarma Regionale: "Ieri le prenotazioni sono terminate velocemente - spiega Lattuneddu - poi ogni tanto le riaprivano, in piccole tranche, ma il servizio, per noi, ovviamente, diventa di difficile gestione perché facciamo fatica a spiegare agli utenti che non possiamo prenotare. Molti non capiscono come funziona e si lamentano". Da lunedì, infatti, i cittadini nati dal 1941 al 1945 possono prenotare la vaccinazione recandosi alla farmacia di fiducia con la loro tessera sanitaria. Oltre alle file che si sono create all'esterno delle farmacie per gli utenti in attesa, il malumore è scoppiato quando gli stessi utenti, arrivati davanti al bancone, si sono sentiti dire che i posti erano terminati.

Com'è possibile dottor Lattuneddu? "E' una questione di disponibilità delle sedute vaccinali, non dipende dalle farmacie. Stamattina ho avuto la prima mail dall'ufficio Agende dell'Asl Cup e specialistica professione alle 9.18 dove mi dicevano che c'era ancora qualche posto a Cesena, poi dopo mezz'ora, ho ricevuto un'altra mail dove mi comunicavano che le prenotazioni erano chiuse perché non c'era più disponibilità di sedute vaccinali”. Si spera però per oggi pomeriggio (martedì): “So che dovrebbero riaprirle tra qualche ora, nel primo pomeriggio”, sempre Lattuneddu che quindi consiglia “visto anche il maltempo e la pioggia consiglio di telefonare alla farmacia di fiducia e poi, nel caso venga detto che le prenotazioni sono riaperte, di recarsi in farmacia con la tessera sanitaria, prepararsi a fare un po' di fila, ed effettuare la prenotazione".

Vaccinazione dal medico di base

Ma un'alternativa per la fascia di età tra i 70 e i 74 anni è la chiamata al proprio medico di base. In questo caso la prenotazione è locale presso l'ambulatorio del proprio medico, quindi non gestita da Cup o farmacia, con una modalità identica a quella della somministrazione dei vaccini agli insegnanti a marzo. “Ogni medico di base ha avuto due fiale con 24 dosi – spiega Marco Ragazzini, segretario provinciale Fimmg, la federazione dei medici di famiglia -. Nel mio caso ho già ricevuto 15-16 prenotazioni il primo giorno e quindi non avrò problemi, giovedì quando inizierò a vaccinare, per convocare 12 persone per la somministrazione della dose”. Presso il medico di base, infatti, è necessario che si accumulino – anche a livello di nucleo di cure primarie – piccole liste di attesa di una dozzina di persone così da poter aprire una fiala e smaltirla nel più breve tempo possibile, in una logica di azzeramento degli sprechi. 

Spiega sempre Ragazzini: “Quando il nostro assistito chiama, prima di tutto gli viene spiegato che sarà somministrato il vaccino Astrazeneca, perché è l'unico che possiamo somministrare noi medici di base. In secondo luogo prima di fargli il vaccino controlliamo il suo fascicolo sanitario e se ha un quadro medico di vulnerabilità per cui non riteniamo di poterlo vaccinare in ambulatorio lo segnaliamo, con un'apposita procedura telematica, per l'invio dell'sms con cui si abilitano le persone fragili a prenotare la vaccinazione tramite Cup al punto vaccini”. In questo caso, il medico del punto vaccini, valuterà la condizione di fragilità e potrà dirottare l'utente verso altri vaccini diversi da Astrazeneca.

“Il sistema appena introdotto per far segnalare dal medico di base i soggetti vulnerabili è molto importante, perché ce ne sono molti che sfuggono agli elenchi in mano all'Ausl. Per esempio tutti gli obesi (con indice BMI superiore a 35) vengono indicati dal medico di famiglia quali soggetti vulnerabili per l'sms. Altra categoria molto frequente sono i diabetici seguiti dai medici di base o che ancora non hanno ricevuto l'sms della Regione”, sempre Ragazzini. Da specificare che non è il medico di base a decidere quale vaccino sarà somministrato, la segnalazione riguarda solo la qualifica di soggetto fragile da gestire nell'ambito del sistema vaccinale dei punti vaccinali centralizzati. “Infine – conclude Ragazzini – stiamo ricevendo l'utenza di diversi cittadini che stanno ottenendo l'appuntamento ma in centri vaccinali lontano, come Modigliana o anche Rimini per i forlivesi, per cui quest'utenza preferisce poi ripiegare sull'ambulatorio del medico di base”. Le rappresentanze dei medici di medicina generale stanno discutendo con l'Ausl per l'apertura della vaccinazione dal medico di base fino ai 79 anni e non fino ai 74 come è permesso ora.

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