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Vigili del Fuoco

Terremoti e crolli, maxi esercitazione dei Vigili del Fuoco: addestramento per 130 pompieri

Quest’esercitazione si inserisce nel quadro più ampio di quelle che i Vigili del Fuoco hanno organizzato per testare la risposta operativa a eventi emergenziali

Un’ottantina di tecnici recentemente abilitati alla rilevazione dell’agibilità degli edifici colpiti da terremoti, poi Vigili del Fuoco con droni e altri specialisti e volontari di Protezione civile. Tutti protagonisti di una speciale esercitazione sul rischio sismico, che si è tenuta in provincia di Modena neglui ultimi giorni. A dieci anni dal sisma del 2012, il sistema regionale di protezione civile è tornato nel ‘cuore del cratere’ e ripercorre eventi come quelli che colpirono duramente l’Emilia: nel centro della cittadina emiliana tecnici e operatori simuleranno il rilievo dei danni che un ipotetico sisma – paragonabile alla scossa del 29 maggio 2012 – potrebbe provocare, testando le recenti indicazioni operative del Dipartimento nazionale della Protezione civile relative alla valutazione dell’impatto, al censimento dei danni e al rilievo dell’agibilità post-sisma su strutture pubbliche, private e su edifici di interesse culturale. Operazioni fondamentali, queste, per la delimitazione delle aree colpite, il ripristino delle strutture danneggiate e il ritorno alla normalità.

Calamità naturali, maxi esercitazione dei Vigili del Fuoco

L’iniziativa rientrava nell’ambito degli eventi della Regione Emilia-Romagna per il Decennale del sisma in Emilia del 2012, che interesseranno fino a dicembre diverse aree del territorio emiliano epicentro delle scosse. L’esercitazione è stata organizzata dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, insieme alla Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e al Comune di Finale Emilia, in collaborazione con il ministero della Cultura - Segretariato regionale per l’Emilia-Romagna, il Servizio Geologico, sismico e dei suoli della Regione, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Invg), il Ciri - Edilizia e Costruzioni dell’Università di Bologna, le organizzazioni di volontariato di protezione civile.

Quest’esercitazione si inserisce nel quadro più ampio di quelle che i Vigili del Fuoco hanno organizzato per testare la risposta operativa a eventi emergenziali e mettere in pratica le procedure interne d’emergenza. Il personale di Forlì Cesena è stato impegnato con circa 130 unità di personale, in parte in sede, in parte nel territorio del modenese e del bolognese, in una serie di esercitazioni per testare il sistema di risposta del Corpo su calamita nazionali. Negli ultimi anni il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha avuto delle forti innovazioni nell’ambito della risposta alle calamità, anche a seguito delle esperienze del sisma emiliano e, più recentemente, del sisma dell’Italia centrale. Sono state elaborate apposite procedure e potenziate alcune specializzazioni. E’ stato dato un particolare rilievo all’attività di “assessment”  (valutazione dello scenario emergenziale) da svolgere senza ritardo per poter meglio e celermente comprendere la situazione  e dimensionare la risposta istituzionale in termini di risorse umane e strumentali.

Per fare questo c’è bisogno di organizzazione, di formazione di tecnici, di nuclei specialistici: è stato recentemente attivato il nucleo Sapr dell’Emilia Romagna, con vigili del fuoco piloti di droni che possono intervenire in tutta l’Emilia Romagna in caso di necessità, e negli ultimi anni, è stato potenziato il servizio Tas del Corpo Nazionale (acronimo che significa topografia applicata al soccorso) con operatori vigili del fuoco specializzati, che sono ordinariamente di supporto anche in altre situazioni (ricerche di persone scomparse, interventi boschivi e altri) e, in caso di calamità, vengono incaricati della funzione di pianificazione.
Per quanto riguarda invece la parte più prettamente operativa, e quindi gli interventi di soccorso post-sisma, c’è stato un forte potenziamento dei nuclei cinofili e l’implementazione della specializzazione Usar (Urban Search and Rescue).

Tutti i vigili del fuoco sono abilitati ad un primo livello Usar, con presenza di specialisti di livello superiore che, in caso di necessità, intervengono da diversi Comandi, attivati dalla Direzione Regionale, componendo una squadra di livello più elevato. I Vgili del fuoco, secondo le procedure Usar, intervengono valutando speditivamente il tipo di crollo, i pericoli presenti, la presenza di persone coinvolte e quindi procedendo nelle operazioni di ricerca e salvataggio. Per fare questo utilizzano tecniche e attrezzature specifiche come rilevatori di sostanze pericolose per verificare l’eventuale presenza di gas infiammabili o con altre caratteristiche di pericolosità, attrezzature di protezione individuale per gli operatori, attrezzi da taglio e demolizione, imbraghi e attrezzature per il lavoro in corda, presidi sanitari, attrezzature di comunicazione e segnalazione, lampade e gruppi elettrogeni per garantire l’illuminazione, attrezzature per la stabilizzazione e il sollevamento dei carichi, e geofoni, termocamere e telecamere.

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