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Cronaca

Esperimento aeronautico avanzato: uno speciale drone decolla da Rocca delle Caminate

E' stata la prova messa in atto da parte di un team congiunto dell'Università di Bologna, Enav e Zephyr Aerospace, per mettere a punto una regolamentazione del velivoli a pilotaggio remoto

Un volo con un drone speciale dal balcone panoramico di Rocca delle Caminate - sede del tecnopolo universitario - fino all'aeroporto di Forlì, un tragitto di circa 11 chilometri per il quale, durante quel volo di circa 20 minuti, si è reso necessario chiudere lo spazio aereo  in quella zona e chiudere il transito su 4 strade sorvolate dal drone. E' stata la prova messa in atto alcune settimane fa da parte di un team congiunto dell'Università di Bologna (corso di laurea in ingegneria aerospaziale), Enav e Zephyr Aerospace, per mettere a punto una regolamentazione del velivoli a pilotaggio remoto, i cosiddetti droni. 

Attualmente sia per motivi tecnologici sia per regolamento il volo dei droni deve avvenire “a vista” del pilota a terra per quanto riguarda i consueti usi civili. Che i droni – di cui si avverte sempre di più la necessità di regole più chiare – possano allontanarsi a tal punto da scomparire dalla visuale del pilota e perfino entrare nel raggio di azione di un secondo pilota che ne prende il comando è una frontiera sulla quale l'Ente competente per il controllo del traffico aereo (Enav) non vuole farsi trovare impreparato ed è così che è sorto il progetto che si è incentrato su Forlì, dal momento che la nostra città è uno dei maggiori riferimenti per la sperimentazione in campo aeronautico.

A spiegare l'esperimento è Emanuele Luigi de Angelis, ricercatore presso la Scuola di Ingegneria e Architettura, sede di Forlì, nell’ambito del Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale: “Ci siamo di recente occupati, come gruppo di ricerca, di alcune sperimentazioni su velivoli a pilotaggio remoto in cui sono stati coinvolti l’Università di Bologna, l’ENAV, le autorità aeroportuali della torre di controllo del Ridolfi e la polizia locale, assieme alla giovane spin-off universitaria Zephyr Aerospace, attualmente la prima ‘abitante’ del Tecnopolo di Rocca delle Caminate”.

Coinvolti nel progetto sono: per il Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale Aeronatica (CIRI Aero), nel quale è inquadrato il Laboratorio di Meccanica del Volo Fabrizio Giulietti (referente), Gianluca Rossetti (ricercatore, è la persona che ha lavorato a tempo pieno sul progetto) ed Emanuele Luigi de Angelis (ricercatore); per Enav Cristiano Baldoni (referente), Plinio Adriano Frasca e Luigi Brucculeri; per Zephyr Matteo Turci. Spiega ancora de Angelis: “Si è trattato di un esperimento unico al mondo che sarà utile alle autorità per scrivere, tra i primi in Europa, un regolamento chiaro e completo sul mondo dei droni, anche su grandi portate. Oggi i droni sono ridotti all’utilizzo ‘a vista’ da parte del pilota, con forti limitazioni sulle potenzialità professionali e scientifiche coinvolte. La nostra sperimentazione ha visto un volo in modalità automatica dalla terrazza di Rocca delle Caminate fino all’Aeroporto di Forlì, per un totale di 11 km (modalità BVLOS, Beyond Visual Line of Sight). L’esperimento ha avuto grande successo e rappresenta una storia pionieristica interessante per il territorio”.

Il volo è andato molto bene: partito dalla terrazza di Rocca delle Caminate, lo speciale drone ha sorvolato un'area su cui insistevano 4 strade, chiuse per una ventina di minuti dalla polizia locale per questione di sicurezza, così come è stata interdetta al volo tutta la tratta attraversata, compresa la scuola di volo operante al Ridolfi. Il velivolo, con un sistema di controllo remoto basato su rete per telefonia cellulare, è stato “preso in consegna” da un altro pilota a terra che si trovava nel punto di arrivo, all'aeroporto di Forlì. “E' un primo step, per provare in futuro nuovi voli per distanze ancora maggiori”, spiega De Angelis. Lo scopo dell'esperimento è prima di tutto quello di tracciare il volo, identificare il drone, come una sorta di “targa”, ed essere in grado di individuare il pilota a terra. Tutte esigenze, va da sé, fondamentali per porre le basi di una futura regolamentazione in chiave di sicurezza di questi velivoli. Una punta avanzata di studio che vede la presenza a Forlì delle competenze scientifiche e professionali per poter effettuare le necessarie sperimentazioni.

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