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Cronaca

Esposte 33 opere, un migliaio di visitatori stupiti dalla mostra dell'artista spirituale: "Mi hanno scaldato il cuore"

La sua mostra “Spiragli (di Luce). Essere apostoli duemila anni dopo”, si è tenuta dal 6 al 29 dicembre nella cornice rinascimentale dell’oratorio di San Sebastiano

Un migliaio di visitatori. L’artista spirituale Paolo Graziani augura un buon 2023 ai tanti che hanno creduto in lui e nella sua pittura intrisa di fede. La mostra “Spiragli (di Luce). Essere apostoli duemila anni dopo”, tenutasi dal 6 al 29 dicembre nella splendida cornice rinascimentale dell’oratorio di San Sebastiano, è stata fra le personali d’arte più gettonate del 2022.

“L'aspetto che mi ha gratificato maggiormente - dichiara - sta nelle tante persone che si sono soffermate e hanno voluto cogliere il mio racconto, per poi addentrarsi, opera dopo opera, in questo viaggio spirituale, nelle mie riflessioni sulla vita e sul tempo che abbiamo a disposizione, nelle mie testimonianze di fede. Mi hanno riservato un ascolto e una vicinanza umana tali da scaldare veramente il cuore”. Nelle 33 opere esposte a San Sebastiano c’era la luce di un uomo in cammino. “La fede nel Risorto – precisa - è veramente in grado di illuminare l’intera esistenza, aiutandoci a distinguere il bene dal male per affrontare il mondo con amore”. Ogni uomo è nato in questa tensione religiosa, sapendo di essere unito alla sua origine: “Qualunque sia la situazione nella quale si trova, il genuino-uomo-artista non può che cercare di scoprire la sorgente del suo destino”. Essenza dell’arte è la creazione di bellezza: “Riconosciamo volentieri nel “sentimento dell’infinito la suprema forma ideale della bellezza”. L’arte è pertanto una “superiore intuizione dello spirito”. La pittura che nasce da tale ricerca, è per sua natura religiosa: “Non per il soggetto o per il fine, ma religiosa nel suo essere”.

La mostra

Fra le opere che hanno colpito di più nell’ambito della “personale”, primeggia “Una pioggia di speranza”. Realizzata a tecnica mista materica, è dedicata alla passeggiata in solitaria svolta da papa Francesco il 27 marzo 2020. Trasmessa in televisione all’apice del lockdown, rimarrà indelebile nella mente degli italiani quella figura umana, immersa nella preghiera sotto l’acqua, nel silenzio assordante di una Piazza San Pietro deserta. “Vederti lentamente salire quella scalinata sotto la pioggia - scrive Paolo Graziani - mi ha palesato tutta la fatica e debolezza dell’essere umano, che però non limita e impedisce all’animo la ricerca incessante di conforto, fede e speranza. Grazie caro e amato papa Francesco, sei stato un’autentica carezza all’anima, una luce per il nostro cuore”. Poi c’è l’olio “Un Volo verso te”, del dicembre 2016, seguito ideale di un pellegrinaggio al santuario mariano di Medjugorje, in Bosnia Erzegovina: “Quando uno si sente immerso in un certo tipo di Bellezza, cielo, terra e mare si uniscono”. Ma ci sono anche “Donami un cuore rinnovato” (per amare devi imparare a vedere, per vedere devi avere un cuore capace di farlo), “Il Dono (il potere) della Luce” (un innamorato si riconosce dal suo volto trasfigurato e non ha bisogno di parole) e “Dall'aurora al tramonto” (quando cerco un certo tipo presenza, di conforto e vicinanza, per guardare e amare ogni cosa). L’opera che più ha emozionato l’artista e che, non a caso, ha dato il titolo all'evento, è “Spiragli di Luce”: “Guardandole in un certo modo, persino le contrarietà possono diventare opportunità”. Alla fine “ogni opera è una testimonianza artistica unica, nel tempo e per sempre di questo fortissimo sentire umano”. 

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