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Cronaca

Esselunga rinuncia a Forlì, ma il polo commerciale resta. Il comitato: "Continua la lotta"

E' stato sancito con un atto notarile a Milano la risoluzione consensuale da entrambe le parti dell'accordo tra proprietario dell'area e la catena Esselunga

E' stato sancito con un atto notarile a Milano la risoluzione consensuale da entrambe le parti dell'accordo tra proprietario dell'area, Omnia di Davide Orioli, e l'immobiliare per conto della catena Esselunga per l'insediamento di un grande supermercato da 2.500 metri quadri a Forlì, il primo che sarebbe dovuto sorgere con il marchio della 'esse allungata' in Romagna. Il progetto quindi sfuma in quanto non si è realizzata la variante urbanistica che avrebbe dovuto permetterlo, anche se l'iter in Comune era ancora in corso e non era arrivato alcun diniego. Ancora a settembre, in un'assemblea pubblica, l'assessore all'Urbanistica Daniele Mezzacapo e i tecnici comunali avevano espresso favore all'insediamento.

Commenta soddisfatto il comitato che si opponeva al progetto di via Bertini: "Siamo soddisfatti della notizia, ringraziamo i cittadini forlivesi che sono stati al nostro fianco in questi mesi e che ci hanno mostrato sostegno e solidarietà. Allo stesso tempo siamo convinti che quella di oggi sia solo il raggiungimento di una parte del nostro percorso. Questa bellissima area verde non merita una colata di cemento, la città stessa non lo merita e i cittadini hanno diritto ad una progettualità rivolta al futuro, alla sostenibilità ambientale, alla salute. Il nostro impegno non cadrà, il Comitato e Legambiente, continueranno a battagliare". La rinuncia di Esselunga, infatti, non interrompe l'iter per la modifica dell'area commerciale con un supermercato da 2.500 metri quadri, che se approvata potrebbe comunque interessare ad altre catene della grande distribuzione, così come non cancella l'area commerciale già prevista prima della variante, che già vede 3 complessi commerciali da 1.500 metri quadri di superficie di vendita.

Conclude il comitato: "Riteniamo da sempre che la chiave di volta sia quella della riqualificazione, del recupero di archeologia industriali abbandonate, insomma, quella del razionamento del consumo di suolo. Per cui ottimo questo passo indietro, ma avanti con i nostri ideali che ribadiamo, non sono mai stati contro un marchio, ma contro un ideale di economia che per esistere schiaccia la vera ricchezza, quella del nostro ambiente. A tal proposito ricordiamo l'appuntamento del 13 gennaio con il nostro ciclo di incontri "Quanto costa all'umanità l'inquinamento atmosferico?" per parlare della sicurezza stradale con Giordano Biserni".

I commenti politici
 

Scrive il Gruppo Consiliare del Partito Democratico: "Accogliamo con grande favore la notizia apparsa sulla stampa relativa al passo indietro dei privati rispetto il nuovo Ipermercato di via Balzella e al dietrofront di Esselunga; È una vittoria dei cittadini e dei tanti attori economici e sociali che sin da subito si erano mostrati critici rispetto a un’operazione che, di fatto, sarebbe andata a penalizzare il centro storico e le realtà commerciali già esistenti. Alla vittoria della comunità fa da contraltare la sconfitta dell’amministrazione e del vicesindaco che per tutti questi mesi si era mostrato sicuro del “suo” grande progetto urbanistico, impegnando la macchina comunale su di un’opera a quanto pare naufragata in partenza, per la stessa volontà del proprietario dell’area. In questi termini, ciò che allarma è l’assenza di progettualità in materia urbanistica della Giunta: a dettare la linea sono i privati, che con le loro scelte orientano quelle dell’amministrazione".

"Per questo abbiamo chiesto al Vicesindaco di rendere conto in Consiglio Comunale, informando la massima assise cittadina dello stato dell’arte, ricevendo tuttavia risposte confuse evasive (addirittura ci è stato detto che la variante verrà comunque discussa) che non chiariscono la situazione. Del resto, ci pare decisamente anomalo che il Vicesindaco, che, in precedenza, come emerso dalle trascrizioni comparse su il Fatto Quotidiano, era risultato ampiamente informato rispetto agli interessi privati relativi all’area tra Via Bertini e Balzella, oggi ci dica di non sapere nulla . Una fuga precipitosa all’indietro che, ancora una volta, sottolinea l’inadeguatezza di questa amministrazione alla guida della città".

Federico Morgagni, il capogruppo “Forlì e Co.”  parla di buina notizia: "La buona notizia per Forlì è che le ragioni dei tantissimi cittadini, che per mesi hanno condotto una intensa mobilitazione in difesa della qualità della vita e della sostenibilità ambientale, hanno vinto. Sin dalla scorsa primavera una vasta platea di soggetti –associazioni di categoria, sindacati e tantissimi cittadini, a partire dai residenti dell'area di Coriano riuniti in un proprio Comitato- hanno messo in evidenza tutte le criticità e le problematiche generate dalle volontà dell’Amministrazione di adottare una variante per autorizzare l'insediamento di un maxisupermercato a marchio Esselunga nell'area compresa fra le vie Balzella e Bertini.  Ripetutamente erano stati sottolineati gli effetti dannosi di tale intervento sulla rete commerciale della città, già duramente colpita dalla crisi in atto, i rischi per l'occupazione e il lavoro di qualità provocati dal forte aumento della concorrenza con i tanti supermercati già presenti, i gravosi effetti in termini di inquinamento e traffico nella zona di Coriano, oltre a preoccupazione sul carattere di legittimità della variante medesima. A tutte queste sollecitazioni, l’Amministrazione comunale di Forlì si è sempre mostrata sorda, rifiutandosi di discutere nel merito e liquidando le ragioni della città, tacciate di strumentalità politica. E’ un atteggiamento che, del resto, persiste tutt'ora, visto che la vicenda si è risolta non per volontà del Comune ma per il venir meno dell’interessamento da parte dei potenziali investitori. Il ritiro di Esselunga segna una netta sconfitta politica della Giunta, a partire dal Vice-Sindaco Mezzacapo e dalla Lega, che per mesi hanno proceduto di forzatura in forzatura senza accettare il confronto o ascoltare i forlivesi, ma anche del Sindaco Zattini che non ha avuto la forza di chiudere una vicenda che avrebbe dovuto essere risolta da tempo".

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