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Cronaca

Estate e animali come comportarsi: i consigli del dottor Romboli dell'Ausl Romagna

Il veterinario è direttore della Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti dell'Ausl Romagna, ambito di Forlì

Il dottor Claudio Romboli, direttore della Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti dell'Ausl Romagna, ambito di Forlì, offre alcuni consigli su come agire con gli animali in estate. Siamo in periodo estivo e, purtroppo, può capitare di imbatterci in animali abbandonati. Come dobbiamo comportarci? E se gli animali sono feriti? Chi dobbiamo contattare a Forlì e comprensorio? Se invece siamo in vacanza, esiste un numero nazionale da contattare? Sono queste alcune delle domande più frequenti o le situazioni a cui il veterinario risponde e spiega.

"Non esiste un numero nazionale - spiega il dottor Claudio Romboli, direttore f.f. della Sanità Animale ed Igiene degli Allevamenti dell'Ausl Romagna, ambito di Forlì - In linea generale, gli animali selvatici sono di competenza delle Amministrazioni Regionali mentre, gli animali domestici vaganti, delle Amministrazioni Comunali. Può essere utile contattare Il Servizio Veterinario pubblico (in genere dotato di servizio di reperibilità h24) per fare segnalazioni o ricevere informazioni. Per quanto riguarda il comprensorio forlivese si possono quindi contattare i numeri (reperibili 24 ore su 24) dell’Ausl Romagna : 0543-731330/731539. Nel caso di cani vaganti, o feriti, interverrà il Canile comprensoriale 0543/754357, mentre nel caso di gatti vaganti feriti ed altri animali d’affezione o da reddito, vaganti o feriti, va contattata l’ambulanza veterinaria Enpa di Meldola 377/5210300 e il Servizio Veterinario dell’Ausl Romagna 0543-733772/731330; infine, nel caso di selvatici feriti, l’associazione Amici degli animali Onlus 348 /3550012. Gli stessi numeri telefonici vanno contattati se, malauguratamente, un animale ci attraversa la strada che percorriamo in auto e si ferisce nell'impatto".

E se vogliamo portare il nostro animale da compagnia in vacanza quali accorgimenti dobbiamo osservare per la sua salute, nel viaggio e nell' ospitalità? E se li portiamo all'estero?
"La vacanza può essere fonte di stress per i nostri animali da compagnia spesso abitudinari e legati a precise routine - chiarisce il dottor Romboli - E’ utile abituare gradualmente i nostri animali a viaggiare e portare con noi oggetti d’uso dell’animale che lo rassicurino.E’ sempre opportuno, prima di partire, fare una visita dal proprio veterinario per una verifica dello stato di salute e delle vaccinazioni, e per avere indicazioni e consigli sia per il viaggio che per la gestione dell’animale nella nostra destinazione. Il libretto sanitario dell’animale non va mai lasciato a casa. Durante il viaggio poi, se possibile, cercate di fare soste frequenti per una sgambatina, per i bisognini, per farli bere…. Per quanto riguarda il cibo, meglio "rimanere leggeri", visto che gli animali possono soffrire di mal d’auto. Nel caso di viaggi all’estero, tener presente che per cani, gatti e furetti che viaggiano nella UE è obbligatorio il passaporto europeo (può essere richiesto al Servizio Veterinario dell’Ausl Romagna 0543-733772); per altre specie o altre destinazioni invece possono essere richieste certificazioni di vario tipo (informazioni sempre presso il Servizio Veterinario dell’AUSL Romagna). Sono settimane di grande caldo.

Cosa si deve lasciare all'animale da compagnia che rimane a casa, magari quando siamo al lavoro, per non farlo soffrire?
"Dobbiamo sempre lasciare a disposizione luoghi ombreggiati e ventilati, acqua fresca e pulita", spiega il veterinario. Passando alle località di vacanza, andando al mare, può capitare che i bambini trovino dei piccoli granchi vivi e li mettano nei secchielli, per gioco".
È vero che questa pratica, apparentemente innocua, fa soffrire ed anche morire, gli animali?
"Catturare animaletti marini per tenerli poi nei secchielli - conferma Romboli - è una pratica dannosa o addirittura mortale per gli stessi in quanto li sottopone a traumi, stress da calore eccessivo e da carenza d’ossigeno dell’acqua del secchiello. Nel caso della cattura dei trigoni poi, riportata spesso anche nei giornali, si aggiunge anche la possibilità di venir feriti dall’aculeo di cui sono dotati."
In montagna, invece, può capitare di incontrare animali selvatici, ed è grande la tentazione, soprattutto da parte dei bambini, di accarezzare daini o tenere in mano degli uccellini... è un comportamento dannoso?
"Gli animali selvatici vanno ammirati nel loro ambiente, bisogna evitare di disturbarli o di abituarli al contatto ravvicinato con l’uomo - avverte il veterinario - Spesso un intervento umano, animato dalle migliori intenzioni, può creare danni. L'esempio classico sono i piccoli di capriolo o di daino, nascosti fra l’erba, che non vanno assolutamente toccati per evitare che l’odore dell’uomo non li faccia più riconoscere dalle loro madri."

Infine, è sempre utile ricordarlo, abbandonare un animale è un reato. Per di più, inoltre significa molto spesso consegnarlo ad un destino incerto e ad una possibile situazione di pericolo mortale, perché si ritrova all’improvviso in un luogo sconosciuto e senza più riferimenti. Questo terribile comportamento, purtroppo, si è diffuso ed aggravato, oltre che nel periodo estivo, anche durante l' emergenza sanitaria e nei periodi di lockdown. E rispetto alle pene in cui si incorre Romboli ricorda che  "è un reato punito dall’art.727 del Codice Penale, che prevede l’arresto fino ad un anno o un’ammenda che va da mille a diecimila euro."

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