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Cronaca Forlimpopoli

"O paghi, o torni a fare il criminale": durava da anno l'estorsione bloccata con uno scenografico blitz in un bar. Due arresti

Circa una ventina di carabinieri tra unità in borghese - ben mimetizzate tra chi fingeva di fare benzina e chi di lavare la macchina - e altre in divisa più lontane, pronte a scattare a sirene spiegate in caso di fuga.

Circa una ventina di carabinieri tra unità in borghese - ben mimetizzate tra chi fingeva di fare benzina e chi di lavare la macchina - e altre in divisa più lontane, pronte a scattare a sirene spiegate in caso di fuga. A sorvegliare su tutto, dopo il blitz, è intervenuto anche l'elicottero dell'Arma. E' stato questo  l'imponente dispositivo di sicurezza allestito al distributore di benzina IP sulla via Emilia a Forlimpopoli, lo scorso 7 settembre, per interrompere definitivamente un'estorsione che si prolungava da oltre un anno.

Per il reato di estorsione aggravata e continuata sono stati arrestati due soggetti: Denis Greggi, 42 anni di Forlimpopoli, e Nicola Zaccheroni, 48 anni di Cervia, entrambi molto conosciuti alle forze dell'ordine locali. L'incubo per la vittima era iniziato nel giugno del 2020 quando casualmente in un bar aveva incontrato una vecchia e sgradita amicizia, Greggi appunto, che reclamava con minacce a lui e alla sua famiglia un presunto vecchio debito di droga di ben 15 anni prima, e mai richiesto prima, indicato in tremila euro. Una situazione difficile da ricostruire, essendo passati tre lustri, ma una richiesta che la vittima, pur intimorita, non ha esitato a denunciare subito ai carabinieri, dato che da quei trascorsi criminali si era completamente affrancato, vivendo ora da tempo del suo lavoro e con una famiglia. “O mi dai i tremila euro o ritorni a lavorare nel giro dello spaccio”, l'opzione indicata dall'estorsore. Con la seconda ipotesi, però, considerata ancora più angosciante in quanto facente parte di un capitolo chiuso da tempo della sua vita.

VIDEO - Le immagini del blitz al bar e il sorvolo dell'elicottero

E' così che è scattata l'indagine dei Carabinieri della compagnia di Meldola, guidata dal capitano Rossella Capuano, e dai militari del Norm di Meldola, diretti dal tenente Gino Lifrieri, assieme alla stazione carabinieri di Forlimpopoli (pm Laura Brunelli). Minacce che potevano cadere nel nulla, dato che Greggi di lì è poco era stato arrestato per un altro reato (un “codice rosso” per maltrattamenti). Ma appena il forlimpopolese era stato scarcerato e affidato ad una comunità a Marradi, di nuovo - un anno dopo - era tornata alla ribalta la storia del debito, con minacce sempre più pressanti a lui e alla sua famiglia per avere il denaro. Ed è qui che, secondo le indagini, è entrato in scena Zaccheroni, mandato da Greggi a riscuotere i soldi in quanto lui era bloccato nella comunità di Marradi. Lo stesso Zaccheroni, secondo quanto spiegato dagli inquirenti, avrebbe esibito il suo lungo curriculum criminale fatto di vari reati e pestaggi, per rendersi più che mai credibile alla vittima.

Dopo un primo incontro avvenuto senza soldi, era il bar del distributore di benzina Ip di fronte al centro commerciale 'Le fornaci' il punto di incontro per il passaggio della prima tranche del denaro, 600 euro, lo scorso 8 settembre. Ma appena la busta che conteneva il denaro (già preventivamente fotocopiato) è passata nelle mani di Zaccheroni immediato è scattato il blitz che ha permesso di arrestare in flagranza l'aguzzino. Il segnale? La vittima che ha recitato fino all'ultimo il suo ruolo si è tolta il cappellino dalla testa, indicando così che il denaro non l'aveva più lui e l'estorsione si era appena consumata. Quindi sono seguiti pochi istanti concitati nel dehors dietro il bar con uno scintillio di pistole, che sono alla base della voce che in poche ore poi si è diffusa a Forlimpopoli, relativa ad una rapina che però non c'è mai stata. Alcuni giorni dopo il gip Di Giorgio ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere anche per Greggi, considerando il particolare spessore criminale del soggetto, ritenuto in grado non solo di fare reati, ma anche di ordinarli in qualità di mandante. “Nel corso del blitz si è avuta ogni cura per tutelare l'incolumità dei presenti nel bar e della vittima dell'estorsione, con un arresto che è durato pochi secondi, tanto che l'arrestato non ha opposto alcuna resistenza”, conclude il capitano Capuano.

arresto estorsione settembre 2021-2

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