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Cronaca

Fallimento Falber sempre più kafkiano, i sindacati attendono l'incontro col curatore

La vicenda del fallimento della Falber Fashion di via Gramadora, rischia di diventare sempre di più kafkiana. Il provvedimento che decreta il fallimento è arrivato ad azienda funzionante, mentre programmava la prossima collezione

La vicenda del fallimento della Falber Fashion di via Gramadora, rischia di diventare sempre di più kafkiana. Il provvedimento che decreta il fallimento è arrivato ad azienda funzionante, mentre programmava la prossima collezione, e in regola coi pagamenti, per una complessa controversia legale con un fornitore. Il fallimento ha ora gettato nel più completo caos i dipendenti che si sono ritrovati a lavorare per un'azienda formalmente fallita dalla sera alla mattina.

Il pallino è in mano alle curatele fallimentari che si sono succedute, che però – criticano i sindacati in una nota - “non abbiamo mai “avuto il piacere” di incontrare, tutto ciò nonostante le diverse sollecitazione e le richieste di incontro avanzate anche assieme alle istituzioni locali (Comune, Provincia, Prefettura)”.

Scrivono nella loro nota per Cgil, Cisl e Uil i sindacalisti Arfelli, Pancisi e Pantoli: “La finalità degli incontri non svolti sarebbe stata quella di verificare la possibilità di una continuità produttiva aziendale, valutare la possibilità di aprire accordi su ammortizzatori sociali (cassa in deroga, mobilità o altro) al fine di poter dare una risposta ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolti nello stato di sospensione decretata. Dopo più di un mese e mezzo dall'inizio della sospensione siamo ancora in attesa che si dia avvio a tutte quelle procedure e adempimenti necessari per chiarire l'evoluzione della situazione, per di dare risposte ai lavoratori”.

Attualmente, rilevano i sindacati, “i lavoratori e le lavoratrici della Falber Fashion sono al momento senza alcuna copertura economica e contributiva; non hanno ricevuto dalla proprietà la 13° mensilità del 2015, non hanno ricevuto la retribuzione di dicembre 2015, non hanno alcuna certezza sulla disponibilità della curatela affinchè venga sottoscritto un accordo di cassa integrazione in deroga; hanno ricevuto la comunicazione individuale di sospensione dall'attività lavorativa solo verso il 20 di gennaioe non hanno ancora ricevuto la comunicazione relativa alla tempistica da rispettare per potersi insinuare nelle procedure fallimentari”.

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