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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Due Giugno tricolore, giovane e rock sulle note dei Queen per dire "no" alle discriminazioni

Aveva assicurato che ci sarebbero state tante sorprese nella celebrazione del Due Giugno a Forlì e il prefetto Antonio Corona ha mantenuto la parola

Azzurro tricolore, giovane, ma soprattutto rock. "Perchè il rock nasce come un segno preciso di rottura", in particolare da mesi scuri e dolorosi condizionati dall'epidemia da covid-19. Aveva assicurato che ci sarebbero state tante sorprese nella celebrazione del Due Giugno a Forlì e il prefetto Antonio Corona ha mantenuto la parola. Una cerimonia orchestrata in due fasi ed entrambe ricche di simboli, a partire da quello dei giovani, ali danzati e vogliosi di spiccare il volo e ripartire, per poi toccare temi di stretta attualità, come la lotta alle discriminazioni attraverso le note dei leggendari Queen.

VIDEO - Le onorificenze - La cerimonia: i nuovi cavalieri della Repubblica - Soldato premiato

Musica, danza e giovani protagonisti

"Desideravo che questo 75esimo della Repubblica fosse interpretato come un segno rottura da questi ultimi mesi, freddi e vissuti senza poter uscire e limitati in tutte le libertà fondamentali", le parole del prefetto Corona (qui il discorso istituzionale), direttore di una cerimonia che ha emozionato e commosso un pubblico attento e composto, e sempre con la mascherina ben incollata sul volto. E attraverso il linguaggio universale della musica e della danza la manifestazione ha voluto rappresentare la svolta a cui è chiamato il nostro Paese. Ed ecco quindi le evoluzioni dei ragazzi di “Ateneo Danza” in Piazza Ordelaffi prima sulle note di “Music” e “This is me”, “che hanno dato corpo alla musica nelle sue diverse articolazioni, rappresentazione e simbolo virtuale e ideale di tutte le arti che sono state così compresse in questi ultimi mesi". 

Le celebrazioni per la Festa della Repubblica

I Queen e il "no" alle discriminazioni

Ma è indubbio che a toccare le corde delle emozioni della platea è stata la voce mai tramonta di Freddie Mercury, con “Innuendo”, che ha preceduto l'ingresso del tricolore, e “One vision”, brani volutamente protagonisti della festa “perchè riprendono importanti concetti che sono riportati nella nostra Costituzione - ha spiegato Corona -. La libertà, il rispetto, il fatto che nessuno debba essere discriminato. Tutti quanti hanno il diritto di vivere la propria vita in libertà, uno dei principi fondamentali della nostra Repubblica e della nostra democrazia". Un Due Giugno quindi per dire “no alle descriminazioni, no al bullismo e no alle repressioni". Concetti ribaditi attraverso la toccante voce di Lorenzo Pieri con la lettura del brano "Pericle agli Ateniesi" ("Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo"; e "crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore"). 

2 giugno, le celebrazioni

Il tricolore e la cerimonia in Piazzale della Vittoria

La manifestazione ha avuto anche un filo conduttore con la celebrazione dello scorso anno, con i ragazzi dell'Istituto "Saffi Alberti" ad accompagnare il tricolore dal Palazzo del Governo fino al Monumento ai Caduti di Piazzale della Vittoria, “che rende omaggio ai nostri concittadini che sono morti per il nostro Paese e che rende loro onore”. Quattro ragazze con i colori simbolo, scortate dalle pattuglie in moto di Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Polizia Locale: tre vestite di azzurro, con fasce bianco, rosso e verde. E poi una quarta vestita di bianco con uno scialle tricolore. Tutte in cammino dalla quinta di viale della Libertà sulle note di "Honor (The Pacific)". Il rosso, simbolo della "passione ed il sangue dei martiri e degli eroi"; il bianco, a rappresentare "la fede serena alle idee che fanno divina l'anima nella costanza dei savi"; e il verde, "la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti". 

In tanti poi con la mano sul cuore sulle note di Fratelli d'Italia, suonato dalla banda Città di Forlì, e "Il silenzio" eseguito dal trombettiere del 66esimo reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” e che ha reso onore ai Caduti. Corona ha ricordato anche le onorificienze consegnate martedì pomeriggio in Prefettura, con le pergamene anche nelle mani degli operatori sanitari che hanno combattuto in prima linea il covid, e che devono continuare ad  essere “esempio e testimoni nei confronti di tutti”. Chiosa finale col bis delle esibizioni dei ragazzi di “Ateneo Danza”, le note dei Queen con“Somebody to love” ed una promessa per la prossima Festa della Repubblica: "Se non avremo restrizioni facciamo i botti". 

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