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Cronaca Castrocaro Terme e Terra del Sole

Il festival di Castrocaro fa flop, fanalino di coda tra i programmi di prima serata: "Urgente una riflessione sul suo destino"

Il Festival Voci Nuove di Castrocaro, andato in onda martedì scorso su Rai2 è risultato il fanalino di coda della prima serata televisiva

Il Festival Voci Nuove di Castrocaro, andato in onda martedì scorso su Rai2 è risultato il fanalino di coda della prima serata televisiva, con appena il 4,3% di share, peggio di tutti e dell'anno scorso, quando il calcolo si fermò al già risicato 4,9%. In totale hanno visto il festival castrocarese solo 712mila italiani. Solo 5 anni fa lo share di Castrocaro era del 10-12% con 1,6-1,8 milioni di spettatori, per non parlare delle edizioni di dieci anni fa quando Castrocaro ancora realizzava share del 17-18% con 2,5 milioni di spettatori.

Sulla scorta di questi dati ad andare all'attacco è il Gruppo Consigliare di Casa Civica: "Prendiamo atto che i numeri purtroppo confermano il flop del Festival targato Tonellato”, premettono i consiglieri Vallicelli, Ferrini e Tassinari. “Siamo passati dai milioni di spettatori della gestione di Giuliano Casalini, col 18% di share nel 2010, all'oltre 10% di share mantenuto dalla Nove Eventi ancora nel 2018, fino al tracollo degli ultimi tre anni conclusosi con l'amaro 4,3% del 2021 che, di fatto, significa la trasmissione meno seguita della serata, nonché l'ulteriore perdita di decine di migliaia di spettatori rispetto al già allarmante 4,9% del 2020. E dire che martedì il palinsesto delle altre reti non presentava trasmissioni molto competitive, mentre la messa in onda a settembre avrebbe dovuto facilitare l'aumento del pubblico, più disposto a rimanere a casa davanti al televisore rispetto alla piena stagione estiva durante la quale vennero trasmesse di norma le edizioni degli ultimi dieci anni".

E ancora: "La svolta sbandierata e impressa dalla Sindaca al Festival Voci Nuove, insomma, ha avuto esiti a dir poco deludenti. Da tempo, del resto, sosteniamo che tanto protagonismo nel trattare le questioni più importanti del paese sia controproducente, così come la tendenza a celebrare traguardi straordinari puntualmente smentiti dall'impietosa concretezza dei numeri".

"Ora, però, diventa urgente una riflessione sul destino del prestigioso concorso canoro, sia perché realizzato con queste modalità comporta ricadute sempre più trascurabili in termini di economia locale e di immagine, sia perché la scadenza elettorale del 2022 potrebbe determinare circostanze tali da mettere a rischio la stessa sopravvivenza della manifestazione”. Ecco allora l'appello degli esponenti di Casa Civica: “Chiediamo che l'amministrazione dia finalmente prova di maturità istituzionale, avviando un dibattito politico sereno e partecipato sulle prospettive del Festival, che è patrimonio e proprietà del Comune, non di un partito, né di una stretta cerchia congeniale al Sindaco. Crediamo che questi ultimi mesi di mandato debbano essere sfruttati per definire insieme il futuro prossimo dell'evento, valutando con trasparenza tutti gli scenari percorribili per il suo reale rilancio. Arrivati a questo punto, infatti, solo uno sforzo comune e responsabile può far sì che le luci del Festival non si spengano definitivamente.”

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