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Cronaca

Fiab nelle scuole: oltre 200 bimbi hanno preso il patentino per ciclista o pedone

In strada i bambini verificano come la conoscenza di norme e segnali non sia sufficiente quando si tratta di muoversi in strada, soprattutto perché spesso quelle stesse norme non vengono rispettate proprio dagli adulti

Mercoledìsi è conclusa, con la consegna dei patentini del pedone e del ciclista, l'attività di FIAB Forlì nelle scuole per l'anno scolastico 2014/2015. Undici classi di tre diverse scuole primarie per un totale di 229 bambini - 152 patentini del pedone e 77 patentini del ciclista - che hanno affrontato sia una "prova pratica" in strada che un test scritto.

In strada i bambini verificano come la conoscenza di norme e segnali non sia sufficiente quando si tratta di muoversi in strada, soprattutto perché spesso quelle stesse norme non vengono rispettate proprio dagli adulti. Tra le strategie che gli viene chiesto di applicare c’è quella del contatto visivo con le altre persone che circolano in strada, e della comunicazione attraverso postura e gesti, che può aiutare a farsi meglio capire nel traffico. I pedoni si esercitano nell’attraversamento, i ciclisti affrontano rotonde, svolte e incroci.

L'attività di FIAB Forlì non si è limitata però all'educazione stradale: norme, segnali e comportamenti in strada. Le classi partecipanti hanno scelto una o più tra le diverse opzioni del programma di Educazione alla Mobilità Sostenibile per quest'anno: la "Breve storia del camminare", la "Breve storia della bicicletta", la "Ciclofficina", il "Mobility Manager in classe". Attività attraverso le quali i ragazzi possono rendersi conto di come l'ambiente fisico stradale e le modalità di spostamento influiscano sulla nostra qualità di vita. Per questo ad ognuno di loro è stato chiesto di compilare un questionario di rilevazione degli spostamenti casa-scuola, i cui risultati sono stati discussi in classe.

Dai dati raccolti nei 229 questionari, pur senza pretese di scientificità, emerge un quadro tutt’altro che inatteso, ma rivelatore: l’80,3% dei bambini viene abitualmente accompagnato a scuola in auto, dai genitori (91,7%), impiegando meno di 15 minuti nel 57,6% dei casi e addirittura meno di 5 minuti nel 33,2%. "A conferma di ciò che già sappiamo da ricerche ben più fondate: in Italia più che di uso dell’auto si può parlare di abuso. - spiega la presidente di Fiab Forlì, Maura Ventimiglia, -. I ragazzi in classe hanno dimostrato di saper trarre le conseguenze di questi comportamenti, e di essere molto più consapevoli degli adulti dell’importanza di una mobilità diversa e diversificata".

Infatti alla domanda: “con che mezzo vi piacerebbe venire a scuola”, il 55,5% ha risposto in bici, ma sono stati indicati anche bus, scuolabus, pedibus, oltre che a piedi (e non manca l’automobile, scelta però solo dal 16,6%). Le tre classi impegnate con l'attività di "Mobility manager" hanno inoltre effettuato rilevamenti del traffico nelle strade attorno alla loro scuola; dai dati elaborati in classe sono stati ricavati grafici che illustrano la ripartizione modale dei veicoli in transito e la percentuale di auto con il solo conducente. I risultati dei rilevamenti sono in linea con i risultati dei questionari: il 74,2% dei transiti è costituito da veicoli privati a motore (le auto sono il 60,7%).

"Anche questi dati sono stati spunto di riflessioni sulle (cattive) abitudini di mobilità e sugli effetti che hanno sulla nostra salute. Sul sito www.amicidellabicifo.org sarà possibile consultare il report complessivo dei questionari e altra documentazione relativa all'Educazione alla Mobilità Sostenibile svolta nelle scuole", conclude Ventimiglia.

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