rotate-mobile
Cronaca

La pioggia non rovina la Fiera di Santa Caterina, il torrone va a ruba: "Il più richiesto? Quello classico, poi al cioccolato"

"Nonostante la pioggia e il freddo del mattino la gente non ha rinunciato alla passeggiata alla Fiera, che mancava da un anno a causa della pandemia", è il termometro dell'artigiano del torrone, Luigi Nastuzzi

"Par Sânta Catarena o nev o paciarena" ("Per Santa Caterina o neve o fanghiglia"). La 'tradizione' del 25 novembre è stata confermata. Un freddo e a tratti piovoso giovedì ha accompagnato la Fiera nelle aree adiacenti la chiesa di San Biagio, con gli ambulanti in piazzetta Don Garbin, via Episcopio Vecchio e via Dandolo ad esporre torrone e loverie, ma anche articoli da regalo, giochi e prodotti alimentari. Un buon bicchiere di vin brulè e caldarroste per scaldare cuori e mani esposte alle intemperie, piadina romagnola o fritta per arricchire il palato. E poi noccioline ed arachidi tostati e il re della festa, il torrone, da donare allle spose.

"Nonostante la pioggia e il freddo del mattino la gente non ha rinunciato alla passeggiata alla Fiera, che mancava da un anno a causa della pandemia - è il termometro di Luigi Nastuzzi, commerciante cesenate su aree pubbliche e titolare dell'attività ambulante "Zuccherolandia", storica impresa artigiana familiare, iscritta nella Regione Emilia Romagna all'albo delle aziende per la produzione biologica -. I visi sono nascosti dalle mascherine, ma tra gli occhi si legge la voglia di svago". E gli affari, nonostante il meteo tutt'altro che clemente, sono andati bene: "Il torrone è andato a ruba. Il preferito? Il classico, quello morbido. Poi c'è quello coperto di cioccolato, quello alla nutella e quindi quello al pistacchio".

Tanti i pacchetti regalo da donare alle dolci metà. Immancabile in queste sere nelle case illuminate a festa un quadretto di uno dei dolci tipici del Natale. Senza dimenticare la dedizione alla Santa ed un momento di raccoglimento in preghiera in chiesa, tra profumi di salsiccia, cipolla e peporoni cotti alla brace e da sposare con la piadina romagnola, vin brulè, ciccioli e salumi, il giovedì di festa ha rallegrato l'area di San Biagio a due anni di distanza dall'ultima fiera.

Il 13 dicembre Santa Lucia

Prossimo appuntamento il 13 dicembre, con la Fiera di Santa Lucia, la festa del Torrone per le ragazze innamorate. Un detto popolare definisce il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, come il “giorno più corto che ci sia”. Anche se in realtà il solstizio d’inverno arriva qualche giorno dopo, questo è il periodo dell’anno in cui i popoli europei celebrano la luce (e la vista!), proprio perché di luce ce n'è ben poca in questi giorni. A Forlì, in occasione della Fiera di Santa Lucia, arrivano in corso della Repubblica, in prossimità della bella chiesa barocca dedicata alla Santa, circa 120 bancarelle di abbigliamento, accessori e prodotti per la casa ma soprattutto tante cose buone da mangiare: croccanti, torroni, dolcetti, golosità varie e giocattoli, per la gioia di grandi e piccini.

Nell'arco della giornata per  i fedeli si svolge la rituale benedizione agli occhi, di cui la santa è protettrice. Ma Santa Lucia un tempo era conosciuta anche come protettrice delle donne nubili: per le giovani in cerca di marito, soprattutto le più povere e senza dote, farsi vedere in chiesa a Santa Lucia e partecipare a una delle tante messe celebrate in quel giorno, significava rendere pubblica la volontà di accasarsi. E forse da qui arriva la tradizione di regalare per Santa Lucia un pezzo di buon torrone artigianale all'innamorata, una dichiarazione di amorosi intenti alla portata di tutti, certamente meno impegnativa di un anello di fidanzamento. In ogni caso, al di là della tradizione,  siamo sicuri che in questo giorno ogni rappresentante del gentil sesso apprezzerà un omaggio goloso in attesa del Natale.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La pioggia non rovina la Fiera di Santa Caterina, il torrone va a ruba: "Il più richiesto? Quello classico, poi al cioccolato"

ForlìToday è in caricamento