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Cronaca

Finge estorsione per 'liberare' ragazza dalla prostituzione

Ha finto di esser vittima di un'estorsione per amore. Si era infatti invaghito di una prostituta romena, della quale era "cliente fisso", auspicando che un intervento dei carabinieri l'avrebbe indotta a cambiar vita allontanandola dalla prostituzione. Denunciato un 27enne

Ha finto di esser vittima di un'estorsione per amore. Si era infatti invaghito di una prostituta romena, della quale era “cliente fisso”, auspicando che un intervento dei carabinieri l’avrebbe indotta a cambiar vita allontanandola dalla prostituzione. Un forlivese di 27 anni è stato denunciato a piede libero dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Forlì, coordinati dal tenente Cristiano Marella, con le accuse di simulazione di reato e calunnia.

LA DENUNCIA – Tutto è cominciato la scorsa settimana, quando il 27enne si è presentato al comando di corso Mazzini per denunciare di esser vittima di un'estorsione da parte di una giovane romena di 19 anni, domiciliata a Faenza. Il giovane ha spiegato che la ragazza aveva finto per mesi di essere innamorata di lui, tenendolo all’oscuro di essere una prostituta. Quindi ha spiegato che la ragazza gli aveva chiesto in prestito del denaro con futili preteste.

AMORE – Ai militari ha spiegato che era profondamente innamorato della ragazza, e di aver dato circa seimila euro. Quindi ha rilevato che la loro relazione era finita quando lui aveva scoperto la realta’ dei fatti, in particolare insospettito dagli strani orari della fidanzata che misteriosamente di sera si rendeva irreperibile. Per questo motivo ha riferito di aver fatto ricorso ad un investigatore privato per farla pedinare, “scoprendo” così che la donna si prostituiva sia per strada che in abitazione.

I “RICATTI” - Il 27enne ha continuato nel suo racconto ai militari, riferendo che la donna, una volta messa una pietra sulla relazione, ha cominciato a ricattarlo telefonicamente chiedendogli ulteriori somme di denaro sotto la minaccia di denunciarlo per sfruttamento della prostituzione nonche’ di informare della vicenda i suoi famigliari. Per questo motivo ha chiarito di essersi recato dai Carabinieri. Gli uomini dell'Arma hanno così avviato le indagini, coordinati dal sostituto procuratore Antonio Bartolozzi.

LE INDAGINI – Nel corso delle indagini, il giovane, opportunamente indottrinato dai carabinieri, ha continuato ad informarli del tenore degli sms che provenivano sulla sua utenza da cabine telefoniche da Faenza, Forlimpopoli, Lido di Savio ed altre località della provincia forlivese, con minacce anche di morte associate a richieste di denaro. Durante una di queste segnalazioni, il giovane ha detto addirittura che in pieno centro a Faenza, di mattina, era stato vittima di una violenta aggressione verbale da parte di alcuni rumeni che a suo dire erano “fiancheggiatori” della prostituta che lo stava ricattando, ragion per cui era “stato costretto a fuggire” a piedi rifugiandosi all’interno di un negozio per scampare al pericolo.

PEDINAMENTI – Gli uomini dell'Arma, all’insaputa del 27enne, l'hanno pedinato per monitorare tutti i suoi spostamenti ed eventualmente intervenire in suo aiuto caso di necessità, con l’auspicio di arrestare in flagranza di reato i ricattatori e quindi impedire la prosecuzione del loro piano criminoso.

GLI SMS- In realtà i Carabinieri hanno accertato che il giovane durante i suoi spostamenti in auto, era solito durante la giornata fermarsi nelle cabine telefoniche, dove entrava intrattenendosi per qualcuni minuti maneggiando la “tastiera” del telefono pubblico (chiaramente per inviare sms). Ogni volta, al passaggio del giovane forlivese dalla cabina telefonica seguiva la sua comunicazione ai carabinieri dell’avvenuta ricezione di un messaggio estorsivo da parte dei ricattatori.

LA SVOLTA - La svolta delle indagine è avvenuta domenica pomeriggio, quando il giovane, costantemente seguito dai carabinieri in borghese, per l’ennesima volta si è fermato nei pressi di una cabina telefonica e dopo aver utilizzato la tastiera, ha comunicato al comando di aver ricevuto un altro messaggio ancora più grave dei precedenti con la richiesta di denaro di seimila euro.

LA SCOPERTA – A quel punto i carabinieri, “scoperto” il piano del forlivese, lo hanno assicurato dell'imminenza di un loro intervento che avrebbe comportato l’arresto dei ricattatori, auspicando l’arrivo di altri messaggi che sarebbero serviti per “completare” le gravi prove a carico della prostituta rumena e dei suoi complici.  Il 27enne, “rincuorato” da quanto riferito dai carabinieri, è stato seguito, notandolo entrare all’interno di una cabina nel centro di Galeata, da cui ha inviato sulla propria utenza cellulare l’ennesimo messaggio di testo ricattatorio. In quel frangente appena uscito dalla cabina,  i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno deciso di intervenire sorprendendolo “in flagranza”.

LA GIUSTIFICAZIONE - Il giovane si è giustificato dicendo di aver escogitato quel piano perché essendo ancora innamorato della prostituta rumena che lui sin dal primo giorno aveva conosciuto per strada diventandone un “cliente fisso”, auspicava che un intervento dei carabinieri l’avrebbe indotta a cambiar vita allontanandola dalla prostituzione. Inoltre ha confessato di aver ingaggiato gli investigatori privati con l’intenzione di individuare l’eventuale “protettore” della rumena di cui si era innamorato. Per il giovane è scattata la denuncia.

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