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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Le nuove sfide della fisioterapia per una cultura della salute

Presa in carico globale del disabile nelle situazioni più complesse, supporto al sistema di prevenzione nei casi meno gravi, e sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza dell’attività fisica

Presa in carico globale del disabile nelle situazioni più complesse, supporto al sistema di prevenzione nei casi meno gravi, e sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza dell’attività fisica. Sono queste le sfide e le ambizioni della fisioterapia moderna, che si propone sempre più come specialità vicina alle persone e valida alternativa alla farmacologia. In occasione dell’8° Giornata mondiale della fisioterapia, che si celebra giovedì 8 settembre, è inevitabile una riflessione su passato e presente della disciplina.

«La fisioterapia e la riabilitazione sono relativamente giovani, ma hanno già avuto un impatto rilevante sulla qualità della vita della popolazione, segnando positivamente il rapporto tra cittadini e salute – commenta il direttore del Dipartimento Non Acuto e dell’U.O. di Riabilitazione dell’Ausl di Forlì Germano Pestelli, fisiatra – Ormai, la fisioterapia non è più solo sinonimo di massaggi o terapie con agenti fisici, piuttosto significa sia gestione di abilità e disabilità attraverso l’esercizio terapeutico, sia presa in carico dei bisogni di partecipazione e cura longitudinale della famiglia e della persona disabile».

In questo passaggio dalla considerazione della sola malattia all’interesse per l’individuo nella sua globalità e unicità, la fisioterapia ha acquisito due grandi campi d’interesse. «Uno è quello della prevenzione attraverso il miglioramento degli stili di vita, diretto a combattere anche alcune patologie importanti come l’osteoporosi, i cui danni sono limitati molto più da un’attività fisica costante che non dall’uso di farmaci ad alto costo, o l’osteoartrosi, che si può evitare attraverso un uso ergonomico delle articolazioni e il mantenimento di un peso adeguato – prosegue il dott. Pestelli – il secondo è rappresentato dalla gestione della disabilità attraverso la conoscenza dettagliata dei bisogni sociali, riabilitativi e di partecipazione delle persone disabili, temporanee o permanenti, e delle loro famiglie: una simile conoscenza determina la presa in carico di questi bisogni e la possibilità di soddisfarli in maniera ottimale».

Altro settore importante è quello della gestione delle cronicità attraverso la didattica motoria e la rete territoriale di aiuto alle patologie invalidanti, le quali sono all’origine di una minore partecipazione alla vita comunitaria e quindi del calo della qualità della vita. «In questo senso, si può intervenire, ad esempio, istituendo nuclei di attività fisica adattata (Afa), che stanno proliferando sul territorio forlivese – illustra il dott. Pestelli – nonché migliorando la qualità dell’offerta, prevalentemente privata, nel settore della fisioterapia. Ugualmente rilevante, è la riabilitazione tempestiva degli eventi post traumatici effettuata da personale qualificato e certificato».

In tal modo, la fisioterapia trascende la dimensione ospedaliera e sanitaria per essere proiettata a livello territoriale, vicino alle persone, rispondendo così più al concetto di salute che non di sanità. «Proprio questo è il significato della fisioterapia/riabilitazione moderna – afferma il dott. Pestelli – essere gestita il più possibile fuori dagli ambiti ospedalieri; garantire la presa in carico globale della persona disabile nelle situazioni più complesse; aiutare il sistema di prevenzione in quelli meno gravi; spingere i cittadini a praticare più attività motoria e al migliore recupero possibile in caso di eventi traumatici o disabilità congenite o acquisite».

«Siamo di fronte ad una specialità popolare che fa della vicinanza alle persone il suo modus operandi – conclude – ciò sarà ancor più vero nel momento in cui la cultura della salute inizierà a servirsi della fisioterapia come alternativa alla farmacologia e porrà lo stile di vita quale elemento centrale nella prevenzione di malattie e disabilità».

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