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Cronaca Meldola

Focolaio covid alla Drudi, le cooperative replicano: "Operato in modo corretto e trasparente"

Le cooperative Àncora e In Cammino replicano alle osservazioni della Uil circa la gestione della casa di residenza per anziani “D. Drudi”, colpita da un focolaio di covid-19

"Operato in modo corretto e trasparente nel rispetto di ospiti e personale". Così le cooperative Àncora e In Cammino replicano alle osservazioni della Uil circa la gestione della casa di residenza per anziani “D. Drudi”, colpita da un focolaio di covid-19 con oltre trenta vittime. Viene evidenziato che "sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, hanno operato in modo chiaro e trasparente, coordinando la propria azione con Comune di Meldola/Istituzione Davide Drudi e Ausl Romagna che, fin dal 2018 sono soggetti che formalmente e sostanzialmente concorrono alla gestione della struttura con specifici compiti ed ambiti di intervento, in base alle regole che disciplinano i rapporti fra le parti".

"Analoga collaborazione ha contraddistinto la relazione con le autorità preposte all’indirizzo e alla vigilanza, con cui sono state convenute le azioni straordinarie intraprese per fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto, di cui sono note la portata eccezionale e la dimensione planetaria. Il coordinamento si è concretizzato fornendo aggiornamenti tempestivi e continui sulle attività svolte e realizzando numerosi incontri che sono stati anche occasione di rendiconto, attraverso evidenze numeriche, procedure riconosciute e validate, oltre che occasione per la disamina di proposte concrete per fronteggiare le difficoltà contingenti - viene aggiunto -. Il monitoraggio è stato continuo e corale ed ha consentito di evidenziare la complessiva correttezza dell’operato, fornendo in alcuni casi spunti di miglioramento che sono stati prontamente accolti e applicati".

"Sin dalle fasi iniziali della pandemia sono state attivate azioni straordinarie di assistenza a favore degli utenti, anche allestendo un nucleo Covid interno alla Struttura, acquisendo un’adeguata quantità di presidi atti alla protezione personale e alla sanificazione degli ambienti, nonostante il reperimento sul mercato di tali presidi risultasse particolarmente difficoltoso - prosegue la nota delle cooperative Àncora e In Cammino -. Anche a fronte dell’endemica carenza di risorse umane specializzate, dovuta alla maggiore incidenza della malattia e ai concorsi pubblici indetti dalle Aziende Ospedaliere per potenziare gli organici, sono stati garantiti parametri di assistenziali eccedenti gli standard normativi previsti, come è riscontrabile da dati numerici prodotti e dalle verifiche svolte in loco dai servizi preposti".

"Le maggiori assenze di personale e la necessità di reintegro dei gruppi operativi – che stanno provando a livello generale la tenuta del sistema dei servizi alla persona, con interrogazioni portate con voce unanime all’attenzione della Regione da parte delle associazioni di categoria – sono state prontamente coperte con distacchi di personale impiegato in altri territori e con assunzioni ad hoc, assicurando agli operatori provenienti da altre regioni supporto logistico, trasporti e alloggi adiacenti alla struttura. Questa prontezza e capacità di risposta a una difficoltà sistemica è elemento che dimostra una forza organizzativa che è stata paradossalmente distorta dai sindacati e presentata all’opinione pubblica come punto di debolezza: una lettura della realtà dei fatti che restringe il campo visivo alla punta del dito che viene rivolto in maniera sistematica verso un unico soggetto, lasciando sullo sfondo la generale situazione di crisi che stiamo vivendo e le evidenze che in tutte le circostanze hanno dipanato dubbi e confutato accuse della più svariata natura".

"Giova ricordare e chiarire un punto essenziale, che inquadra il contesto e il sistema di ruoli che definiscono la natura del servizio offerto: le Cra non nascono (né strutturalmente né funzionalmente), quali ambiti adibiti alla cura di utenti affetti da patologie acute ed infettive, ma come servizio socio-sanitario residenziale destinato ad accogliere anziani non autosufficienti di grado medio ed elevato, che non necessitino di specifiche prestazioni ospedaliere. In questo delicato momento di emergenza sanitaria (che le strutture sanitarie non sarebbero in grado di fronteggiare), queste realtà sono state chiamate ad integrare la loro azione con le Ausl di riferimento, cui compete la regia e il monitoraggio delle scelte sanitarie, nonché il governo clinico sui percorsi di presa in carico. Il raccordo e la triangolazione su questi aspetti, per la Cra Drudi, è stato assicurato quotidianamente e tuttora continua attraverso report, comunicazioni e verifiche, offrendo la massima interazione", viene aggiunto.

"E' d’obbligo evidenziare che la Drudi non è l’unica realtà così duramente colpita dalla pandemia e che in analoghe strutture di eccellenza del territorio sono stati registrati modalità e volumi di diffusione del virus similari, a conferma della conclamata difficoltà di contenimento e gestione del rischio di contagio, che ha meccanismi per molti aspetti tuttora sconosciuti e in continua evoluzione, fino alle ultime preoccupanti varianti - conclude la nota -. Se le difficoltà generate da questa situazione sono oggettivamente generalizzate, non vi è dubbio che per la Drudi si assiste da tempo ad una continua campagna denigratoria, in spregio dei tanti operatori che stanno affrontando da tempo con dedizione e impegno una sfida senza precedenti. Dedizione e forza che meriterebbero il massimo rispetto e sostegno e non gli appesantimenti gratuiti ed aggiuntivi a cui sono troppo frequentemente assoggettati".

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