Focolaio nella casa di riposo: positivi al virus 39 anziani che avevano già ricevuto la prima dose del vaccino
Hanno ricevuto la prima dose del vaccino e nei giorni successivi sono risultati positivi al Coronavirus.E' quanto capitato in una casa di riposo del territorio
Hanno ricevuto la prima dose del vaccino e nei giorni successivi sono risultati positivi al Coronavirus. In sé, non sarebbe un'anomalia, dal momento che tra prima e seconda dose si può prendere la malattia e che la copertura indicata dalle case farmaceutiche che producono il siero è garantita solo dopo la seconda somministrazione. Ma serpeggia tra alcune famiglie con anziani ospiti in alcune case di riposo locali il timore che mettere in atto la campagna vaccinale mentre esplode un focolaio sia per lo meno inutile, se non anche dannoso per gli anziani che si trovano ricoverati nella struttura, in quanto costretti a dover fronteggiare contemporaneamente la reazione immunitaria indotta dal vaccino e l'aggressione del virus.
Nel Forlivese i due più grossi focolai di Coronavirus nelle case di riposo sono attualmente in atto alla “Orsi Mangelli” di Vecchiazzano e alla “Davide Drudi” di Meldola e in entrambe le strutture ci sono state vaccinazioni in massa di anziani e operatori sanitari, come prescritto dal protocollo che vede queste categorie al secondo posto di priorità dopo il personale sanitario. Le due Cra nei giorni scorsi hanno visto la vaccinazione di decine di persone pur in presenza di un focolaio del virus, controllato dall'Ausl, ma attivo.
E per la coincidenza dello scoppio del focolaio con la campagna di vaccinazione alla Drudi di Meldola emerge che ci sono 39 anziani ospiti che sono positivi al Coronavirus e che quattro giorni prima erano stati tutti vaccinati. Nessuno di loro versa in gravi condizioni e si trovano alloggiati nel reparto Covid che è stato allestito alla “Drudi” proprio nella giornata di mercoledì. Alla “Drudi” il conto è di 53 positivi attualmente riscontrati dai tamponi, di cui 42 ospiti (sui 127 presenti nella struttura) e 11 operatori. Qui scoppio del focolaio e vaccinazioni purtroppo si sono ritrovati in un'infausta coincidenza. Lo scorso 10 gennaio, infatti, lo screening a tappeto aveva indicato 5 positività, con anziani spostati in strutture già munite di reparti Covid, essendo un numero esiguo; il 14 gennaio gli ospiti sono stati quindi sottoposti alla prima dose del vaccino - dopo il riscontro sulla negatività del vaccinato - ma quattro giorni dopo, il 18 gennaio, il virus era già dilagato, con le 53 positività accertate, di cui 42 ospiti e di questi appunto 39 che avevano visto somministrato il vaccino anti-Covid. “Non è ancora chiaro come sarà gestita la profilassi della seconda dose del vaccino a questi anziani che si sono ammalati tra la prima e la seconda somministrazione. Molti di loro, 31 su 42, sono asintomatici. Oggi gran parte del lavoro si è concentrato nell'allestire il reparto Covid per tenere separati gli ospiti negativi da quelli positivi, dislocati in due piani della Drudi”, spiega il sindaco di Meldola Roberto Cavallucci.
Alla Orsi Mangelli la coincidenza dei tempi è simile, ma il direttore Paolo Cicognani esclude che il vaccino sia stato somministrato a ospiti che poi sono diventati positivi al virus. “L'11 gennaio siamo partiti come da programma con i vaccini, si è vaccinato l'84% del personale”. La percentuale, secondo quanto prospettato, sarà destinata a crescere perché sono stati esclusi gli ex positivi che si sono negativizzati mentre per altri il medico ha preferito posticipare il vaccino, da eseguirsi in ambiente ospedaliero. “Il 16 gennaio sono stati vaccinati 50 ospiti, dopo il tampone negativo, ma di quelli presenti dei nuclei non-Covid. Numerosi ospiti, su decisione del medico vaccinatore, sono stati esclusi, non solo quelli attualmente positivi, ma anche i cosiddetti 'casi gigi', persone attualmente negative ma che per una serie di motivi vanno tenute sotto controllo per verificare un'eventuale positività a breve”. Attualmente alla 'Orsi Mangelli' si contano 47 ospiti positivi sui 147 presenti e 12 operatori sui 135 che lavorano nella struttura, per un totale di 59 contagiati. Dall'inizio del focolaio si contano due decessi, ma per ora non ci sono altri pazienti in Terapia Intensiva.