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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Covid e 'no vax': "Purtroppo c'è chi si abbevera alla fonte dei social, non volendo vedere la realtà"

Di questo e tanto altro si è parlato nel corso del consueto appuntamento di pubblica utilità organizzato su Facebook dal parlamentare Marco Di Maio

Fare i conti con un virus che non ci vuole mollare. Anche se lo scenario attuale è ben differente rispetto a quello di un anno fa: aumentano i contagi, ma il numero dei decessi non cresce con la stessa velocità così come quello dei ricoveri in ospedale, merito delle misure di contenimento anti-covid, ma anche della politica vaccinale messa in campo. Ma non è il momento di abbassare la guardia. Di questo e tanto altro si è parlato nel corso del consueto appuntamento di pubblica utilità organizzato su Facebook dal parlamentare Marco Di Maio insieme al professor Claudio Vicini e che ha avuto come ospite Raffaella Angelini, responsabile del servizio di igiene pubblica di Ausl Romagna.

"Non vaccinarsi sicuramente espone tutte le persone con cui si entra in contatto ad un rischio maggiore di contrarre il virus - richiama Angelini rivolgendosi ai dubbiosi -. Vaccinarsi aiuta la propria salute e quella degli altri. E' la strategia vincente lo dicono i numeri. Purtroppo c'è chi si abbevera alla fonte dei social, non volendo vedere la realtà". C'è chi dice che quella in corso è la quarta ondata dell'epidemia da covid-19, "ma sono solo nomi - puntualizza Angelini -. L'evoluzione delle pandemia avviene attraverso una diminuzione che procede per ondate progressive e non ci deve stupire la situazione attuale".

Facendo un confronto con lo stesso periodo di un anno fa, tiene ad evidenziare la responsabile del servizio di igiene pubblica di Ausl Romagna, "vediamo due cose molte chiare: facendo un confronto con il novembre dello scorso anno possiamo notare in questa fase un progressivo aumento dei casi, ma drasticamente più basso: la scorsa settimana erano 1.185, mentre nello stesso periodo del 2020 ne avevamo avuti 2.851. A livello romagnolo abbiamo registrato metà dei casi del medesimo periodo, quando all'epoca eravamo in zona "gialla" con attività collettive precluse. Per quanto riguarda i ricoveri, anche quelli sono in aumento, ma nello stesso periodo erano 413 contro i circa 90 della situazione attuale, quindi circa un quarto in meno. Ed ancora più forte è la riduzione delle persone in terapia intensiva, 5 contro le 38 del 2020. Quindi in questa quarta ondata l'impatto in termini di gravità è inferiore".

E questo grazie ai vaccini, "che proteggono in modo molto forte e riducono la possibilità di infettarsi, senza dimenticare al contempo di rispettare il distanziamento, mettere la mascherina e igienizzare le mani. Il singolo di fronte alla malattia corre gli stessi rischi che correva un anno fa, perchè la malattia non è cambiata e non meno grave. Se ci sono meno persone ricoverate e in terapia intensiva è perchè è alta la percentuale dei vaccinati. Ognuno quindi deve fare la propria parte. Questo virus ci ha insegnato che è subdolo e ci presenta sempre prove diverse. Non bisogna avere sfiducia nella vaccinazione".

Nel frattempo prosegue la somministrazione della terza dose di vaccino agli over 60 a sei mesi dalla seconda somministrazione, anche nelle strutture per anziani. Non sono attivi i punti spoke nell'entroterra, ma solo gli hub nelle città. E mettere in campo cliniche mobili nelle località più lontane non è un'ipotesi percorribile, spiega Angelini, "perchè non è una soluzione adatta per la stagione invernale, con attese al freddo. Stiamo rilevando i dati per singolo comune per capire se in quelli più decentrati ci sia un'adesione delle persone anziane significativamente inferiore, con conseguenti modifiche da mettere poi in atto".

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