rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"Positivi al Covid dopo il vaccino? Casi sporadici. I risultati della campagna sono eccezionali"

Sulle vaccinazioni interviene la direttrice del servizio infermieristico di Ausl Romagna, Silvia Mambelli: "L'Azienda sanitaria sta facendo degli sforzi enormi e stiamo cercando di aumentare il numero delle vaccinazioni a domicilio"

Si può risultare positivi al covid anche dopo aver ricevuto il vaccino? L'interrogativo sorge spontaneo dopo che l'Ausl Romagna ha segnalato al 22 marzo cinque focolai attivi in diverse strutture del Forlivese, tra case di riposo e strutture di accoglienza, già interessate dalla campagna vaccinale. La risposta è affermativa, ma la cosa non deve creare assolutamente allarme. Può capitare infatti che chi viene contagiato dopo aver ricevuto il siero non si ammala, oppure manifesta sintomi piuttosto deboli e che non necessitano di cure ospedaliere. A fare chiarezza è la direttrice del servizio infermieristico di Ausl Romagna, Silvia Mambelli.

Dottoressa Mambelli, si può risultare positivi al virus dopo aver ricevuto la doppia dose di vaccino?
Possono esserci dei casi, anche se sporadici. Ce ne sono stati sia nelle strutture per anziani che fra gli operatori. Per fortuna sono stati pochi. Abbiamo registrato delle positività nei mesi scorsi dopo la somministrazione della prima dose ed è facile pensare in questo caso che il vaccino sia stato inoculato nel periodo di incubazione del virus, con conseguente sospensione della seconda dose. Poi ci sono stati casi tra ospiti di case di riposo ed operatori anche dopo la seconda dose ed i fattori potrebbero essere due: una bassa presenza di anticorpi, ragion per cui il paziente si infetta e contrae la malattia pur in forma molto minore; oppure una corrispondenza molto vicina alla seconda dose, che è più facile che rientrano tra le casistiche di un'incubazione già in atto.

Chi è vaccinato e contrae il covid, a livello di contagiosità la carica virale si presenta più bassa?
Ci sono molti studi in corso da parte delle comunità scientifiche finalizzati a scoprire i comportamenti di questo virus, tra i quali anche quelli sulla carica virale. Ed è il motivo per cui si raccomanda a tutti, nonostante la vaccinazione, di mantenere tutte le precauzioni per ridurre il contagio, ovvero il lavaggio delle mani, il distanziamento e l'utilizzo della mascherina. Aver avuto la doppia dose di vaccinazione non esclude il rischio di poter trasportare il virus; è stato dimostrato che quando permane il virus in un paziente positivo la carica virale si abbassa verso la fine del decorso della malattia.

Gli operatori ospedalieri vaccinati e potenzialmente immunizzati vengono sottoposti a tampone?
Sistematicamente si procede ad uno screening.

E sono emerse positività?
Poche per fortuna, anche tra coloro che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino. Non ci sono stati sintomi importanti, ma manifestazione blande nell'esordio della malattia. Ma bisogna evidenziare un aspetto.

Quale?
Con le vaccinazioni abbiamo avuto un abbattimento importantissimo dei positivi tra gli operatori sanitari. I risultati della campagna sono eccezionali. Tuttavia rimane qualche contagiato, nella stragrande maggioranza tra non vaccinati.

Sono in arrivo altre dosi di vaccini. Questo darà un ulteriore impulso alla campagna vaccinale?
L'Azienda sanitaria sta facendo degli sforzi enormi e stiamo cercando di aumentare il numero delle vaccinazioni a domicilio. Al momento abbiamo somministrato circa 780 tra prime e seconde dosi e stiamo cercando di attivare altre equipe che possano andare nelle case al fine di dare un'ulteriore risposta. Da lunedì abbiamo avviato il recupero degli over 80, che avevano una prenotazione dal 15 aprile a tutto il mese di maggio, e si tratta di un numero elevato, circa 1600. Entro l'11 aprile riusciremo a vaccinarli tutti. Stiamo vaccinando gli under 75 che fanno parte delle categorie altamente vulnerabili, compresi gli over 75 secondo il calendario che ci siamo dati, ma aumentando i numeri in agenda.

Lunedì sono state segnalate code al punto vaccini della Fiera.
Il motivo è semplice: sono state vaccinate circa 200 persone in più rispetto alle giornate precedenti, con 840 persone in totale, e martedì abbiamo replicato circa gli stessi numeri. Questo ha comportato un potenziamento delle linee dei medici. Abbiamo affinato il percorso e martedì si sono avute meno code.

Anche al punto vaccini di Forlì ci sarà un'estensione dell'orario fino alla mezzanotte?
Bisogna agire per gradi. Alla Fiera si lavora sette giorni su sette e anche ad esempio Pasqua, con il numero massimo di dosi previste. Lo sforzo organizzativo è notevole e anche nelle sedi spoke delle vallate ci sarà un graduale incremento delle giornate di vaccinazioni. Per quanto riguarda un'estensione oraria è allo studio, favorita anche dal periodo stagionale, ma sarà collegato al numero di risorse disponibili da mettere in campo. Quindi non sarà nell'immediato.

La domanda che tutti si pongono è quando si raggiungerà la completa immunizzazione. Ha senso fare una previsione in questo momento?
E' sempre difficile fare previsioni, tuttavia c'è un po' di prospettiva. E' positivo che i medici di medicina generale possano vaccinare oltre al personale scolastico anche i caregiver o chi assiste i disabili; poi l'estensione della campagna ai farmacisti e l'arrivo di altri vaccini come ad esempio Johnson & Johnson renderà la gestione più semplice. Diciamo che in estate potremo contare su un buon bacino di persone immunizzate.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Positivi al Covid dopo il vaccino? Casi sporadici. I risultati della campagna sono eccezionali"

ForlìToday è in caricamento