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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Dibattito sulla sanità, l'annuncio all'ultimo: "Trovato il milione di euro per ampliare il pronto soccorso"

Aveva aperto un'aspra polemica la notizia che era stato accantonato, in quanto non finanziato dagli investimenti del 2023, l'ampliamento del pronto soccorso

“Abbiamo trovato le risorse per ampliare il pronto soccorso di Forlì: lo studio di fattibilità è stato già fatto, il progetto esecutivo ci sarà entro aprile e prevediamo l'inizio lavori entra quest'anno. Quando le sollecitazioni arrivano ci mettiamo in lavoro, il sindaco Zattini su questo tema mi ha 'stalkerizzato' per una settimana”: l'annuncio dell'assessore regionale Raffaele Donini arriva in chiusura della seduta fiume del consiglio comunale dedicato, giovedì pomeriggio, ai temi della sanità, dopo tre ore di dibattito. E l'assemblea accoglie la notizia con un applauso.

Aveva, infatti, aperto un'aspra polemica la notizia che era stato accantonato, in quanto non finanziato dagli investimenti del 2023, l'ampliamento del pronto soccorso, che oltre ad avere grossi problemi di personale ha anche problemi di spazi angusti, nonostante si trovi nel nuovo edificio del padiglione Morgagni dell'ospedale. Spesso la piccola sala d'aspetto, unita alle attese snervanti di ore e ore in spazi ridotti produce ancora più animosità da parte degli utenti. Per cui l'assenza di un milione di euro per i lavori, contestuale all'assunzione di un nuovo dirigente per 700mila euro in 5 anni aveva fatto scoppiare un nuovo fronte di protesta, che ora Donini cerca di spegnere.

Nel suo intervento l'assessore Donini va all'attacco spiegando che “quello che diciamo sui problemi del finanziamento della sanità in Italia è condiviso con le altre regioni anche a guida di centro-destra, e condiviso dal presidente della conferenza stato-regioni Fedriga”. E aggiunge: “Se parliamo un linguaggio di verità e unità, mi risulta stonato un dibattito regionale contraddistinto invece da contrapposizione”. Per Donini “il sistema della sanità pubblica  è sotto-finanziato e quasi tutti i partiti hanno governato, mentre il problema dei medici è che ai piedi grandi della sanità pubblica sono state messe scarpe troppo strette”.

E incassando dai partiti presenti nell'Assemblea comunale un sostanziale placet sull'esperienza dell'Ausl unica della Romagna apre a chi critica che in Emilia tale “esperimento” non è stato fatto: “Accolgo lo stimolo che mi arriva: perché non farlo dalla altre parti? Il caso della Romagna induce anche le altre Ausl all'aggregazione, tanto che si discute di fusione tra Ausl e azienda ospedaliera a Parma e Ferrara, mentre a Bologna, anche se non di Ausl unica, si parla su come realizzare maggiori integrazioni” tra le aziende sanitarie.

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