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Cronaca

Come è cambiata Forlì dal 2010 al 2014: il 52% della popolazione è donna

Nel periodo trascorso la situazione economica e sociale è profondamente mutata, come pure le politiche degli enti locali

Il tasso di occupazione nelle classi di età 15-64 anni è del 66,7%, di cui il 74,2% maschile (contro una media regionale del 72,9% ) e quello femminile del 59,2% (contro una media regionale del 59,8%). L’imprenditoria femminile corrisponde al 22% del totale delle imprese attive. E' quanto emerge dal “Bilancio di Genere” realizzato dal Comune di Forlì nel periodo 2010-2014 (il documento è stato pubblicato sul sito del comune www.comune.forli.fc.it/servizi/menu/dinamica.aspxidArea=837&idCat=1311&ID=1401 a disposizione delle persone che intendano approfondirne i contenuti).

Nel periodo trascorso la situazione economica e sociale è profondamente mutata, come pure le politiche degli enti locali. I processi di contenimento della spesa pubblica hanno ridotto la possibilità di spesa sia per investimenti che per spesa corrente, diminuita in questi anni nel Comune di Forlì di circa il 13%. Dal punto di vista del bilancio di genere, la spesa con ricadute dirette sulla condizione femminile, però non è diminuita in termini assoluti ed è pari al 23,7% del totale della spesa corrente preventiva per il 2014. E’ diminuita invece la spesa di genere per investimenti, a causa del rinvio di opere pubbliche e manutenzioni collegate alle scuole (opere classificate rilevanti ai fini del bilancio di genere) per effetto dei vincoli del patto di stabilità.

Il controllo della spesa e la riduzione del debito sono le scelte che hanno consentito di mantenere la qualità e la quantità dei servizi erogati, strategici e fondamentali per le politiche di conciliazione del nostro territorio. A Forlì le donne sono il 52% della popolazione e vivono più a lungo degli uomini, il 12% è di nazionalità non italiana, elementi di cambiamento sociale che meriterebbero approfondimenti sono la diminuzione dei matrimoni unita all' aumento delle coppie con figli. E' aumentato nel periodo preso in esame il numero delle donne e degli uomini disoccupati, fenomeno che con gli ultimi dati del 2013 ha visto però un lieve miglioramento; stessa considerazione per ciò che riguarda il numero degli occupati, rispetto ad una situazione che ci vedeva sfavoriti storicamente in relazione alla media regionale. Oggi il tasso di occupazione nelle classi di età 15-64 anni è del 66,7%, di cui il  74,2% maschile (contro una media regionale del 72,9% ) e quello femminile del 59,2% (contro una media regionale del 59,8%).

L’imprenditoria femminile corrisponde al 22% del totale delle imprese attive. Il dato è superiore a quello regionale che è del 21,3 % ma inferiore a quello nazionale, per la maggiore  presenza di donne occupate come dipendenti, trend costante nel tempo, ma occorre dire che il calo delle imprese non ha risparmiato neppure quelle femminili. Un elemento molto critico è costituito dai ragazzi che non studiano e non lavorano (i cosiddetti "neet") che nella nostra provincia sono in numero rilevante soprattutto tra le ragazze: il 28,9 % tra i 20-24 anni, contro il 20,3% dei maschi. Si tratta perciò di pensare ad azioni mirate e l'avvio della Youth Guarantee, proprio in questi giorni, ci consentirà di mettere a punto un'azione concreta come Comune, in collaborazione con altri enti. Un segnale positivo per le ragazze, invece, viene da un inizio di superamento della “segregazione formativa” che le vedeva concentrate solo in percorsi scolastici e formativi umanistici, per citare un solo esempio: in un anno le donne iscritte alla Facoltà di ingegneria a Forlì sono passate dall’8,7%  al 10%.

Altro aspetto rilevante è il mantenimento dei servizi necessari alla conciliazione, infatti nelle scuole materne, a Forlì, si continua a coprire il 100% della domanda di servizi e nei nidi la copertura del 100% è stata raggiunta nel 2011. In alcuni servizi la capacità di risposta è perfino aumentata, come nel caso delle donne vittime di maltrattamenti e nella prevenzione delle violenze, con l'avvio della sperimentazione nei confronti degli uomini maltrattanti e dell'accoglienza in situazione di emergenza nelle 24 ore, si sta predisponendo, inoltre, una seconda casa rifugio ad indirizzo segreto. L’applicazione locale della legge 215/2012 (la stessa che ha previsto la doppia preferenza di genere che sarà sperimentata per la prima volta nelle prossime elezioni amministrative) ha segnato un ulteriore salto di qualità nello Statuto del Comune di Forlì nel quale era già previsto, se pur genericamente, l’impegno alla rappresentanza femminile.

E' stata introdotta infatti una modifica che prevede che all’interno della Giunta del Comune il genere sottorappresentato non possa scendere sotto il 40%, rendendo così ineludibile, anche in prospettiva, la continuazione di una esperienza paritaria a livello di governo locale. L'auspicio perciò è che queste prassi si consolidino ovunque e che la presenza paritaria di donne nei luoghi decisionali produca positivi risultati come è già avvenuto nella nostra città, grazie alla capacità innovativa che sguardi differenti sul mondo possono portare alla soluzione dei problemi.

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