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Cronaca

Festa per il 'Cinercircolo del Gallo': cinquant’anni di risate

Far ridere per 50 anni di fila due generazioni di forlivesi, è un bella soddisfazione. Aurelio Angelucci e la compagnia dialettale "Cinecircolo del Gallo" daranno una "Festa Insieme" domenica 24 marzo, dalle 16 alle 18,

Far ridere per 50 anni di fila due generazioni di forlivesi, è un bella soddisfazione. Aurelio Angelucci e la compagnia dialettale “Cinecircolo del Gallo” daranno una “Festa Insieme” domenica 24 marzo, dalle 16 alle 18, nella Sala multimediale San Luigi, in via Nanni. Il celeberrimo gruppo teatrale in lingua personificato dal grande “Tugnaz”, ha pensato bene di festeggiare i primi 50 anni nello stesso luogo dove è sorta, nel 1963. Forte dei 2.370 spettacoli messi in scena (solo “Meti la querta!” ha collezionato 300 repliche) e degli oltre 30 testi teatrali rappresentati sinora, il Cinecircolo può vantarsi di aver risollevato come pochi il tenace popolo romagnolo dalle durezze della quotidianità. “Siamo nati in pieno boom economico – ricorda Angelucci - per portare la tradizione romagnola laddove non esistevano sale cinematografiche o riverberi televisivi”.

Durante le celebrazioni del cinquantennio, Tugnaz sarà affiancato da alcuni mostri sacri del gruppo, come Laura Sansovini, Walter Rabiti e Bruno Casalboni. Ma saranno presenti anche altri uomini da ridere, come Giuseppe Bertaccini alias “Sgabanaza”, Giampiero Pizzol ed Enrico Zambianchi. E’ stato dato alle stampe anche la pubblicazione “50 anni, sl’è nota us’ farà de’”, seguito ideale del volume “Amarcord” editato nel 2003 per il 40°. In copertina appare il cast del Cinecircolo, immortalato in una delle tante repliche di “E parsot de Signor” di Giovanni Spagnoli, una delle commedie più riuscite. Dietro a personaggi come “Strufazz”, lo straccivendolo, Anteo e Aurora, Gigliola e Aldo, il sacrestano Erminio e la perpetua Argia, si nascondono uomini e donne che hanno fatto la storia della finzione dialettale forlivese. Anche quest’anno, il Cinecircolo del Gallo ha dato il meglio di sé nell’ambito della Rassegna “Amarcord”, la più importante in Regione. I dati sulle 14 edizioni dell’evento tenutesi nel magnifico contenitore multimediale di via Nanni, sono da brivido: 39 compagnie coinvolte, 300 spettacoli proposti e 46.000 biglietti staccati.

La sala salesiana non è solo dialetto: il 5 aprile prossimo scatterà, infatti, la 10° edizione del “San Luigi Musical”, la rassegna di teatro e musica giovanile allestita in collaborazione con il Centro di Pastorale giovanile della Diocesi di Forlì-Bertinoro, che sinora ha portato alla ribalta 36 gruppi, 84 spettacoli e ben 12.072 spettatori. “Il teatro – dichiara la coordinatrice della Pastorale giovanile diocesana Elena Annuiti – è uno dei luoghi educativi più importanti, in grado di tirar fuori dai ragazzi il meglio di sé”. Proprio in occasione del decennale della rassegna, sul palco della sala multimediale esordirà anche “San Luigi Junior”, spazio specifico a disposizione dei centri educativi parrocchiali cittadini, che così potranno avviare alla recitazione anche i più piccoli. Per non parlare della vera e propria festa del decennale del “San Luigi Musical”, in programma sabato 1° giugno nell’Arena del Parco di via Dragoni. Prima dello spettacolo “Viaggio verso di me” con l’esibizione di alcuni dei gruppi giovanili che hanno calcato le scene dal 2003 ad oggi, è prevista la testimonianza di Pietro Sarubbi, attore del film “The Passion” di Mel Gibson.

Altra grande novità annunciata dal direttore della sala don Giovanni Granelli, è “Amarcord la Rumagna, 1° concerto di musica e canzoni popolari programmato per mercoledì 24 ottobre, alle 21. Daniela Vallicelli e Veris Giannetti, accompagnati dall’orchestra diretta da Leonardo Vallicelli, canteranno le più famose cante romagnole, da Zaclèn a Franco Rossi, da Romolo Zanzi a Secondo Casadei. Tutto questo purpurì di iniziative ed eventi culturali promossi dal San Luigi, potrebbe anche stemperare una prospettiva non felice che aleggia sulla sala. “L’obbligo di chiudere con le pizze da 13mm e passare al digitale entro fine anno – comunica il direttore don Granelli – ci pone davanti al dilemma se investire 50mila euro nelle nuove tecnologie. Siamo l’ultima sala per proiezioni rimasta nel Centro di Forlì: se la Regione ci aiuterà, bene. Altrimenti, non disponendo di quella somma, chiudiamo”. Nell’anno 2000, Forlì e l’immediata periferia vantava ancora 13 cinema. Il rischio è che, dal 2014, nell’apposita casella campeggerà un bel zero.
 

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