rotate-mobile
Cronaca

Forlì ricorda le vittime degli incidenti sul lavoro: aumentano le malattie professionali

Secondo l’ultimo Rapporto annuale 2013 reso noto dall’Inail, c’è stato un calo complessivo di circa 50mila infortuni (pari a -6%) passando da circa 745.000 casi denunciati nel 2012 a 695.000 nel 2013

Si è svolta anche a Forlì la 64esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro. Dopo la messa alla chiesa del Suffragio, si è svolto un incontro in Municipio alla presenza dell'assessore alle Politiche Educative e Lavoro Lubiano Montaguti; l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Denis Merloni; e del direttore dell’Inail di Forlì-Cesena Maurizio Mazzetti. Hanno partecipato all'incontro anche il presidente territoriale Daniele Barbieri, il consigliere nazionale Luca Chiadini e tutto il consiglio territoriale.

Secondo l’ultimo Rapporto annuale 2013 reso noto dall’Inail, c’è stato un calo complessivo di circa 50mila infortuni (pari a -6%) passando da circa 745.000 casi denunciati nel 2012 a 695.000 nel 2013. Mentre un dato che preoccupa particolarmente è la crescita delle malattie professionali aumentate di ben 5.500 unità, passando dalle 46.300 patologie denunciate nel 2012 alle 51.800 nel 2013 (+11,9%).

Forlì ricorda le vittime sul lavoro

Tuttavia mentre nel 2013 sono deceduti a seguito di infortunio 719 lavoratori, ne sono morti ben 1.475 che hanno contratto una malattia professionale e, anche dopo anni di sofferenza, sono deceduti a causa delle patologie sviluppate. Dati questi che devono fare però i conti con la diminuzione delle ore lavorate e le mancate denunce di infortuni minori.

Ma, a giudizio dell’Anmil, "poteva esserci un risultato migliore se fossero stati firmati i circa 20 decreti attuativi che dal 2008 ancora attendono di essere emanati e che renderebbero pienamente efficace il Testo Unico sulla Sicurezza (tra questi alcuni importanti come quelli sulla patente a punti in edilizia o sui lavori in quota o sui ponteggi) e se quei 5 milioni di investimenti in iniziative di prevenzione previsti nello stesso decreto fossero stati utilizzati".

"Tuttavia - affermano dall'Anmil - la nostra attuale normativa è tra le più complete e la sua piena applicazione dimostrerebbe che ogni infortunio è prevedibile ed evitabile per questo non si deve parlare di fatalità o ineluttabilità. Dall’Inail apprendiamo che a seguito dei controlli, le imprese irregolari sono state 152.314, cioè il 64,8% del totale delle imprese ispezionate, a fronte di un valore del 63% rilevato nel 2012. Ma dietro i numeri ci sono persone, nei fatti di cronaca di infortuni mortali quotidianamente denunciati manca ogni accenno a coloro che muoiono a seguito di una malattia professionale, dopo aver attraversato decenni di sofferenza, mentre meriterebbero lo stesso rilievo nei dati statistici sugli infortuni mortali causati dal lavoro".

L’Anmil sottolinea poi che "da sempre mancano all’appello delle statistiche Inail oltre 2 milioni di lavoratori assicurati in altro modo, che per questo non rientrano nelle statistiche elaborate e divulgate dall’Istituto: tra le tante categorie non censite ricordiamo coloro che operano nelle forze armate, nei vigili del fuoco, i giornalisti etc. Finalmente, dopo quasi 2 anni dall’inizio della Legislatura, è stata nominata la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni e le morti bianche al Senato, che ha il fondamentale compito di verificare lo stato della sicurezza sul lavoro e riferire alle Camere per valutare i dovuti provvedimenti".

"In questo momento di crisi - osservano -. ci sono molte piccole aziende che sembrano operare sul modello di quelle cinesi, ma spesso fingiamo di non vederle, almeno fino a quando non succedono vere tragedie. Dimentichiamo così il grande valore e l’esperienza del made in Italy, che non possono essere barattati con il mancato riconoscimento dei diritti fondamentali dei lavoratori, mentre la concorrenza sleale dovrebbe essere combattuta da ognuno di noi, poiché in momenti di “emergenza occupazionale” non è con l’economia dello sfruttamento che si possono risollevare le sorti di un Paese come il nostro".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Forlì ricorda le vittime degli incidenti sul lavoro: aumentano le malattie professionali

ForlìToday è in caricamento