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Cronaca

Gravidanze, Forlì vuole consolidare il trend decrescente di tagli cesarei

Presto, anche all’ospedale “Moragni-Pierantoni” di Forlì sarà possibile effettuare translucenza nucale e villocentesi, esami in grado di garantire una precoce conoscenza del patrimonio genetico del feto

Presto, anche all’ospedale “Moragni-Pierantoni” di Forlì sarà possibile effettuare translucenza nucale e villocentesi, esami in grado di garantire una precoce conoscenza del patrimonio genetico del feto. Inoltre, si cercherà di consentire alle donne che hanno subito un taglio cesareo di affrontare un nuovo parto in maniera spontanea. Sono questi i principali obiettivi che il dottor Celestino Claudio Bertellini, direttore dell’U.O. di Ostetricia-Ginecologia dell’Ausl di Forlì, ha fissato per il 2012, al fine di consolidare e accrescere ulteriormente il livello di qualità dell’Ostetricia forlivese.

Tale ambito verrà potenziato anche con lo sviluppo delle pratiche di analgesia durante il travaglio, e la crescente attenzione a fenomeni quali il disagio emotivo in gravidanza e nel puerperio. Già oggi, comunque, la popolazione locale può contare su una struttura efficiente ad ampio spettro, in grado di offrire una risposta a 360° gradi. Da sottolineare, inoltre, la costante diminuzione dei cesarei, pari, nel 2011, al 28,57%, dato in linea alla media regionale (29%). «Abbiamo lavorato tanto, e tanto ancora c’è da fare – commenta il Direttore – alcuni servizi funzionano bene e vanno semplicemente mantenuti, mentre altri, in particolare in ambito ginecologico, sono stati e saranno anche in futuro implementati. Personalmente, sono ottimista, perché so di avere la collaborazione di tutto il personale».

Uno dei principali obiettivi da conseguire nel 2012, è, appunto, l’esecuzione, all’interno del reparto, della translucenza nucale, attualmente svolta in altre strutture. «Si tratta di un esame non invasivo per il feto, effettuato al 3° mese di gravidanza, che, insieme al bi-test, eseguito ricorrendo a un prelievo ematico alla madre al secondo mese e mezzo, consente di individuare eventuali patologie cromosomiche – spiega il dott. Bertellini – a supporto di tale attività, stiamo già collaborando col Laboratorio Unico di Pievesestina e col servizio di Genetica Medica per istituire all’interno dell’Unità operativa un ambulatorio di genetica, così da far fronte ai problemi specifici in tale ambito a livello ostetrico e pediatrico». Sempre sul fronte della diagnosi, nel 2012, si punta a istituire la villocentesi, consistente in un micro-prelievo, fra la 12° e 13° settimana, di agglomerati cellulari placentari per l’indagine genetica fetale. «Si tratta di una metodica che dà risposte in tempi più brevi dell’amniocentesi – rivela il dott. Bertellini – permettendo alle donne di conoscere con largo anticipo il patrimonio genetico del proprio bambino».

Un altro importante obiettivo per il 2012 è portare, ove possibile e qualora ci sia la volontà della paziente, chi ha già avuto un parto cesareo ad affrontare un parto spontaneo: ciò significa quindi che le donne gravide precesarizzate non necessariamente dovranno affrontare un nuovo intervento chirurgico per mettere al mondo il proprio bambino. Per quanto riguarda il 2011, buoni risultati, sul fronte dell’Ostetricia, sono venuti dallo sviluppo delle pratiche di analgesia, mediche (parto in analgesia epidurale) e non (travaglio in acqua, posizioni alternative, assistenza one to one continua da parte delle ostetriche), in corso di travaglio: nel 2011, sono state richieste da 211 donne (20,89%), contro le 176 (16,61%) dell’anno precedente, superando, dunque, la soglia del 20% posta come obiettivo iniziale.

«Anche nel 2012 lavoreremo per migliorare ulteriormente l’assistenza e la sicurezza durante il travaglio, offrendo la possibilità di ricorrere ad ulteriori ausili in grado di indurre il travaglio di parto ove necessario, come piccoli cateteri da posizionare nel canale cervicale per stimolare le contrazioni – dichiara il Direttore – inoltre, rafforzeremo l’impegno per affrontare il disagio emotivo in gravidanza e nel puerperio, già oggetto di attenzione nel 2011, con un progetto ed un seminario ad hoc che ha coinvolto Ausl, Comune e Centro Famiglie, partecipando a un percorso formativo regionale. Per questo, confermeremo in reparto la psicologa che lavora all’interno del Dipartimento materno-infantile, la cui presenza a mio avviso è fondamentale». Nel 2011, sono state 128 le pazienti, ostetriche e ginecologiche, prese in carico da tale figura professionale, che ha eseguito anche visite domiciliari.

Un altro importante traguardo raggiunto è l’istituzione di un servizio, in linea con le indicazioni regionali, per favorire il rivolgimento spontaneo del feto in posizione cefalica mediante stimolazione con agopuntura e moxibustione,  risultato efficace nel 50% dei casi nel primo anno di applicazione, al fine di evitare il cesareo programmato. «Tale tecnica, unitamente a una maggiore esperienza del personale – commenta il Direttore –  ha contribuito a ridurre i cesarei dai 458 del 2010 (30,19%,), ai 404 del 2011 (28,57%) percentuale al di sotto della media regionale (29%). Nel 2012, cercheremo anche di praticare, il rivolgimento fetale alla 37° settimana mediante manovre esterne sotto controllo ecografico».

Infine, il Direttore lavorerà, insieme alla sua equipe,  per rendere sempre più stretta l’integrazione fra ospedale e territorio. «L’ambito ostetrico ha una valenza sociale importante, dunque è necessario che queste due realtà agiscano in simbiosi – conclude il dott. Bertellini – solo così si può offrire un servizio completo ed esaustivo alla popolazione femminile forlivese». Anche per questo motivo è stata istituita nel 2011 un’Unità operativa semplice per il “Percorso nascita” coordinata dalla dott.ssa Angela Bandini.

L’U.O. di Ostetricia-Ginecologia, diretta dal dottor  Bertellini, può contare su 10 medici strutturati, di cui uno attivo anche sul territorio, e 3 con contratto a tempo determinato, 25 ostetriche (14 infermiere e 11 Oss), coordinate dalla caposala ostetrica Sylvie Cignani, nonché su una psicologa, dottoressa Antonella Liverani, che lavora a livello dipartimentale. Al reparto afferiscono anche 2 medici del territorio.

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