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Cronaca

La città piange Zanniboni. Balzani: "Un uomo libero dai conformismi"

Il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, ricorda Zanniboni. "Giorgio è stato un infaticabile realizzatore, un elaboratore appassionato di idee e di progetti"

Il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, ricorda Zanniboni. “Sono stati, i suoi, anni intensi di lavoro e di crescita, segnati da progetti straordinari. Ne ricordiamo due: la realizzazione dell’Acquedotto della Romagna, un obiettivo secolare della nostra terra, per il quale si è battuto come un leone, e la trasformazione indotta nel Cittadone dal decentramento universitario con l’arrivo dei primi corsi di laurea, preludio alla realizzazione dell’Ateneo multicampus, concretizzatosi nel decennio successivo”.

“Giorgio – continua Balzani - è stato un infaticabile realizzatore, un elaboratore appassionato di idee e di progetti, un uomo di parte ma nello stesso tempo un cittadino animato da una formidabile, caparbia indipendenza di giudizio, capace di scontrarsi, anche da solo, contro i conformismi e le convenienze della politica. Con assoluta libertà. La Giunta e l’Amministrazione di Forlì, che si sono giovate del suo importante contributo di esperienza e di sapere, oggi si stringono ai suoi cari, lo piangono e lo salutano affettuosamente come vecchio compagno, come amico vero e come grande esempio di civismo e di totale dedizione alla cosa pubblica”.

Profilo biografico tratto dal libro di Giorgio Zanniboni “La mia vita” edito nel 2011

Giorgio Zanniboni, nato a Forlì nel 1935, già in fabbrica all'età di sedici anni, ha lavorato per undici anni come operaio nella fabbrica Eridania di Forlì, prima di impegnarsi in politica a tempo pieno nel Partito Comunista Italiano. Eletto consigliere comunale a Forlì nel 1960, è stato poi assessore provinciale al bilancio e alla programmazione nel 1964 - 1965, prima dell'inizio della gestione commissariale della Provincia. Segretario della federazione forlivese del Pci dal 1970 al 1976, è stato poi membro della segreteria regionale del partito dal 1976 al 1979, quando è divenuto Sindaco di Forlì e, per statuto, anche Presidente del Consorzio Acque. Sindaco di Forlì per 11 anni, fino al 1990, è stato Consigliere Provinciale dal 1990 al 1995 e ha guidato Romagna Acque fino al 2000. Gli viene unanimemente riconosciuto un ruolo determinante nella conduzione dell'Acquedotto di Romagna, la principale infrastruttura creata in Romagna nel corso del Novecento. Il suo impegno di volontariato civile si è espresso in seguito nell'animazione del Comitato Forlì-Teatro, nella fondazione dell'Associazione Progetto Forlì-Romagna e in consulenze anche gratuite sulla qualità dei servizi pubblici. Aderente al Partito Democratico fin dalla sua nascita, nel 2007, ha sempre proseguito l'impegno che fin dagli anni Ottanta l'aveva spinto a realizzare, nell'ambito delle sue responsabilità istituzionali, e a sollecitare, dalla sinistra, una linea politica più nettamente riformista.
 

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