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Cronaca

"Da una lettera è venuto fuori un grande miracolo": gli aiuti di Forlì per il Libano pronti al decollo

Un progetto, ha spiegato l'assessore Tassinari nel corso di un incontro ospitato giovedì sera nel salone comunale, “cresciuto grazie alla nostra città”

Tutto è partito da un foglio bianco. E quello che sarebbe diventato il seme della solidarietà ha una data ben precisa: 23 agosto 2021. Quando il colonnello Marco Licari, comandante del 66esimo Reggimento Fanteria Aeromobile Trieste, impegnato col suo contingente nella missione Unifil in Libano, aveva inviato una richiesta di aiuto al sindaco di Forlì Gian Luca Zattini e all'assessore alla Pace e Diritti Umani, Rosaria Tassinari, a favore dell'emergenza umanitaria in cui si era appena trovato ad operare.

E quell'appello non è caduto nel vuoto, concretizzandosi in "Forlì per il Libano". Sotto l'esperto coordinamento logistico del Comitato per la lotta contro la fame nel mondo e l'aiuto del bagnacavallese Roberto Faccani - responsabile del settore cooperazione civile-militare dell’Istrid, l’Istituto di ricerche informazioni e studi della Difesa - e del cavaliere ufficiale Massimo Gatta, si è proceduto a raccogliere a piene mani le numerosissime adesioni che sono giunte da ogni ambito. Il 16 dicembre, dalla base militare di Pisa, decollerà un carico di aiuti dal valore di circa 40mila euro tra farmaci necessari, alimenti, latte in polvere, pannolini e cancelleria che saranno consegnati nelle mani del Reggimento.

Un progetto, ha spiegato l'assessore Tassinari nel corso di un incontro ospitato giovedì sera nel salone comunale alla presenza tra gli altri del vescovo Livio Corazza, del prefetto Antonio Corona e autorità militari, "cresciuto grazie alla nostra città", parlando di "un bellissimo cammino ricco di generosità ed accoglienza. Dal momento in cui il colonnello Licari ha inoltrato al sindaco una richiesta d'aiuto alla popolazione libanese, che sta attraversando un momento di grandissima difficoltà, l'invito esteso alla città è stato accolto con un'umanità incredibile. Un seme di bene si è sparso nella città e Forlì ha dimostrato ancora una volta che nei momenti di difficoltà c'è sempre. E la vera felicità la si sperimenta aiutando gli altri".

Nelle parole di Rino Gaetano il senso dell'aiuto di Forlì per il Libano: "Dammi la mano e torna vicino. Può nascere un fiore nel nostro giardino, che neanche l'inverno potrà mai gelare". E' nata una "bella amicizia", ha ammesso con emozione il colonnello Licari, ricordando che il tutto è partito “da una lettera scritta a cuore aperto nella veste di primo rappresentante del 66esimo Reggimento, che è cittadino onorario di Forlì”.

“L’innesco che ha la lettera ha generato mi ha sinceramente colpito - ha proseguito il colonnello -. Siamo molto orgogliosi, col tempo le relazioni ed i progetti sono cresciuti, con tantissimi aiuti frutto di uno sforzo immenso della comunità. Quello di Forlì viene considerato un modello basato sulla solidarietà, inclusione, rispetto e valori di libertà sulla quale la città ha posto le sue radici. Faremo grandi cose fino all'ultimo giorno qui in Libano nel rappresentare Forlì e la sua comunità, portando il nostro messaggio di pace".

"Fratellanza" è la parola che il primo cittadino di Tiro, Hassan Dbouk, ha tenuto più volte a sottolineare: "Gli aiuti sono una testimonianza della vicinanza col cuore degli italiani al nostro Paese. Stiamo attraversando un periodo critico, con una finestra aperta al futuro. Dal 2006 la guerra ha causato migliaia di morti e feriti ed ha danneggiato infrastrutture. L'aspetto positivo è la presenza del contingente italiano, che ci sta aiutando nel riprendere nostra vita quotidiana. E' la nostra famiglia e il rapporto che si è stabilito con la popolazione è molto saldo. Portiamo grande rispetto per chi opera per mantenere pace e sicurezza".

"Riconoscenza" al progetto "Forlì per il Libano" è stata esternata dal Generale di Brigata Stefano Lagorio, già comandante del 66esimo Reggimento e comandante della Brigata Aeromobile Friuli e Sector West – missione Unifil, sottolineando come sia “una dimostrazione del fatto che lo spirito di vicinanza tra i popoli del Mediterraneo è sempre”. “Un'iniziativa nobile - ha concluso Lagorio - che contribuisce a dare impulso alla speranza nel superare le difficoltà della popolazione nel sud del Libano, un tassello importante per il Paese stesso".

"Da una lettera è venuto fuori un grande miracolo - ha esclamato il sindaco Zattini -. E' una città che stupisce sempre in positivo. Davanti ad una situazione di grave difficoltà ci siamo trovati sommersi di offerte di aiuto e collaborazione. Il ringraziamento è il nostro, perchè ci permette di rappresentare una bella Forlì. Vogliamo essere per il Libano un punto di vicinanza e rappresentare una speranza. Il 66esimo è una parte importante della nostra città, un qualcosa che ci rende orgoglio. E la collaborazione non si ferma qui. Siamo pronti e sensibili alle richieste che arriveranno".

Le iniziative

Il progetto Forlì per il Libano si inquadra nell’ampia opera di sostegno alla popolazione locale condotta nella terra dei cedri dal contingente italiano, a guida Brigata Aeromobile Friuli, che è impegnato nella missione Leonte attivata dalle Forze Armate italiane a seguito della risoluzione 1701 emanata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nell’agosto del 2006. Hanno aderito alla raccolta umanitaria Lions, Rotary Club, Avis, Fondazione Carisp, Fondazione Buon Pastore, Caritas, ForlìFarma, Banco Alimentare e Impresa Coromano.

Tra le iniziative da citare la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di un liceo di Tiro (i lavori si concluderanno all’inizio del prossimo anno), la fornitura di materiale sportivo alla squadra femminile di calcio SuperGirls da parte del Calzificio Vilpas e ReArtù abbigliamento sportivo, mentre il Forlì FC ha donato uniformi da portiere ad una squadra di calcio. L'Istituto Comprensivo numero 5 “Tina Gori” e Istituto Comprensivo numero 6 “Silva Zavatti” sono stati invece impegnati in attività di sensibilizzazione, con i bimbi che hanno scritto delle letterine da recapitare ai loro coetanei libanesi.

Gesto di cuore anche di Flamigni, che ha donato 100 panettoni al contingente italiano. Ma la solidarietà non si ferma qui: il 19 dicembre l'Istituto Musicale Angelo Masini, in collaborazione con l'associazione NoviArt e l'associazione Amici dei Musei, ha organizzato un concerto di Natale al Teatro Diego Fabbri il 19 dicembre, con raccolta fondi per il Libano. Sempre l'associazione NoviArt, con il coinvolgimento del Liceo Classico Morgagni, è impegnata in un progetto di scambio culturale “smart college” con la città di Tiro.

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