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Cronaca Forlimpopoli

Forlimpopoli, nelle scuole c'è l'acqua microfiltrata: "Così combattiamo lo spreco"

Il Comune di Forlimpopoli, in accordo con l’Istituto Comprensivo E.Rosetti e con il supporto di Romagna Acque, ha installato nei tre plessi scolastici 6 erogatori di acqua microfiltrata (due per plesso)

Tutti i giorni a Forlimpopoli 1100 studenti delle elementari e medie fanno merenda a scuola, spesso bevendo succhi di frutta, bibite o acqua in bottiglia, spendendo soldi e producendo rifiuti. Il Comune di Forlimpopoli, in accordo con l’Istituto Comprensivo E.Rosetti e con il supporto di Romagna Acque, ha installato nei tre plessi scolastici 6 erogatori di acqua microfiltrata (due per plesso). "Sono piccole “case dell’acqua” a disposizione degli alunni e dei docenti; inoltre fornirà gratis a tutti gli studenti una borraccia in acciaio inox da 0,5 litri - spiega l'assessore all'Ambiente, Gian Matteo Peperoni -. A questo modo tutti gli alunni potranno venire a scuola con la loro borraccia personale piena di acqua ed eventualmente riempirla di nuovo grazie agli erogatori scolastici. E’ un piccolo gesto che rende gli studenti protagonisti consapevoli della lotta quotidiana all’inquinamento e allo spreco".

Giovedì alle 9 nell’aula magna della scuola media Manlio Marinelli, verrà presentato il progetto “A scuola bevo H2O” agli studenti, con la presenza degli assessori all'Ambiente Peperoni e alla Scuola Sara Pignatari, della dirigente scolastica Valentina Biguzzi, del presidente di Romagna Acque Tonino Bernabè. "L’acqua del nostro acquedotto è di ottima qualità e non percorre neanche un chilometro consumando benzina, a differenza dell’acqua in bottiglia o delle bibite in lattina o tetrapak - ricorda Peperoni -. E’ un’acqua che evita l’inquinamento atmosferico dovuto alla produzione, al trasporto e allo smaltimento delle bottiglie stesse".

"Il tutto si traduce in un risparmio economico e in un beneficio in termini di ambiente e salut - prosegue l'asssessore Le famiglie diventano parte attiva del progetto. Infatti risparmieranno denaro nell’acquisto di bevande ed al contempo contribuiranno alla riduzione degli investimenti e dei costi di gestione per il recupero e il riciclo della plastica, del tetrapak e dell’alluminio. Se analizziamo Pet con cui sono prodotte le bottiglie di acqua minerale, abbiamo i seguenti dati che ne caratterizzano l’impronta ecologica: in fase di produzione un chilo di Pet (75 bottiglie da 0,5 litri) consuma 2 chili di petrolio e 17,5 litri d’acqua rilasciando poi nell’atmosfera: 40 grammi di idrocarburi, 25 grammi di ossidi di zolfo, 20 grammi di ossidi di azoto, 18 grammi di monossido di carbonio e 2,3 chili di anidride carbonica (gas responsabile dell’effetto serra)".

"Valutando il prelievo annuo di 99.000 litri complessivi dai sei distributori (1.100 alunni x 0,50 litri per 180 giorni all'anno) si ottengono i seguenti risultati in termini di minore/mancato impatto ambientale - conclude Peperoni -. 200mila bottiglie in Pet da 0,5 litri in meno ogni anno con una riduzione annua di circa 2,70 tonnellate di rifiuti plastici, 105 chili di idrocarburi, 66 chili di ossidi di zolfo, 53 chili di ossidi di azoto, 48 chili di monossido di carbonio, 6 tonnellate di anidride carbonica e 2.640 litri d’acqua".

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